Categoria: Precari
Scuola, sindacati verso la proclamazione dello sciopero
La Scuola non merita tutto questo
La pace non è arrendersi di fronte alla prepotenza
25 APRILE
Riportiamo uno stralcio dell’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolto ai rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma ricevuti com’è tradizione al Quirinale nell’imminenza delle celebrazione del 25 aprile 2022, 77° anniversario della Liberazione.
Ricordiamo la rivolta in armi contro l’oppressore. Rivolta che fu morale, anzitutto e poi difesa strenua del nostro popolo dalla violenza che veniva scatenata contro di esso.
Il 25 aprile rappresenta la data fondativa della nostra democrazia, oltre che di ricomposizione dell’unità nazionale.
Una data in cui il popolo e le Forze Alleate liberarono la nostra Patria dal giogo imposto dal nazifascismo. Un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista.
A pagare furono, come non mai, le popolazioni civili, contro le quali, in un tragico e impressionante numero di episodi sanguinosi, si scagliò la brutalità delle rappresaglie. Fu, quella, una crudele violenza contro l’umanità, con crimini incancellabili nel registro della storia, culminati nella Shoah. Un’esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la pacifica convivenza tra i popoli.
Abbiamo assistito, in queste settimane– con un profondo senso di angoscia – a scene di violenza sui civili, anziani donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà.
L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha alcuna giustificazione. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo.
L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale appare devastante; destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini.
Per tutte queste ragioni la solidarietà, che va espressa e praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa. È possibile che questo comporti alcuni sacrifici. Ma questi avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito.
Dal “nostro” 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul nostro territorio, viene un appello alla pace.
Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità, il coraggio di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire.
La straordinaria conquista della libertà, costata sacrifici e sangue ai popoli europei – e condivisa per molti decenni – non può essere rimossa né cancellata.
Sappiamo anche che la libertà non è mai acquisita una volta per sempre e che, per essa, occorre sapersi impegnare senza riserve. Vale ovunque. In Europa, in Italia. Il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, unitamente alla consapevolezza dell’importanza della democrazia, all’affermazione coraggiosa e intransigente del rispetto della dignità umana, al rifiuto di ogni razzismo, alla fedeltà ai propri ideali, sono i valori che ci sono stati affidati dalla Liberazione; e che avvertiamo di dover trasmettere ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai giovani europei perché si scongiuri l’atrocità inescusabile della guerra.
FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL E GILDA DECRETO SCUOLA IN CDM Sindacati scuola: contestato metodo e strumento
Mentre è in corso il Consiglio dei Ministri circolano diverse bozze del decreto legge legato al reclutamento e alla formazione, che se verificate, interverrebbero negativamente sul rapporto di lavoro del personale della scuola.
È possibile che un piano di questa portata sia definito per decreto, senza un vero confronto, né con il Parlamento, né con i sindacati?
È una critica forte quella che giunge dai sindacati scuola – Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda – nel contestare il metodo utilizzato («Il ministro ha presentato la settimana scorsa non un testo su cui aprire il confronto ma delle slides e oggi porta in Cdm un testo diverso») sia lo strumento (il decreto legge è misura caratterizzata dai requisiti di necessità ed urgenza).
Perché la scuola continua ad essere terreno di incursioni legislative?
Un piano che utilizza percorsi di formazione incentivati – secondo le ultime indiscrezioni sui testi – senza prevedere investimenti nuovi, va a depauperare ulteriormente le poche risorse destinate al rinnovo contrattuale.
Servono risorse per la valorizzazione docente che deve essere ricondotta pienamente alla contrattazione.
Sono necessari fondi nuovi – spiegano Sinopoli, Barbacci, Turi, Serafini e Di Meglio – da destinare al contratto e alle forme che contrattualmente saranno definite per la formazione e la valorizzazione professionale.
Un progetto che sembrerebbe non contenere alcuna misura per il personale precario – denunciano i cinque segretari – che in questo modo non avrebbe alcuna possibilità di rendere stabile il proprio lavoro.
Si apra un vero confronto con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori.
Roma, 21 aprile 2022
AUGURI
ELEZIONI RSU-La CISL Scuola conquista il primo posto nella Tuscia
PREPARAZIONE CONCORSI SCUOLA
CORSO PREPARAZIONE TFA SOSTEGNO
RINNOVO DELLE RSU. Si vota il 5-6-7 aprile
La Federazione Scuola Università Ricerca, FSUR Cisl, invita i lavoratori della Scuola a partecipare massicciamente alle elezioni e a sostenere le sue liste.
Le elezioni delle RSU sono un fondamentale momento di esercizio della democrazia. La contrattazione di istituto è infatti lo strumento con il quale è possibile attuare una gestione il più possibile condivisa della Scuola, contro le facili e demagogiche ricette dirigistiche che vengono periodicamente proposte da una politica incapace di una seria progettualità.
Vi invitiamo a sostenere le liste della FSUR CISL, che in questi anni ha condotto fondamentali e vittoriose campagne a favore del precariato e che fonda la propria proposta di riforma del reclutamento del personale scolastico sull’idea che, accanto al meccanismo dei concorsi, debba essere previsto UN SECONDO CANALE, basato sulla valorizzazione del servizio prestato.
Possono votare i precari in forza all’Amministrazione alla data di inizio delle votazioni.