CONCORSO ORDINARIO SCUOLA 2019: aperte le prescrizioni ai corsi di preparazione

Concorso scuola 2019, bando in uscita entro luglio 2019, selezione per 50.000 docenti (da assumere in tre anni).

La Cisl Scuola di Viterbo, in collaborazione con l’IRSEF-IRFED Lazio, propone un corso di preparazione al concorso ordinario per scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado.

Il corso si articolerà in incontri in presenza, a Viterbo, e in formazione on-line tramite la piattaforma IRSEF-IRFED.

Programma, calendario e costo del corso verranno comunicati alla pubblicazione del bando.

Si consiglia agli interessati di effettuare la pre-iscrizione al link:

https://forms.gle/LaFgfrosenQ1ntH27

Per info potrete scrivere a: cislviterbo@gmail.com

scarica la locandina:

Concorso DSGA: elementi operativi per la domanda

Sul sito del MIUR è stato pubblicato il bando del concorso a posto per DSGA. Le domande di partecipazione, compilate tramite Istanze On Line, possono essere presentate entro il 28/01/2019.

Si ricorda che il nostro sindacato ha attivato un corso di preparazione al concorso. Per eventuali informazioni rivolgersi alla Sig.ra Cecilia Puggelli presso l’ufficio Cisl Scuola di Viterbo, dal martedì nel venerdì dalle ore 10,00 alle ore 13,00.

INFORMATIVA: Assunzioni in ruolo docenti A.S. 2018/2019

Si è svolto questa mattina presso la sala riunioni della Direzione Generale del Personale scolastico l’informativa sulle istruzioni operative relative alle nomine in ruolo del personale docente per l’a.s. 2018/2019.

L’Ufficio sta ancora definendo,  attraverso il sistema informativo, i dati della consistenza complessiva delle assunzioni in ruolo e delle ammissioni al percorso terzo anno FIT che dovrebbero essere pari a 57.322 posti comprensivi dei licei musicali e del sostegno al netto dell’assorbimento dell’esubero. Non ci è stato comunque fornito alcun dettaglio.

E’ stata esaminata  la bozza dell’Allegato A contenente le consuete istruzioni particolareggiate per le operazioni di assunzione a carico degli Uffici scolastici.

La discussione si è incentrata principalmente sui docenti ammessi al percorso terzo anno FIT e sulle problematiche derivanti dall’accettazione/ammissione della nomina a T.D da GMRE sia per il personale non di ruolo che per quello di ruolo, nonchè sugli esiti della mancata accettazione della nomina a T.D. che comporterà in tutti e due i casi, solo ed esclusivamente  la cancellazione dalla relativa GMRE.

Abbiamo rammentato   all’amministrazione che  l’assegnazione della scuola dovrà avvenire così come previsto dal CCNI contestualmente alla nomina in ruolo.

Appena in possesso del testo definitivo dell’Allegato A ve lo invieremo tempestivamente.

A margine dell’incontro il  Direttore Generale dott.ssa Novelli ci ha fornito le prime informazioni rispetto alla ricaduta della norma contenuta nel Decreto Dignità relatvamente ai Diplomati magistrali. A tale proposito il ministero è orientato ad accantonare i posti destinati agli aspiranti in GAE con Riserva per quanto riguarda le assunzioni in ruolo, mentre si procederà, probabilmente, all’assegnazione delle supplenze con clausola risolutiva.

Ad integrazione del messaggio di ieri, sulle modalità di compilazione delle domande di assegnazione provvisoria interprovinciale sul sostegno senza titolo, vi informiamo che il gestore del sistema informativo ha assicurato che gli uffici riceveranno elenchi separati relativi ai docenti in possesso del titolo rispetto a coloro che hanno allegato la specifica  dichiarazione di non possedere il titolo ma di vantare almeno un anno di servizio sul sostegnoINF

Firmato il nuovo contratto del comparto dell’istruzione e della ricerca. Comunicato unitario

Firmato all’ARAN oggi, 9 febbraio, il primo contratto nazionale di lavoro del nuovo comparto Istruzione e Ricerca. Un milione e duecentomila tra docenti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi hanno finalmente riconquistato uno strumento forte di tutela delle proprie condizioni di lavoro, dopo anni di blocco delle retribuzioni e di riduzione degli spazi di partecipazione e di contrattazione.
Gli aumenti salariali sono in linea con quanto stabilito dalle confederazioni con l’accordo del 30 novembre 2016 e vanno, per la scuola, da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro; pienamente salvaguardato per le fasce retributive più basse il bonus fiscale di 80 euro.
Nessun aumento di carichi e orari di lavoro, nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa, nella quale al contrario si introducono nuove opportunità di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge.
Il contratto segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. Rafforzati tutti i livelli di contrattazione, a partire dai luoghi di lavoro, valorizzando in tal modo il ruolo delle RSU nell’imminenza del loro rinnovo.
Tra le altre novità di rilievo il diritto alla disconnessione, a tutela della dignità del lavoro, messo al riparo dall’invasività delle comunicazioni affidate alle nuove tecnologie.
Per quanto riguarda il personale docente della scuola, si è ottenuto di rinviare a una specifica sequenza contrattuale la definizione del codice disciplinare con l’obiettivo di una piena garanzia di tutela della libertà di insegnamento. Riportando alla contrattazione le risorse finalizzate alla valorizzazione professionale, ripristinando la titolarità di scuola, assumendo in modo esplicito un’identità di scuola come comunità educante si rafforza un modello che ne valorizza fortemente la dimensione partecipativa e la collegialità.
Questo contratto, la cui vigenza triennale 2016-18 si concluderà con l’anno in corso, assume forte valenza anche nella prospettiva del successivo rinnovo di cui vengono poste le basi e dell’impegno che comunque andrà ripreso anche nei confronti del nuovo Parlamento e del nuovo Governo, per rivendicare una politica di forte investimento nei settori dell’istruzione e della ricerca. Si chiude cosi una lunga fase connotata da interventi unilaterali, aprendone una nuova di riconosciuto valore al dialogo sociale.

Roma, 9 febbraio 2018
Francesco Sinopoli Flc Cgil
Franco Martini Cgil
Maddalena Gissi Cisl FSUR
Ignazio Ganga Cisl
Giuseppe Turi Uil Scuola RUA
Antonio Foccillo Uil

Decisione Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria n. 11

E’ stata pubblicata in data odierna la decisione del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria n. 11 avente ad oggetto l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che hanno conseguito prima dell’anno accademico 2000/2001 il diploma magistrale.
Il Giudice Amministrativo, dopo un breve excursus sulle decisioni prese nel corso del lungo contenzioso che ha visto alternarsi decisioni favorevoli e sfavorevoli, ha ritenuto non fondato il diritto dei ricorrenti, respingendo le domande proposte per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.
Per ciò che riguarda tutti coloro che hanno avuto ad oggi, tramite i ricorsi patrocinati dalla Cisl scuola, un provvedimento giudiziale di accoglimento cautelare e conseguentemente siano titolari di contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato, la decisione presa dall’Adunanza Plenaria influenzerà l’esito del contenzioso pendente producendo effetti, però, solo nel momento della sentenza di merito relativa agli specifici ricorsi.
Seguiranno ulteriori approfondimenti.
La sentenza dell’Adunanza Plenaria emanata oggi, è bene rammentarlo, non esplica i suoi effetti immediatamente nei confronti dei docenti inseriti in GaE a seguito di provvedimento cautelare e i contratti in essere, siano essi a tempo determinato o indeterminato, non potranno essere rescissi. I provvedimenti cautelari emanati dal TAR o dal Consiglio di Stato, infatti, mantengono tutti i loro effetti fino a quando i giudici non fisseranno l’udienza di merito e non si esprimeranno con sentenza definitiva per ogni singolo ricorso.

Dirigenti scolastici, sulla Gazzetta Ufficiale del 24 novembre il bando di concorso

Il bando di concorso per dirigenti scolastici è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale oggi, 24 novembre. Saranno messi a bando a livello nazionale 2.425 posti dei quali 9 destinati alle scuole di lingua slovena nel FVG. Si tratta di un concorso molto atteso, che vedrà probabilmente una larga partecipazione e che interviene in una situazione in cui al prossimo primo settembre si prevedono 1.189 posti vacanti. Le domande di partecipazione potranno essere inviate tramite il sistema Polis dal 29 novembre al 29 dicembre prossimi. La verifica dei requisiti di accesso sarà svolta dagli USR di appartenenza dei candidati. Per quanto riguarda l’avvenuto superamento del periodo di prova dopo l’assunzione a tempo indeterminato come insegnante, viene precisato che in caso di passaggio di ruolo nell’anno scolastico corrente, ai fini dell’accertamento di tale requisito si terrà conto della prima immissione in ruolo. Agli Usr verrà affidato anche l’abbinamento aula/candidati e la nomina dei comitati di vigilanza.
Con successivo avviso, che sarà pubblicato in G.U. il 27 febbraio prossimo, sarà comunicato il calendario delle prove preselettive. I quesiti (in tutto 4000), saranno resi noti almeno venti giorni prima dello svolgimento delle prove. I candidati dovranno affrontare 100 quesiti in 100 minuti. Poiché la prova si svolgerà su postazione informatica, i risultati ottenuti saranno immediatamente noti al candidato/a e verranno anche inseriti sul sistema Polis. Tendenzialmente le prove preselettive si svolgeranno nei luoghi di residenza dei partecipanti e tra le prove preselettive e le prove scritte trascorreranno almeno venti giorni. Al termine delle prove scritte ed orali, saranno ammessi al corso di formazione dirigenziale 2.899 candidati. A metà dicembre verrà emanato un avviso pubblico per l’individuazione dei membri delle Commissioni.

Bando_Concorso_DS_GU (scarica)

Rinnovare il contratto, riconoscere in modo adeguato il lavoro nella scuola. Documento conclusivo dell’Assemblea Nazionale

Al termine dei lavori dell’Assemblea Nazionale del 6 e 7 novembre a Napoli, è stato approvato all’unanimità un documento che indica nel rinnovo del contratto nazionale il passaggio irrinunciabile di un’azione cui dare continuità anche in prospettiva, puntando a ottenere un più giusto e adeguato riconoscimento, normativo e retributivo, di tutte le professionalità operanti nel sistema di istruzione pubblico. Di seguito il testo del documento.

L’Assemblea Nazionale della Cisl Scuola, riunitasi a Napoli presso l’aula magna dell’Università Federico II nei giorni 6 e 7 novembre 2017, udita la relazione della Segretaria Generale Maddalena Gissi, ne assume i contenuti che hanno evidenziato la dimensione valoriale e prospettica della nostra vocazione sociale e di un ruolo che si esercita nel rapporto tra politica, scuola e sindacato e non può essere ridotto alla sola erogazione di servizi.
Lo scenario politico nazionale e internazionale nel quale ci stiamo muovendo è caratterizzato da tensioni e contraddizioni, da spinte autonomistiche e populismi, da perduranti incertezze economiche e dal diffondersi di atteggiamenti di violenza e aggressività verso i soggetti più deboli e indifesi. In questo quadro, in cui emerge la necessità di promuovere e rafforzare coesione sociale, equità e giustizia, si apre una stagione contrattuale densa di attese da parte dei lavoratori del mondo della scuola.
Il dibattito ha sottolineato come alle aspettative di un recupero del valore delle retribuzioni si accompagnino quelle di una chiara ridefinizione di ruoli e compiti per il riconoscimento delle diverse professionalità. Vi è l’esigenza di una complessiva rivisitazione dei contenuti dei profili professionali, evidenziandone la complessità, oggi non compiutamente riconosciuta.
L’Assemblea indica come particolarmente pressanti, al pari delle richieste economiche, quelle relative al miglioramento delle condizioni di lavoro, nell’ottica della sostenibilità degli impegni richiesti, anche individuando modalità di organizzazione del lavoro che tengano conto delle esigenze derivanti dal prolungarsi della permanenza in servizio conseguente all’innalzamento dell’età pensionistica.
Il disagio diffuso che si è manifestato nelle assemblee territoriali va raccolto e tradotto in fattore di supporto al negoziato, assumendo la contrattazione come luogo di democrazia e traguardando un contratto che sia strumento per una chiara definizione di diritti e doveri dei lavoratori.
Il rinnovo del contratto offre l’opportunità di superare tensioni e contraddizioni indotte da ripetute “invasioni di campo” legislative, puntando a recuperare una necessaria dimensione di collegialità e condivisione rispetto a logiche di esasperato individualismo.
La scuola va riportata al centro di un positivo e costruttivo dibattito pubblico: l’appuntamento del 18 novembre sarà a tal fine una delle occasioni per rafforzare il legame tra scuola, lavoratori e comunità sociale di riferimento. Punto di forza del sindacato è il rapporto diretto con le persone, attraverso il quale costantemente è possibile consolidare quella fiducia che i cittadini sembrano avere smarrito nei confronti della politica e delle altre istituzioni.
L’Assemblea Nazionale considera l’accordo del 30 novembre come fondamentale punto di partenza per riportare all’ambito contrattuale sia la definizione dell’organizzazione del lavoro che gli aspetti retributivi, ivi compresi quelli legati al salario accessorio.
L’Assemblea Nazionale ritiene importante sostenere e rafforzare la contrattazione di secondo livello soprattutto sulle questioni che investono direttamente le condizioni di lavoro, valorizzando il ruolo delle RSU/RSA in una visione di scuola intesa come comunità educativa e di valori.
L’Assemblea, nella consapevolezza che il contratto non potrà essere risolutivo rispetto a tutte le attese del personale della scuola, lo ritiene tuttavia un passaggio irrinunciabile per affrontare e risolvere le tante criticità in atto e per la definizione di un percorso che dia continuità, anche in prospettiva, ad azioni e iniziative volte ad ottenere un più giusto e adeguato riconoscimento economico e sociale di tutte le professionalità operanti nella scuola.
L’Assemblea, nella convinzione che la Cisl Scuola saprà essere ancora una volta protagonista autorevole della trattativa, dà mandato alla Segreteria Nazionale per una gestione del confronto negoziale, che preveda anche un puntuale e costante coinvolgimento degli organismi statutari, finalizzata alla definizione di un contratto che dia significative risposte alle istanze e alle attese dei lavoratori della scuola.

Reclutamento dirigenti: in Gazzetta Ufficiale il Regolamento. Si attende il bando di concorso

Non è ancora il bando di concorso, che in un suo comunicato la ministra annuncia come imminente, ma ne costituisce una delle indispensabili premesse. Si tratta del Regolamento per la definizione delle modalità di reclutamento dei dirigenti scolastici (DM 3 agosto 2017, n. 138), che ha visto finalmente la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 settembre, a conclusione di un iter particolarmente lungo giustificato dal MIUR con la necessità di evitare quanto più possibile, nella formulazione del provvedimento, la presenza di elementi suscettibili di produrre contenzioso. Viste le precedenti esperienze, la preoccupazione può dirsi più che giustificata.
Sul testo del Regolamento si sono pronunciati nei mesi scorsi il Consiglio di Stato e il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, dopo aver già emesso i loro pareri anche in precedenti occasioni nel 2016.
Come riportato nel comunicato che annuncia, sul sito del MIUR, l’avvenuta pubblicazione del Regolamento, i dirigenti scolastici in servizio sono attualmente 6.792; ammontano a 1.189 i posti vacanti, mentre le scuole affidate in reggenza sono 1.748. La presenza di genere vede le donne prevalere sugli uomini, con una percentuale del 68,2% sui dirigenti in servizio. L’età media dei dirigenti è di 55,6 anni.

REGOLAMENTO_reclutamento_DS_GU(scarica)