Si è svolto in modalità da remoto, l’informativa con la Direzione generale per lo studente e l’integrazione (per le tematiche legate all’inclusione) e con la Direzione generale per le risorse umane e finanziarie (per le tematiche relative all’assegnazione e gestione delle risorse finanziarie) del Ministero dell’Istruzione sulla bozza dei decreti sui Gruppi per l’Inclusione territoriale (GIT), sui centri territoriali di supporto (CTS) e sull’avvio della contrattazione integrativa relativa al corrente anno scolastico per i GIT.
L’amministrazione ha illustrato puntualmente le bozze dei decreti e l’ipotesi per la ripartizione delle risorse finanziarie per i compensi relativi alle attività svolte. Il GIT sarà costituito per ciascun ambito territoriale provinciale ovvero a livello delle città metropolitane. In totale saranno 405 i docenti esperti impegnati nei Gruppi (rapporto un docente ogni 23 istituzioni scolastiche) senza esonero dal servizio.
La Cisl Scuola ha chiesto chiarimenti in merito alle funzioni del GIT, in particolare sulla valenza del parere che il GIT medesimo è chiamato ad esprimere sulla richiesta del fabbisogno di sostegno. Il dott. Ciambrone (Direzione generale per lo studente e l’integrazione) ha chiarito che trattasi di parere tecnico, non preclusivo, pertanto, rispetto alle richieste formulate dal GLO.
In merito alle modalità e ai criteri per la selezione nazionale dei componenti, la Cisl Scuola ha fatto richiesta che i docenti aventi titolo alla selezione non debbano essere necessariamente in servizio su posto di sostegno ma possano essere titolari su posto comune, purché in possesso del relativo titolo di specializzazione.
L’assegnazione delle risorse finanziarie avverrà sulla base del monitoraggio svolto dall’Ufficio Scolastico competente per territorio, che rileverà lo svolgimento delle attività e le relative ore del servizio prestato. Su questo punto la Cisl Scuola ha richiesto con quale criteri sarà definito l’ammontare dei compensi per le attività prestate dai docenti. In particolare se la scelta fosse del “compenso orario” si dovrebbe applicare la tabella del CCNL per le attività aggiuntive all’insegnamento mentre se si optasse per il compenso forfettario, soluzione preferibile, dovrebbe essere presa in considerazione la variabile del numero degli alunni disabili e, pertanto, calibrare il compenso forfettario stesso anche alla complessità del GIT dove il docente esplica la sua funzione.
L’incontro è stato aggiornato a lunedì prossimo, 20 settembre, per ulteriori approfondimenti di carattere tecnico-contrattuale.