Cisl Scuola in crescita: il bilancio del 2017 di Lena Gissi

È stato un anno impegnativo quello che si chiude, come lo sono stati quelli precedenti e come in fondo lo sono tutti per un sindacato come il nostro, attivo e presente tutti i giorni in ogni angolo d’Italia per onorare al meglio il mandato di rappresentanza che tantissime lavoratrici e lavoratori gli affidano. Assicurando servizi di consulenza, assistenza e tutela individuale la cui qualità, ampiamente riconosciuta, è da sempre motivo di soddisfazione e di orgoglio per la Cisl Scuola. Il merito è soprattutto di una dirigenza territoriale capace di spendersi con generosità e competenza, tanto che le nostre sedi sono costantemente affollate di persone la cui presenza è il migliore antidoto ai rischi di burocratizzazione che ogni grande struttura organizzata inevitabilmente corre.
Ma la cura riservata alla tutela individuale non esaurisce certo la nostra funzione, consistente prima di tutto e soprattutto nella rappresentanza generale e d’insieme degli interessi comuni a chi lavora nella scuola, in un’ottica di interesse generale che resta il nostro orizzonte di riferimento come organizzazione confederale. Possono sembrare espressioni generiche e vuote, ma non lo sono affatto nel contesto che viviamo, dove l’esigenza di rinsaldare i legami di unità e solidarietà sociale è fortissima, per il permanere di squilibri e disuguaglianze che la crisi degli ultimi anni ha pericolosamente accentuato. Proprio per questo abbiamo voluto come motto del nostro congresso, celebrato a fine maggio, “Fare comunità”: un messaggio rivolto alla scuola, esaltando le pratiche di condivisione e collegialità che ne fanno una comunità educante, ma che va certamente assunto anche in una dimensione più ampia.
Il 2017 ha visto riaprirsi, per il sindacato, spazi importanti di iniziativa e di confronto, dopo una fase segnata da un pericoloso deficit di dialogo sociale. Per il lavoro pubblico si sta finalmente concretizzando un obiettivo importante, quello di un rinnovo contrattuale atteso da anni: in questo senso salutiamo con favore la convocazione all’ARAN per il 2 gennaio, dopo averla sollecitata nei giorni scorsi insieme alle altre organizzazioni sindacali. Siamo consapevoli che il nuovo contratto non potrà certo essere risolutivo di tutti i problemi né soddisfare appieno tutte le attese, ma può segnare un primo passo in direzione di un più giusto riconoscimento del nostro lavoro, della sua importanza, della sua dignità.
Per la scuola, l’azione sindacale ha prodotto risultati importanti anche per correggere alcune storture indotte da interventi legislativi discutibili e discussi, confermandosi come risorsa fondamentale su cui far leva per valorizzare la professionalità di chi lavora e la qualità dei processi di innovazione. Ci siamo battuti in questi mesi, e continueremo a farlo, perché Istruzione e formazione siano riconosciuti come settori strategici di investimento, perché il lavoro nella scuola si affranchi da una condizione di precarietà ancora troppo diffusa, perché l’aspirazione a lavorare nella scuola non debba sempre necessariamente sfociare in situazioni di conflitto tra interessi contrapposti. Anche le vicende più recenti, segnate da comportamenti contraddittori della giustizia amministrativa, ci dicono che la sede giusta in cui le soluzioni ai problemi vanno cercate è quella politica, di una buona politica capace di ascolto, di sintesi e di equilibrio.
Chiudiamo il 2017 con dati confortanti per quanto riguarda la nostra tenuta organizzativa. Non è l’unico aspetto di cui tenere conto nel trarre un bilancio, ma sicuramente è un bel segnale quello che ci viene dal trend di crescita del nostro numero di associati. Limitandoci agli iscritti pagati dal Tesoro, un dato particolarmente rilevante perché attestato ufficialmente dall’Amministrazione, la Cisl Scuola incrementa di 2.500 unità, rispetto al mese di dicembre dello scorso anno, le deleghe rilasciate dai lavoratori, confermandosi nettamente come il sindacato con più alto numero di iscritti nel settore. In crescita significativa anche le iscrizioni del personale precario non pagato dal Tesoro e quelle del personale delle scuole non statali e della formazione professionale. Consideriamo questi dati come la risposta più eloquente a quanti non perdono occasione per parlare di sindacato in affanno e in crisi. Un’abitudine che per qualcuno sembra rappresentare una vera e propria ragione di vita, ma che rivela ancora una volta la propria inconsistenza.
Per noi la crescita di iscritti è solo un ulteriore stimolo ad affrontare il nuovo anno svolgendo il nostro ruolo con ancor più determinazione e convinzione, nell’interesse della scuola e delle tante persone che ci lavorano con intelligenza, competenza, generosità e passione.

Roma, 29 dicembre 2017

Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola

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Come sono cambiate dal 1° Settembre le regole delle visite fiscali

Dal 1° settembre 2017 è entrato in vigore il “Polo unico per le visite fiscali”, con l’attribuzione all’INPS della competenza esclusiva ad effettuare visite mediche di controllo (VMC) sia su richiesta delle pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio, ai sensi degli articoli 18 e 22 del Decreto legislativo n. 75/2017 di modifica del Dlgs 165/2001 art. 55-septies.
Nelle more della pubblicazione di ulteriori provvedimenti, l’Inps con il messaggio n. 3265 del 9 agosto 2017 ha fornito le prime istruzioni operative in materia di Polo unico per le visite fiscali. L’Istituto ha chiarito che, ai fini dell’attuazione del D.Lgs. 75/2017 e degli emanandi decreti ministeriali, le soluzioni tecniche ed amministrative che vengono adottate dal 1° settembre rappresentano una prima applicazione sperimentale, che sarà progressivamente messa a punto in tempi successivi.

CATEGORIE DI DIPENDENTI PUBBLICI INTERESSATI
Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, essendo amministrazioni pubbliche ai sensi dell’art. 1 del Dlgs 165/2001, rientrano nell’ambito di applicazione della normativa sul Polo unico e tutti i dipendenti saranno destinatari degli accertamenti medico fiscali in caso di assenza dal servizio per malattia, salvo diverso orientamento ministeriale.

COMUNICAZIONE ASSENZA PER MALATTIA
Nulla cambia rispetto alle procedure di richiesta del certificato medico nonché di comunicazione al datore di lavoro da parte del dipendente. L’invio del certificato medico all’INPS è sempre di competenza del medico curante.

RICHIESTA DELLE VISITE MEDICHE DI CONTROLLO DA PARTE DELLE PP.AA.
Dal 1° settembre 2017, la richiesta di VMC potrà essere effettuata, da parte delle PPAA, tramite Portale INPS utilizzando le credenziali in possesso delle amministrazioni ed accedendo ai servizi online di Consultazione attestati di malattia e di Richiesta visita medica di controllo. L’amministrazione che richieda una VMC dovrà scegliere e specificare se inviare soltanto il controllo domiciliare o se richiedere anche la successiva visita ambulatoriale in caso di assenza del lavoratore. Una volta effettuate le VMC, l’Inps metterà a disposizione dei datori di lavoro pubblici gli esiti dei verbali mediante i servizi telematici.

DISPOSIZIONE D’UFFICIO DELLE VISITE MEDICHE DOMICILIARI
Dal 1° settembre 2017, in sede di prima attuazione della normativa relativa al Polo unico, le visite fiscali potranno essere disposte anche d’ufficio: a tal fine, gli applicativi in uso presso l’Inps saranno adattati al fine di acquisire i dati dei certificati dei dipendenti pubblici e disporre un numero prestabilito di visite d’ufficio.
Anche per le VMC disposte d’ufficio dall’Inps verrà restituito al datore di lavoro pubblico l’esito. In caso di assenza del lavoratore al domicilio a seguito di VMC disposta d’ufficio, si procederà con l’invito a visita ambulatoriale.
Nel corso della visita ambulatoriale dovranno essere valutate soltanto l’effettiva sussistenza dello stato morboso e la relativa prognosi, mentre non rientra tra i compiti dell’Inps la valutazione delle eventuali giustificazioni prodotte rispetto all’assenza al domicilio.

GESTIONE REPERIBILITÀ E ASSENZA DEL LAVORATORE
Come previsto nel D. Lgs. 165/2001 (art. 55-septies, comma 5-bis), come modificato dal D. Lgs 75/2017, il dipendente pubblico è tenuto, qualora debba assentarsi dal proprio domicilio (es. per visita specialistica), ad avvisare unicamente la propria amministrazione, la quale successivamente provvederà ad avvisare l’Inps. Per i casi in cui il lavoratore abbia necessità di cambiare domicilio in corso di prognosi, le regole da seguire saranno definite dall’emanando decreto ministeriale di armonizzazione delle fasce di reperibilità e sulle modalità per lo svolgimento delle visite mediche di controllo.

ARMONIZZAZIONE SETTORE PUBBLICO E PRIVATO
Il nuovo art. 55-septies prevede che con un apposito decreto ministeriale, si procederà all’armonizzazione della disciplina dei settori pubblico e privato in materia di fasce orarie di reperibilità (che al momento per i dipendenti pubblici sono: lunedi – domenica ore 9/13 e 15/18) nonché alla definizione delle modalità per lo svolgimento degli accertamenti medico legali.

(a cura dell’Ufficio Legislativo Cisl Scuola)

Docenti IRC: esiti dell’incontro al MIUR del 1° Agosto

Si è appena concluso l’incontro al MIUR alla presenza del Vice Capo di Gabinetto Rocco Pinneri in risposta alla richiesta di CISL Scuola, Snals e Gilda relativamente a numerose problematiche riguardanti il Personale docente di Religione Cattolica. Nell’incontro la CISL Scuola, con le altre Organizzazioni sindacali, ha espresso la forte preoccupazione per le numerose questioni di carattere sia squisitamente tecnico che di più ampio orizzonte professionale che interessano in particolare i docenti di RC.
Gli aspetti di forte criticità si sono particolarmente evidenziati sia con l’entrata in vigore della Legge 107/15 che a seguito di reiterate inadempienze relative ad aspetti di ordinaria gestione del personale incaricato annuale in ordine al regolare pagamento delle retribuzioni con l’inizio dell’anno scolastico. Resta inoltre ancora aperta la questione delle ore di programmazione per i contratti con orario ridotto della scuola primaria.
Alle analisi di carattere tecnico si sono aggiunte osservazioni in merito al mancato organico del potenziamento derivante appunto dalla entrata in vigore della Legge 107/15, il mancato riconoscimento della Card Formazione per gli IRC incaricati, come per i restanti docenti a tempo determinato, la delicata situazione dei vicari del D.S. per cui non è possibile la sostituzione con supplente, la prospettiva dell’entrata in vigore nel 2019 del comma 131 della Legge sulla “buona Scuola” che determinerà l’interruzione del rapporto di lavoro a tempo determinato per chi ha superato i 36 mesi di servizio e, non ultimo in ordine di importanza, la richiesta dell’ avvio di tutte le procedure per giungere al più presto all’emanazione di un prossimo bando di concorso per coprire i quasi 5000 posti vacanti dei docenti RC oggi incaricati.
Il Vice Capo di Gabinetto Rocco Pinneri, pur non fornendo risposte sufficientemente esaustive ai problemi rappresentati e rilevando una sostanziale difficoltà da parte del Miur ad intervenire su aspetti normativi e legislativi che determinino ulteriori costi per l’Amministrazione, si è comunque impegnato ad aprire un tavolo di confronto entro il mese di agosto su tutte le problematicità poste, a partire dall’analisi del fabbisogno e conseguente approfondimento normativo in merito all’avvio dell’iter per il prossimo concorso per docenti di Religione Cattolica.
Nel corso della riunione ci è stata fornita inoltre una nota destinata ai Direttori Regionali che fornisce indicazioni e chiarimenti in ordine alle procedure e tempistiche per una regolare stipula dei contratti dei docenti di religione cattolica incaricati annuali e regolare pagamento del mese di settembre.
Con questo primo incontro, interlocutorio, che ha avuto lo scopo di porre all’attenzione del Gabinetto della Ministra tutte le problematiche aperte relative ai docenti di Religione cattolica anche in un quadro più ampio riguardante più in generale le condizioni del precariato della scuola, si auspica possa avviarsi una fase di confronto serrato e produttivo per giungere alla definizione e risoluzione di molti aspetti di criticità di carattere professionale ed organizzativo dei Docenti RC che ad oggi sono rimasti irrisolti.