Il Tar Lazio ha respinto il ricorso GPS 1 fascia con 36 mesi di servizio

Vi informiamo che il Tar Lazio ha respinto il ricorso GPS 1 fascia con 36 mesi di servizio.

Contestualmente il medesimo Tar ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di soccombenza di € 3.000,00 oltre accessori di legge, che dovranno essere ripartite in solido tra i 112 ricorrenti per una spesa di circa 30 euro ciascuno.Lo studio legale sta provvedendo ad informare gli interessati comunicando l’esito della pronuncia, l’importo delle spese di soccombenza nonché la possibilità di ricorso in appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza di rigetto, appello che lo studio farà gratuitamente salvo ulteriori spese di condanna per coloro che decideranno di aderire.

A tal proposito, vi informiamo che chiunque decidesse di rinunciare all’appello dovrà inviare entro il 15 dicembre 2020 una mail all’indirizzo info@ricorsistudioriommi.it con oggetto “rinuncia appello GPS 36 mesi” ed una raccomandata a/r all’indirizzo dello studio: Via Ennio Quirino Visconti n. 20 00193 Roma Avv. Riommi Maurizio e Verduchi Daniele contenente la medesima rinuncia.

Al contrario invece chi decidesse di aderire all’appello non dovrà compiere nessuna azione e verrà automaticamente inserito avendo a suo tempo già conferito ampio mandato per ogni grado di giudizio. 

Firmato il CCNI su Utilizzi ed assegnazioni provvisorie

E’ stata sottoscritta l’Ipotesi di CCNI sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie che avrà validità triennale.
Le novità concordate riguardano in particolare le regole per il personale docente.


Licei musicali e coreuticiL’art.6 bis  avrà validità ancora solo per un anno scolastico (2019/20) ed esclusivamente al fine di confermare le utilizzazioni dell’anno scolastico 2018/19 per i docenti che non sono stati destinatari di passaggi di ruolo/cattedra. Confermato, anche, l’accantonamento per i supplenti in servizio per il 2018/19. Le restanti disponibilità saranno utilizzabili per le operazioni di assegnazione provvisoria.

 
Assegnazioni provvisorie Si è ripristinato il testo del 2015/16 per quanto concerne la possibilità di produrre domanda di assegnazione provvisoria anche all’interno della provincia ottenuta con la mobilità. Confermati invece, rispetto al testo dello scorso anno, i requisiti per l’accesso all’assegnazione provvisoria.Potranno chiedere l’assegnazione provvisoria anche i docenti FIT assunti da Graduatorie pubblicate entro il 31 agosto 2018 come da noi richiesto e sostenuto dalle altre sigle. Introdotta anche la possibilità di chiedere l’assegnazione provvisoria per diverso distretto subcomunale nei comuni costituiti da più distretti nel caso in cui l’interessato si avvalga delle condizioni che danno diritto alle precedenze di cui all’art.8. È anche stato previsto che l’espressione del codice sintetico del comune/distretto subcomunale sia obbligatoria; in caso contrario la domanda non sarà annullata ma verrà presa in esame solo per le scuole del comune di ricongiungimento.Potranno chiedere l’assegnazione solo per altra provincia, i docenti non in possesso di titolo di specializzazione, purché  siano stati ammessi ai percorsi di specializzazione sul sostegno o, in subordine, abbiano prestato almeno un anno di servizio – anche a tempo determinato – su posto di sostegno.


Precedenze E’ stato previsto che l’indicazione del comune/distretto subcomunale di assistenza/cura/residenza sia obbligatoria. Come detto sopra, nel caso di omissione del codice sintetico e di espressione di scuole di altri comuni la domanda non sarà annullata ma presa in considerazione esclusivamente per le preferenze del comune senza beneficiare della precedenza. Personale ATAE’ stato sostanzialmente ricalcato il testo dello precedente CCNI, realizzando omogeneità con i docenti per quanto riguarda le precedenze ed il vincolo del codice sintetico nel caso di domande di assegnazione provvisoria.

A breve sarà disponibile il testo sottoscritto.

Raggiunto l’accordo con il Ministero Bussetti su PAS e fase transitoria

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La trattativa con il Governo sul reclutamento dei precari e l’accesso a un percorso abilitantespeciale si è conclusa positivamente e al termine dell’incontro di stasera è stata firmata un’intesaunitariamente dalle organizzazioni sindacali con il Ministro Bussetti.

L’accordo prevede una procedura riservata e semplificata che dà accesso al 50% dei posti disponibili per il concorso ordinario e un percorso abilitante speciale senza selezione in ingresso.

Il PAS sarà:

  • aperto a tutti i docenti con tre annualità di servizio nelle scuole statali, paritarie e percorsi di istruzione e formazione professionale limitatamente all’obbligo scolastico
  • attivato entro e non oltre il 2019
  • articolato su più cicli annuali
  • aperto alla partecipazione anche del personale di ruolo e ai dottori di ricercaLa procedura del concorso straordinario finalizzata alla stabilizzazione prevede:
  • l’accesso ai docenti con tre annualità di servizio nella scuola statale maturate negli ultimi 8anni
  • il requisito di avere svolto almeno 1 anno di servizio nella classe di concorso specifica per la quale si concorre
  • la valorizzazione del servizio prestato
  • una prova scritta computer based
  • una prova orale non selettiva
    La procedura conferirà a tutti i vincitori l’abilitazione.Si tratta di una soluzione di rilievo rispetto al tema della reiterazione dei contratti a termine nella scuola statale, che risponde alle richieste e alle aspettative del personale di cui le organizzazioni sindacali si sono fatte interprete.Le organizzazioni sindacali esprimono quindi soddisfazione per gli esiti della trattativa, che si è conclusa con una mediazione positiva che è riuscita a tenere insieme gli interessi dei lavoratori coinvolti con le esigenze di funzionamento della scuola.Roma, 11 giugno 2019FLC CGIL CISL FSUR UIL Scuola RUA SNALS Confsal GILDA UNAMS

Francesco Sinopoli FLC CGIL

Maddalena Gissi CISL FSUR 

Giuseppe Turi UIL Scuola RUA

Elvira Serafini SNALS Confsal

Rino Di Meglio GILDA UNAMS

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Profili professionali ATA – Incontro all’ARAN

Si è tenuto, presso la sede dell’ARAN,  il secondo incontro della commissione paritetica per il personale ATA.

L’obiettivo dichiarato dell’incontro è stato quello di analizzare le criticità dell’attuale modello di classificazione, anche sulla base di alcuni approfondimenti che l’Aran aveva già fornito in occasione del primo incontro.

Tutto il tavolo ha condiviso una modalità di lavoro volta al pragmatismo, tenendo conto dei vincoli sia di natura contrattuale che di natura legislativa ma rivolta anche in prospettiva, in un’ottica di piena valorizzazione dei vari profili ATA.

Le questioni sulle quali l’ARAN ha inteso focalizzare la propria attenzione sono:

  • la necessità di innovare i contenuti dei profili con descrizioni profili meno legate alle singole mansioni e più corrispondenti alle competenze professionali così come configurato nel quadro Europeo delle professionalità;
  • una riflessione sulla corrispondenza e necessità di alcuni profili rispetto alle esigenze delle scuole (esempio il guardarobiere ovvero l’infermiere);
  • la questione delle reggenze dei Direttori sga e la gestione dell’istituto stesso della reggenza regolato da un contratto che risale al 2011;
  • la sostituzione dei Direttori sga con la dichiarata necessità di una puntuale ricognizione del quadro normativo;
  • un approfondimento collegato agli ordinamenti: le progressioni economiche orizzontali (criteri di accesso e procedure per accedervi);
  • infine una riflessione sulle aree professionali non ancora popolate (area C del coordinatore).

La Cisl, nel prendere atto che si tratta di aspetti di notevole attenzione ed importanza per lo sviluppo e valorizzazione del personale ATA e nel rilevare la complessità e innovazione che negli ultimi anni ha coinvolto il personale ATA, ha innanzitutto richiamato l’Istituto a prevedere una calendarizzazione degli incontri più serrata, sia per rispondere alla richiesta di concretezza sia perché questi lavori dovranno essere pronti per la discussione del prossimo rinnovo contrattuale. La Cisl Scuola ha anche invitato tutti a riflettere sulle nuove possibilità offerte dallo smart-working e dal telelavoro (per conciliare i tempi di lavoro con le esigenze dei lavoratori).

La Cisl Scuola ha rimarcato l’importanza di prevedere l’estensione dell’impiego degli assistenti tecnici negli istituti del primo ciclo. Sarà necessario rivalutare e tornare a praticare anche la mobilità professionale.

Inoltre, la Cisl Scuola, ha invitato tutto il tavolo a tenere conto, anche ai fini dello sviluppo professionale, delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 66/2017 (inclusione).

Altri aspetti di grande importanza e sulle quali non è più possibile assumere atteggiamenti dilatori riguardano le progressioni orizzontali e la problematica delle sostituzioni.

Infine, la Cisl Scuola ha sottolineato come tutti gli interventi che si potranno/vorranno fare sui profili ATA dovranno essere accompagnati dall’impegno dell’Amministrazione alla formazione in servizio. Un aspetto questo senza il quale qualunque intervento rischia di risolversi in una operazione di facciata senza alcuna ricaduta.

La prossima riunione, prevista per l’11/06/2019, avrà per oggetto una prima analisi dell’assetto ordinamentale con particolare attenzione alle varie aree e agli eventuali titoli di studio di accesso.

A palazzo Chigi firmata un’intesa per il rilancio dei settori della conoscenza. Sospeso lo sciopero del 17 maggio

A seguito di una notte intera di confronto, a tratti serrato, oggi a palazzo Chigi le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del comparto istruzione e ricerca (FLC- Cgil, Cisl FSUR, Federazione UIL Scuola RUA , SNALS Confsal, Gilda-Unams) hanno sottoscritto un’intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e con il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. 
Si è dunque rivelata utile e positiva la disponibilità, manifestata dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’istruzione, al confronto con i sindacati della Scuola, dell’Università e AFAM e della Ricerca; è per questo auspicabile che lo svolgimento di corrette relazioni sindacali sia sempre più valorizzata come scelta di metodo permanente e ordinaria, non solo come risposta a iniziative di mobilitazione. 
Nel merito, dopo che le organizzazioni sindacali hanno ribadito temi e obiettivi alla base della proclamazione dello sciopero, si è giunti alla definizione di un testo di possibile intesa che muove da una chiara e condivisa considerazione del ruolo assegnato alla scuola per garantire identità e unità culturale del Paese, anche attraverso l’unitarietà dello stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, un sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome. 
Per quanto riguarda il rinnovo del CCNL, il governo si è impegnato a stanziare risorse per il triennio 2019-21 per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi dell’intero comparto. Entro il triennio di vigenza contrattuale saranno inoltre reperite ulteriori risorse destinate al personale della scuola per allineare gradualmente gli stipendi alla media di quelli degli altri Paesi europei.
Sul versante del contrasto alla precarietà, il governo si impegna ad attivare un piano di stabilizzazione del personale non di ruolo, con particolare attenzione ai docenti precari con tre anni di servizio, riconoscendone l’esperienza in tal modo maturata all’interno di un percorso riservato finalizzato alla immissione in ruolo, la cui definizione che sarà oggetto di discussione in sede di confronto tecnico. Un significativo passaggio dell’intesa riguarda la valorizzazione del personale ATA attraverso il riavvio della mobilità professionale a partire dagli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA. 
Per i dirigenti scolastici, di cui l’intesa prevede il pieno riconoscimento del ruolo e delle connesse responsabilità, si conviene l’attivazione di un tavolo specifico che affronti le principali criticità denunciate in occasione della indizione dello sciopero. 
Assumendo l’obiettivo di un forte rilancio dei settori della conoscenza come opportunità di crescita per lo sviluppo del Paese, l’intesa prevede per Università e Ricerca l’impegno del Governo a promuovere un intervento normativo per consentire maggiore flessibilità nell’utilizzo e nella determinazione dei fondi del salario accessorio. Per quanto attiene l’AFAM, si conviene di confermare e accelerare il processo di statizzazione già avviato. Previste inoltre azioni del governo volte al completamento del processo di stabilizzazione del personale precario degli enti di ricerca, un piano di stabilizzazione per iI personale che svolge attività di ricerca e didattica, nonché di assistenza tecnica e amministrativa, nelle Università. 
Su tutte le questioni poste si è riscontrata la possibilità di una proficua riapertura del confronto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca; a tal fine si è convenuto di attivare immediatamente tavoli tecnici di confronto attraverso i quali dare piena attuazione ai contenuti dell’intesa politica. 
Lo sciopero del 17 maggio 2019 è pertanto sospeso, mentre sono confermate tutte le attività di raccolta delle firme a contrasto dei progetti di regionalizzazione del sistema dell’istruzione.

Roma, 24 aprile 2019 

Flc CGIL Francesco Sinopoli
CISL Scuola Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
SNALS Confsal Elvira Serafini
GILDA Unams Rino Di Meglio