Gissi sullo sciopero, rispettare la verità dei fatti



Mi ero ripromessa di non fare commenti sullo sciopero del 10 dicembre, su cui basta e avanza, al di là di ogni manipolazione, il riscontro dei dati di adesione. Ma quando si afferma che sarebbe quello sciopero ad avere riacceso i riflettori sui problemi della scuola, e che si attende una convocazione del ministro per discuterne e affrontarli, non posso non ricordare almeno due elementari dati di fatto e di verità. 
Il primo è che fin dal momento del varo, da parte del Governo, del disegno di legge finanziaria, la CISL Scuola e la CISL non solo ne hanno evidenziato le numerose criticità, ma hanno lavorato intensamente per porvi rimedio, ricercando ogni possibile sede di confronto. Dalle numerose interlocuzioni con le forze politiche sono scaturite proposte emendative che, com’è naturale per un provvedimento di legge, sono ora affidate alle decisioni e alla responsabilità del Parlamento. Da come si concluderà il percorso di approvazione della legge, e dal raffronto con gli obiettivi dichiarati, ciascuno potrà valutare anche l’efficacia della propria azione.
Il secondo fatto è che all’incontro col ministro svoltosi il 18 novembre, a seguito di una richiesta che ne sottolineava l’urgenza, le sigle promotrici dello sciopero non si sono presentate – se non in veste di “uditore” – così come hanno disertato successivi incontri pur legati a temi di grande rilevanza e di forte impatto sulle condizioni di lavoro del personale, a partire dal Tavolo permanente sulla sicurezza e da quello sulla mobilità. Nessuna disattenzione, nessuna inerzia dal 18 novembre a oggi da parte nostra, al contrario un lavoro continuo e instancabile per cercare soluzioni ai tanti problemi del personale della scuola, non solo per denunciarli. Ho detto, e lo ribadisco, che mi auguro un pronto ritorno di tutte le sigle sindacali ai tavoli su cui si svolgono le relazioni sindacali, la cui inopinata interruzione non avrebbe mai potuto essere di alcuna utilità alle lavoratrici e ai lavoratori. Se di spartiacque si vuole parlare, mi auguro che sia quello finalmente tracciato tra un massimalismo astratto e l’agire serio e responsabile come organizzazioni capaci di esercitare il proprio ruolo di rappresentanza tenendo insieme visione e concretezza.  
Massimo rispetto per le settantacinquemila persone che, con motivazioni anche molto diverse, hanno partecipato allo sciopero; ma grande attenzione al segnale che ben più del 90% del personale ha dato il 10 dicembre e che nessuno può azzardarsi a tacciare di indifferenza, insensibilità, rassegnazione, disimpegno. Sarebbe, questo, un grave errore per tutti, in primo luogo per la politica, se lo interpretasse come una sorta di via libera rispetto al trascinarsi, indisturbato, di una colpevole disattenzione verso la scuola e il suo personale di cui da tempo sta dando prova; ancor più grave, e imperdonabile, per il sindacato, se si concentrasse prima di tutto e soprattutto nella difesa delle proprie scelte e decisioni e non nello sforzo necessario per ristabilire una giusta sintonia col mondo della cui rappresentanza dovrebbe sentirsi investito. 

Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola

COMUNICAZIONE -Assemblea precongressuale delle Scuole del distretto 006 della provincia.


Si ricorda che il 1° dicembre 2021, alle ore 16:00, si svolgerà presso la Sala Parrocchiale Villanova, via Bonaventura Tecchi, 6, Viterbo, l’Assemblea precongressuale delle scuole del distretto 006 della provincia(Comuni di Viterbo, Bassano, Bomarzo, Canepina, Celleno, Soriano, Vitorchiano).
Hanno titolo alla partecipazione e al voto per l’elezione dei delegati al VII Congresso della Cisl Scuola di Viterbo i soci attualmente iscritti alla Cisl Scuola, in regola con la contribuzione nazionale alla data del 30 dicembre 2020.

Nuove regole per le quarantene, protesta la Cisl Scuola

Nuove regole in arrivo per le quarantene e per l’attivazione della didattica a distanza: ne abbiamo già parlato in un nostro articolo.
Dalla Cisl Scuola arriva già una protesta: “Apprendiamo, purtroppo solo da notizie di stampa – dichiara la segretaria generale Maddalena Gissi – della possibilità che siano introdotte rilevanti modifiche alle misure da adottare nel caso in cui si rilevino casi di contagio da Covid 19 in ambiente scolastico, in particolare per quanto riguarda i conseguenti provvedimenti di collocamento in quarantena di alunni e/o personale scolastico”.

Il fatto è che la materia, secondo il sindacato, dovrebbe essere regolata con un metodo diverso: “Considerata l’importanza di un costante confronto con le parti sociali su questioni che riguardano la sicurezza in ambiente lavorativo, nell’ottica che ha fin qui presieduto alla sottoscrizione di protocolli condivisi per lo svolgimento in sicurezza delle attività scolastiche in presenza, anche ai fini di un pieno e responsabile coinvolgimento del personale come supporto alla miglior efficacia nell’applicazione delle misure adottate, si chiede la convocazione con la massima urgenza del Tavolo Nazionale Permanente di cui al Protocollo 14 agosto 2021 (lettera b)”.

Adesso si aspettano le risposte del Ministero per capire se anche questa vicenda servirà ad appesantire i rapporti fra l’esecutivo e i sindacati.

Legge di bilancio: i sindacati annunciano la mobilitazione

Non si parla ancora di sciopero, ma il comunicato unitario di Cgil Cisl e Uil, è chiaro: la bozza della legge di bilancio non piace affatto alle tre organizzazioni sindacali.
“Cgil, Cisl e Uil – si legge nel documento – per sostenere le proposte e le piattaforme presentate al governo in questi mesi e nell’incontro del 26 ottobre alla presidenza del consiglio (investimenti, lavoro pubblico e privato, creazione di nuova occupazione, protezioni sociali, fisco, pensioni, etc) per modificare il tal senso la misure previste in finanziaria avviano un percorso di mobilitazione con assemblee sui posti di lavoro, iniziative e manifestazioni regionali, con tutte le modalità e gli strumenti per garantire la più ampia partecipazione”.
Le iniziative si svolgeranno a partire dal deposito della legge finanziaria in Parlamento e avranno momenti di verifica entro il mese di novembre per rafforzare e ricalibrare se necessario le iniziative di mobilitazione, non escludendo iniziative nazionali .

Sulle misure che riguardano la scuola interviene in queste ore Cisl Scuola con un giudizio per nulla positivo: “La bozza di legge di bilancio che abbiamo visto circolare nella scorsa settimana fosse effettivamente il testo da inviare all’esame del Parlamento, non potremmo che esprimere un giudizio negativo, almeno per quanto riguarda la scuola. La bozza risulta deludente per il settore Istruzione e, nonostante gli impegni e le promesse, non contiene soluzioni ma anzi rischia di generare problemi”.

Nel concreto secondo il sindacato di Maddalena Gissi “sono molti i provvedimenti attesi che invece non sono rintracciabili nel testo della bozza”.
E poi l’elenco delle mancanze: “Non troviamo traccia del finanziamento del FUN, necessario per ripianare le incapienze dovute ai numerosi provvedimenti una tantum di questi ultimi anni; non troviamo alcun segnale sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche e nulla sulla proroga degli incarichi ispettivi, nonostante il gran parlare di valutazione e qualità della scuola. Neppure è prevista la proroga dell’organico Covid Ata, misura assolutamente necessaria se si vogliono tenere aperte le scuole. Considerando l’andamento del contagio e i segnali anche provenienti dal resto dell’Europa che spingono il Governo e le autorità sanitarie a parlare di terza dose del vaccino, la mancata previsione della proroga appare veramente inspiegabile e potrebbe creare alle nostre scuole difficoltà non indifferenti”.

Comunicazione “ decreto legge in materia fiscale”


Di seguito il link della Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre con la pubblicazione del Decreto Legge 146/2021, meglio noto come “decreto legge in materia fiscale”.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/21/21G00157/sg
Il provvedimento prevede misure che riguardano anche i lavoratori della scuola e sono connesse al perdurare dello stato di emergenza che – ricordiamo – scade il 31 dicembre.
In particolare l’articolo 9 ripristina i congedi parentali per i figli fino a 14 anni nei periodi di sospensione dell’attività didattica e nei casi di quarantena o di malattia da covid 19. Per i genitori con figli disabili in situazione di gravità il congedo può essere richiesto senza limiti di età del figlio.
I congedi comportano una retribuzione pari al 50%.
Nel caso di figli di età compresa fra i 14 e i 16 anni il congedo è fruibile senza retribuzione.
Eventuali periodi di ordinario congedo parentale utilizzati prima del 22 ottobre , data di entrata in vigore del DL 146/2021, possono essere convertiti nei nuovi congedo parentali COVID, a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2021/22.

Congedi parentali Covid

Di seguito il link della Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre con la pubblicazione del decreto Legge 146/2021 meglio noto come decreto legge in materia fiscale.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/21/21G00157/sg

Il provvedimento prevede misure che riguardano anche i lavoratori della scuola e sono connesse al perdurare dello stato di emergenza che – ricordiamo – scade il 31 dicembre.
In particolare l’articolo 9 ripristina i congedi parentali per i figli fino a 14 anni nei periodi di sospensione dell’attività didattica e nei casi di quarantena o di malattia da covid 19. Per i genitori con figli disabili in situazione di gravità il congedo può essere richiesto senza limiti di età del figlio.
I congedi comportano una retribuzione pari al 50%.
Nel caso di figli di età compresa fra i 14 e i 16 anni il congedo è fruibile senza retribuzione.
Eventuali periodi di ordinario congedo parentale utilizzati prima del 22 ottobre , data di entrata in vigore del DL 146/2021, possono essere convertiti nei nuovi congedi parentali COVID a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 21/22. 
Per garantire la sostituzione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche che usufruisce dei congedi e’ autorizzata la spesa di 7,6 milioni di euro per l’anno 2021.

“MAI PIÙ FASCISMI,PER IL LAVORO,LA PARTECIPAZIONE, LA DEMOCRAZIA”

Mai piu fascismi, per il lavoro, la partecipazione, la democrazia’ è lo slogan della Manifestazione Nazionale indetta da Cgil Cisl Uil per sabato 16 ottobre che si terrà in Piazza San Giovanni a Roma a partire dalle ore 14.00. L’iniziativa è stata decisa unitariamente subito dopo i gravi fatti di sabato 9 ottobre, quando la sede nazionale della CGIL è stata invasa e danneggiata da manifestanti aderenti a gruppi neofascisti; un episodio di squadrismo che richiama alla memoria quanto accadde cent’anni fa con attacchi alle sedi sindacali che prepararono l’avvento del fascismo.
Una manifestazione che assume un significato di grande valenza sociale” sottolinea il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra invitando alla “mobilitazione ed alla partecipazione” non solo gli iscritti al sindacato “ma anche tutti i cittadini e le tante forze sane e democratiche del nostro paese”. 
Non sarà una manifestazione politica. Sarà una grande mobilitazione civile per riaffermare i valori della nostra Costituzione” – tiene a precisare il leader della Cisl. “Il coraggio della responsabilità è stato il motore della nostra battaglia per la diffusione della campagna vaccinale. Impegno che ci ha esposti tutti, ad ogni livello, all’attacco di gruppi estremisti e veri e propri movimenti neofascisti e neonazisti. Noi continueremo nella nostra strada, alzeremo un argine contro la violenza, respingendola, come abbiamo già fatto in passato contro il terrorismo, contro ogni forma di illegalità e di attacco alla nostra democrazia” conclude.

Pensionamenti dal 1° settembre 2022, pubblicato il decreto ministeriale. Domande entro il 31 ottobre

Pubblicati il 1° ottobre, il DM 294 col quale vengono fissati i termini per la presentazione delle domande di collocamento in pensione del personale scolastico a decorrere dal 1° settembre 2022, nonché la nota della Direzione Generale del Personale contenente le indicazioni operative.
Per il personale docente, educativo e ATA il termine, come annunciato nel corso dell’informativa svoltasi il 24 settembre, è stato fissato al 31 ottobre 2021, quindi con un netto anticipo rispetto ai termini previsti negli anni precedenti.
La data del 31 ottobre vale anche per eventuali revoche e per le istanze di trasformazione a part time del rapporto di lavoro con contestuale riconoscimento del trattamento di pensione.
Resta ferma al 28 febbraio la scadenza, fissata contrattualmente, per le domande di collocamento in pensione dei dirigenti scolastici.
Diffusa anche la tabella riepilogativa dei requisiti richiesti per l’accesso al trattamento pensionistico.