TESSERA ISCRIZIONE ALLA CISL SCUOLA

Si ricorda che la tessera forfettaria (€ 40) di iscrizione alla CISL Scuola è scaduta il 31/12/2020.
Si rende noto che il rinnovo può essere effettuato anche in modalità telematica.
Per maggiori informazioni telefonare all’ufficio CISL Scuola. 0761 270664 oppure ai seguenti numeri:
Federica Cencioni 3384109398
Cecilia Puggelli 3332786925
Mario Pietrella 3392610388.

Nota 662 del 12 marzo 2021 con la quale la Direzione Generale per lo Studente detta istruzioni relative per alunni con Bisogni Educativi Speciali e con disabilità in relazione a quanto previsto dal DPCM 2 marzo 2021.

Nella nota si precisa che “la condizione dell’alunno con bes non comporta come automatismo la necessità di una didattica in presenza, potendo talora essere del tutto compatibile con forme di didattica digitale integrata, salvo diverse esplicite disposizioni ….”.
Le scuole, laddove ricorrano le condizioni per la frequenza dei suddetti alunni, non dovranno limitare la frequenza a tali alunni ma, al fine di rendere effettivo il principio di inclusione, ma valuteranno di coinvolgere in presenza anche altri alunni secondo metodi e strumenti autonomamente stabiliti.

Piattaforma Istanze Online, da marzo si accede solo con SPID: avviso dal Ministero Istruzione

“In considerazione degli obblighi introdotti per le Pubbliche Amministrazioni con il Decreto Legge Semplificazione (D.L. 76/2020) convertito in legge il 11/09/2020 (120/2020), a partire dal 28 febbraio 2021 l’accesso ai servizi del Ministero dell’Istruzione può essere fatto esclusivamente con credenziali digitali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Gli utenti in possesso di credenziali rilasciate in precedenza, potranno utilizzarle fino alla data di naturale scadenza e, comunque, non oltre il 30 settembre 2021. La procedura online di registrazione resta in uso solo per i minorenni in quanto impossibilitati a richiedere le credenziali SPID.”

Dunque, chi possiede già user e password per accedere a Istanze Online continuerà ad utilizzarle fino alla loro scadenza e comunque non oltre il 30 settembre del 2021. I nuovi utenti, invece potranno registrarsi al portale solo attraverso SPID.

Part-time: il personale a tempo indeterminato può presentare domanda entro il 15 marzo

Part-time: il personale a tempo indeterminato può presentare domanda entro il 15 marzo

Il personale docente ed ATA con contratto di lavoro a tempo indeterminato può presentare entro lunedì 15 marzo 2021 l’istanza intesa ad ottenere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. Di seguito, la normativa e la modulistica per presentare la domanda di part-time anche al fine di svolgere un’altra esperienza lavorativa.

Informazioni e consulenze presso tutte le sedi territoriali Cisl Scuola.

                                                                                        * * *

Hanno titolo a chiedere detta trasformazione:

  • i docenti delle scuole di ogni ordine e grado;
  • il personale educativo;
  • il personale a.t.a., con esclusione dei DSGA;
  • il personale utilizzato in altri compiti per motivi di salute.

                                                                                        * * *

La domanda – da inoltrare all’Ambito Territoriale della provincia di appartenenza, tramite il Dirigente Scolastico – deve contenere:

  • le generalità (nome, cognome, luogo e data di nascita);
  • il ruolo di appartenenza/classe di concorso/profilo professionale;
  • la sede di titolarità;
  • l’esplicita richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro;
  • la tipologia: orizzontale (con articolazione della prestazione di servizio ridotta in tutti i giorni lavorativi) ovvero verticale (con articolazione della prestazione su alcuni giorni della settimana, del mese o di determinati periodi dell’anno) ovvero misto (con articolazione della prestazione risultante dalla combinazione delle due precedenti modalità); per il solo personale a.t.a., inoltre, la tipologia verticale deve essere realizzata in misura tale da rispettare la media della durata del lavoro settimanale prevista per il tempo parziale nell’arco temporale preso in considerazione (settimana, mese o anno);
  • la durata della prestazione lavorativa (per i docenti, di norma pari al 50% di quella a tempo pieno; per il personale ATA, non inferiore al 50% di quella a tempo pieno);
  • l’anzianità complessiva di ruolo e non di ruolo (come riconosciuta ai fini di carriera);
  • il possesso di eventuali titoli di precedenza.

Per la durata di almeno due anni il personale con rapporto di lavoro a tempo parziale non può richiederne la trasformazione in rapporto a tempo pieno. Prima della scadenza del biennio, eventuali domande in tal senso possono essere accolte sulla base di motivate esigenze ed anche in relazione alla situazione organica complessiva.

                                                                                        * * *

Il personale docente a part-time deve adempiere (così come, di seguito, indicato) alle attività di carattere individuale e collegiale:

  • preparazione delle lezioni e delle esercitazioni; correzione degli elaborati; rapporti individuali con le famiglie (per intero);
  • collegio dei docenti, attività di verifica iniziale e finale, informazione periodiche alle famiglie (40 ore per intero);
  • svolgimento di scrutini ed esami, compresa la compilazione degli atti (per intero);
  • partecipazione ai consigli di classe, interclasse, intersezione (il “tetto” delle 40 ore deve essere rapportato in proporzione all’orario effettuato).

                                                                                        * * *

Normativa di riferimento:

  • legge 28.12.1996, n. 662, art. 1 (commi da 56 a 65)
  • circolare 19.2.1997, n. 3, del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri
  • legge 28.5.1997, n. 140, art. 6 (di conversione del decreto-legge 28.3.1997, n. 79), di integrazione della suindicata legge 662/96
  • O.M. n. 446 del 22.7.1997 (trasmessa dalla C.M. n. 449 del 23.7.1997)
  • O.M. n. 55 del 13.2.1998 (trasmessa dalla C.M. n. 62 del 18.2.1998) di integrazione della predetta O.M. 446/97
  • decreto legislativo n. 61 del 25.2.2000
  • nota prot. n. 1584 del 29.7.2005
  • CCNL 29.11.2007: art. 37 (personale docente) e art. 58 (personale ATA)
  • circolare n. 9 del 30.6.2011 del Dipartimento Funzione Pubblica

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Dal “link” e nel “file” allegato, il fac-simile di modello di domanda (completo degli allegati “A – dichiarazione dell’anzianità di servizio” e “B – dichiarazione degli eventuali titoli di precedenza“Files:

Trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale o rientro a tempo pieno del personale docente ed ATA – anno scolastico 2021-2022

Si ricorda, così come stabilito in via permanente dall’O.M. n. 55/98, la data di scadenza delle domande per la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale o rientro a tempo pieno del personale docente ed ATA è il 15 marzo 2021, e i relativi adempimenti a carico delle istituzioni scolastiche e di questo Ufficio Scolastico Territoriale.
Entro il 31/03/2021 le istituzioni scolastiche faranno pervenire in copia a questo Ufficio tutte le nuove domande di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale presentate entro i termini, accompagnate dal parere favorevole del Dirigente Scolastico (art. 73 D.L. n. 112/08 convertito in legge n. 133 del 6 agosto 2008). Si rammenta la necessità che eventuali pareri negativi siano espressi con dettagliata e motivata dichiarazione, al fine di tutelare la posizione dell’Amministrazione nel caso di eventuali contenziosi conseguenti al diniego.
Gli originali delle predette istanze dovranno essere trattenuti dalle istituzioni scolastiche per la successiva predisposizione e stipula del contratto individuale di lavoro a tempo parziale, che, si ricorda, potrà avvenire solo previa pubblicazione da parte dello scrivente Ufficio dell’elenco del personale ammesso al regime di lavoro part-time.
Successivamente alla stipula codeste istituzioni scolastiche provvederanno:

  • all’acquisizione del contratto a SIDI, nel percorso: “Personale Scuola/Personale comparto scuola/Gestione posizioni di stato/Trasformazione rapporto di lavoro a tempo parziale/Acquisire domande”.
  • alla trasmissione di n. 3 copie del contratto e di copia della domanda alla Ragioneria Territoriale dello Stato.
    Si ricorda che il contratto di part-time è di durata minima biennale e che, in assenza di diversa comunicazione da parte dell’interessato, si intende automaticamente prorogato di anno in anno. Scaduto il primo biennio, non è pertanto richiesta la presentazione di nuova istanza per la prosecuzione del rapporto di lavoro in regime di part-time.
    Per il personale che rientra a tempo pieno è di competenza delle istituzioni scolastiche la predisposizione ed adozione del provvedimento cartaceo di reintegro e la chiusura del contratto a SIDI.
    Ministero dell ’Istruzione
    Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
    Ufficio X – Ambito Territoriale di Viterbo
    2 di 3

Ambito Territoriale di Viterbo – 01100 VITERBO, Via del Paradiso, 4
sito web: http://www.provveditoratostudiviterbo.it – email: usp.vt@istruzione.it
Anche in questo caso il provvedimento dovrà essere trasmesso a questo Ufficio.
Per il solo personale che chieda di rientrare a tempo pieno dopo solo un anno di rapporto di lavoro in
regime di part-time, tutto il procedimento amministrativo è di competenza di questo Ufficio, pertanto le
eventuali istanze saranno trasmesse in originale.
Il personale che, già in regime di lavoro a part-time, intende modificare l’orario di servizio per esigenze
personali, deve presentare apposita richiesta sempre nei termini previsti. In analogia a quanto stabilito per
i rientri a tempo pieno, rimane in carico alle istituzioni scolastiche la predisposizione del provvedimento
cartaceo e l’aggiornamento a SIDI del contratto.
Per il solo personale docente di ogni ordine e grado che non intende volontariamente variare il proprio
orario di servizio, la cui modifica dovesse rendersi necessaria per garantire l’unicità dell’insegnamento, in
seguito alla definizione del numero effettivo di classi autorizzate in sede di adeguamento dell’organico di
diritto alla situazione di fatto, il numero di ore di lavoro e l’articolazione dell’orario di servizio sarà definito
dal Dirigente Scolastico tenendo conto delle esigenze dell’interessato, per quanto le stesse siano compatibili
con quelle prevalenti di buon funzionamento dell’Istituzione.
Le eventuali variazioni saranno comunicate allo scrivente Ufficio per le operazioni di mobilità in
organico di fatto (utilizzazioni e assegnazioni provvisorie) e per le nomine a tempo determinato di competenza
dell’Ufficio. Anche in quest’ultimo caso, l’istituzione scolastica predisporrà e stipulerà il contratto integrativo
recante la sola modifica del numero di ore e della loro articolazione e curerà l’aggiornamento del contratto a
SIDI.
Si ribadisce che entro la predetta data del 31/03/2021 tutte le domande presentate entro i termini, divise
per ordine di scuola e tipologia di personale, dovranno essere trasmesse a questo Ufficio all’indirizzo
usp.vt@istruzione.it.
Gli elenchi del personale avente diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a
part-time e del personale reintegrato a tempo pieno saranno pubblicati dal medesimo Ufficio prima dell’inizio
delle operazioni di determinazione dell’organico di fatto a.s. 2021/2022.
I predetti elenchi non includeranno il personale docente interessato ad una variazione oraria del
rapporto di lavoro; pertanto, sarà cura delle SS.LL. comunicare tale modifica alla Ragioneria Territoriale dello
Stato, al fine di consentire un tempestivo adeguamento dello stipendio. Copia degli elenchi pubblicati sarà
inviata, a cura dello scrivente, anche alla Ragioneria Territoriale dello Stato, in attesa della stipula e del
successivo inoltro all’organo di controllo dei contratti e dei provvedimenti di reintegro da parte delle
istituzioni scolastiche.
Allegati alla presente nota, si inviano:

  • il modello di domanda di trasformazione/modifica del rapporto di lavoro,
  • il fac-simile del provvedimento di modifica dell’orario,
  • il fac-simile del contratto individuale di lavoro a part-time,
  • il fac-simile del decreto di reintegro a tempo pieno.
    Ministero dell ’Istruzione
    Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
    Ufficio X – Ambito Territoriale di Viterbo
    3 di 3

Ambito Territoriale di Viterbo – 01100 VITERBO, Via del Paradiso, 4
sito web: http://www.provveditoratostudiviterbo.it – email: usp.vt@istruzione.it
Il modello di domanda per i docenti è stato predisposto con la dichiarazione da parte dell’interessato di
accettazione che l’articolazione oraria del part time (ovvero i giorni in cui verrà effettuata la prestazione
lavorativa) sarà definita annualmente in relazione alla compatibilità dell’orario richiesto con l’orario definitivo
delle lezioni che verrà elaborato all’inizio di ciascun anno scolastico, e di accettazione di eventuali variazioni
del proprio orario di servizio rese necessarie per garantire l’unicità dell’insegnamento, in seguito alla
definizione del numero effettivo di classi autorizzate in sede di adeguamento dell’organico di diritto alla
situazione di fatto.
Considerato che la norma di legge prevede la forma scritta per il contratto di lavoro part time, una volta
che sia stato definito l’orario di servizio annuale, l’istituzione scolastica provvederà a stipulare con
l’interessato un contratto integrativo il cui contenuto si limiterà alla definizione dell’orario di lavoro e di
servizio.
I Dirigenti Scolastici sono pregati di dare ampia comunicazione della presente a tutto il personale,
anche a quello temporaneamente assente. La presente circolare è trasmessa con posta elettronica e pubblicata
sul sito web di questo Ufficio: http://www.provveditoratostudiviterbo.it .
IL DIRIGENTE
Daniele Peroni
(Firma autografa sostituita
a mezzo stampa ai sensi
dell’art. 3, comma 2 del
decreto legislativo n. 39/1993)

Scuola, pronte le Ordinanze sugli Esami di Stato.

Sono pronte le Ordinanze sugli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di Istruzione, che lunedì saranno inviate al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il parere previsto prima della loro emanazione.

Le Ordinanze definiscono gli Esami di giugno, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese. Sia per il primo che per il secondo ciclo, l’Esame si baserà su una prova orale che partirà con la discussione di un elaborato.

“L’Esame consentirà alle studentesse e agli studenti di esprimere quanto maturato nel corso dei loro anni di studio”. Sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi. “Studentesse e studenti, attraverso il loro elaborato, che potrà essere un testo, ma anche una prova pratica o un prodotto multimediale, potranno dimostrare ciò che hanno appreso e compreso, la loro capacità di pensiero critico e di esprimersi. L’Esame – prosegue il Ministro – deve essere concepito come il diritto di tutte le studentesse e tutti gli studenti ad essere valutati sulla base delle attività scolastiche svolte nell’arco di tutto il loro percorso. Tenendo conto delle difficoltà vissute durante l’emergenza sanitaria”.

Studentesse e studenti saranno seguiti, passo dopo passo, dall’assegnazione dell’argomento dell’elaborato, fino alla sua discussione di fronte alla commissione.

Esame del primo ciclo

L’Esame prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica che i Consigli di classe assegneranno, tenendo conto delle caratteristiche personali di ciascuna studentessa e di ciascuno studente, entro il prossimo 7 maggio. L’elaborato sarà trasmesso alla commissione entro il 7 giugno. I docenti seguiranno i singoli alunni, suggerendo la forma di elaborato più idonea e accompagnandoli durante la stesura. L’elaborato potrà essere scritto, in forma multimediale, potrà essere una produzione artistica o tecnico-pratica e coinvolgere una o più discipline. La votazione finale resta in decimi. Si potrà ottenere la lode. L’ammissione all’Esame sarà deliberata dal Consiglio di classe. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso. Quanto al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale, saranno, come previsto dalla normativa, i collegi docenti a introdurre le eventuali deroghe, tenuto conto delle specifiche situazioni anche dovute all’emergenza pandemica.

Esame del secondo ciclo

La sessione d’Esame avrà inizio il prossimo 16 giugno. L’Esame prevede un colloquio orale, a partire dalla presentazione di un elaborato che sarà assegnato dai Consigli di classe, sulla base del percorso svolto. L’elaborato riguarderà le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, che potranno essere integrate anche con apporti di altre discipline, esperienze relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento o competenze individuali presenti nel curriculum dello studente. L’ammissione all’Esame sarà deliberata dal Consiglio di classe.

Come per gli esami conclusivi del primo ciclo, la partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso, e saranno le istituzioni scolastiche a stabilire eventuali deroghe al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale. Si deroga anche al monte orario previsto per i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, che non rappresenta un requisito di accesso. Il credito scolastico avrà un peso fino ad un massimo di 60 punti, 40 per l’orale. La votazione finale resta in centesimi e si potrà ottenere la lode. La commissione sarà interna, con il Presidente esterno.

Il colloquio partirà dall’elaborato predisposto dai candidati. L’argomento dell’elaborato sarà assegnato a ciascuna studentessa e a ciascuno studente entro il prossimo 30 aprile dal Consiglio di classe. Ogni docente seguirà un gruppo di studenti. Ragazze e ragazzi saranno accompagnati durante la costruzione del loro elaborato, che dovrà essere consegnato all’insegnante di riferimento entro il 31 maggio. L’elaborato potrà avere la forma più varia, in modo da tenere conto della specificità dei diversi indirizzi di studio, della progettualità delle istituzioni scolastiche e delle caratteristiche della studentessa o dello studente in modo da valorizzare le peculiarità e il percorso personalizzato compiuto. Dopo la discussione dell’elaborato, la prova orale proseguirà con l’analisi di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento della lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati, come lo scorso anno, dei materiali (un testo, un documento, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione. All’interno dell’elaborato o nel corso del colloquio saranno esposte le esperienze svolte nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Nella conduzione dei colloqui si terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente, che comprende il percorso scolastico, ma anche le attività effettuate in altri ambiti, come sport, volontariato, attività culturali.

“No a proposte fuorvianti come il prolungamento dell’anno scolastico fino a fine giugno. Le priorità della scuola sono altre, in primis maturità, esami di Stato e stabilizzazione dei precari”. Segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi con l’AGI

(AGI) – Roma, 11 feb. – No a “proposte fuorvianti” come il prolungamento dell’anno scolastico fino a fine giugno. Le priorità della scuola sono altre, in primis maturità, esami di Stato e stabilizzazione dei precari. A sottolinearlo con l’AGI e’ la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, all’indomani dell’incontro dei confederali con il premier incaricato, Mario Draghi. Incontro nel quale, secondo quanto si apprende, non si è parlato del calendario ma di investimenti nella scuola e per i precari. “Aspettiamo con ansia la conferma dell’incarico al professore Draghi – spiega Gissi – perché la scuola ha bisogno di aprire un confronto su molte questioni. Il 1 settembre è alle porte e in questo periodo solitamente vengono assunte decisioni indispensabili per l’avvio regolare dell’anno scolastico. Se vogliamo evitare di mettere in discussione le attività didattiche ancora una volta per mancanza di idee o fuorvianti proposte che distolgono l’attenzione dai reali problemi, dobbiamo darci da fare e subito”.
Ecco quindi le priorità secondo la Cisl scuola. “Bisogna definire le modalità per gli esami di maturità e gli esami di Stato della scuola media – sottolinea Gissi – per questo consideriamo insensato il dibattito sul prolungamento dell’anno scolastico che rischia di rimettere in discussione anche la regolarità di alcune tappe fondamentali per i ragazzi e le famiglie” facendo riferimento all’eventuale spostamento anche della data degli esami finali degli studenti.
Secondo punto, gli organici. “Pensiamo a definire gli organici – aggiunge – e a individuare le procedure per le assegnazione di personale a tempo indeterminato che dovrà fare domanda di trasferimento. I movimenti che gestisce il sistema sono più di 100mila e le regole devono essere ancora oggetto di discussione. Su questi temi vorremmo chiarezza perché alcune decisioni normative sul vincolo quinquennale rischiano di aprire una deriva giuridico-legale che produrrà complicazioni e ritardi nell’avvio regolare delle lezioni”.
Terzo punto, il piano vaccinale: “Manca ancora un’indicazione da parte del ministero dell’Istruzione ai propri dipendenti – osserva la segretaria Cisl Scuola – e le tante interpretazioni, che a livello regionale vengono messe in campo, rischiano di creare disinteresse e sfiducia. Chiediamo l’apertura di un tavolo immediato da parte del ministro dell’Istruzione, appena si insedierà il nuovo, per una modifica del protocollo di sicurezza sottoscritto con le parti sociali”.
Infine, ma non per importanza, il quarto punto relativo al reclutamento. “Serve una norma – sostiene Gissi – un dispositivo normativo che abbia un disegno chiaro e non ideologico, con tutte le questioni urgenti per l’avvio dell’anno scolastico a partire dalle coperture delle cattedre vacanti che a tutt’oggi sono più di 220mila. E a queste – ricorda – si aggiungono 75mila contratti per i posti Covid tra personale docente (50mila) e personale Ata (25mila). Evidenziamo inoltre – conclude – una gravissima inadempienza del ministero e del Mef in quanto a tutt’oggi non hanno ancora provveduto alla copertura degli stipendi del personale supplente assunto con i cosiddetti contratti Covid”.
Questi i temi urgenti sul tavolo secondo la Cisl Scuola, ma Gissi avverte che al momento non ci saranno proteste di piazza: “Per coerenza dal primo momento in cui non c’è stato più un governo in carica a tutti gli effetti, abbiamo pensato di sospendere la nostra presenza vertenziale, perché dovremmo parlare con interlocutori che non hanno alcun potere. Non è corretto. Non ha senso, in questa fase, riempire le piazze”. (AGI)

CISL Scuola: su vaccinazione personale scolastico servono più informazione, coordinamento, coinvolgimento

Nelle scorse settimane la Cisl Scuola aveva chiesto ripetutamente che il personale scolastico fosse individuato fra i target prioritari nella campagna vaccinale contro il Covid 19, considerato che la scuola costituisce una delle infrastrutture di maggiore impatto sociale e con alta densità relazionale. Va accolta dunque con favore la decisione di riconoscere da subito a chi lavora nella scuola l’opportunità di sottoporsi alla somministrazione del vaccino. Una decisione che tuttavia lascia aperti alcuni interrogativi e che andrebbe ricondotta più chiaramente all’interno di un programma da sostenere maggiormente anche in termini di informazione, coordinamento e coinvolgimento. Nei giorni scorsi, nell’incontro tra Governo e Regioni per la rimodulazione del piano vaccinale a seguito dei ritardi delle case farmaceutiche, è emersa in effetti l’intenzione di consentire al personale delle forze dell’ordine e al personale scolastico di accedere alla vaccinazione, utilizzando il vaccino AstraZeneca, il cui impiego è rivolto al personale di età inferiore ai 55 anni. Alcune Regioni non hanno assunto al momento iniziative, altre invece hanno avviato tempestivamente operazioni di ricognizione, annunciando la predisposizione di una piattaforma per raccogliere le domande di vaccinazione oppure chiedendo alle scuole di farsi tramite per censire la manifestazione di interesse da parte del personale ad essere sottoposto alla vaccinazione. In alcuni territori è stata anche immaginata un’organizzazione capillare per effettuare le vaccinazioni direttamente presso le sedi scolastiche. Tuttavia, mentre altre categorie di lavoratori, come gli addetti al trasporto pubblico, sollecitano un analogo intervento, molti operatori della scuola si interrogano sui vantaggi di aderire a questa opportunità, a causa della dichiarata minore copertura vaccinale di AstraZeneca rispetto ai più efficaci vaccini Pfizer e Moderna. Si tratta infatti di una adesione libera e volontaria, che pone il personale interessato davanti ad una scelta densa di dubbi ed interrogativi. La decisone di inserire il personale della scuola nelle priorità della campagna vaccinale e soprattutto di utilizzare il vaccino AstraZeneca, è stata assunta senza alcun coinvolgimento né del Comitato Tecnico Scientifico né dei Sindacati. Non sono state fornite sufficienti informazioni per spiegare perché è opportuno utilizzare il vaccino AstraZeneca piuttosto che nessun vaccino, e se comunque nella percentuale non trascurabile di inefficacia del vaccino (circa il 40% dei vaccinati), in caso di contagio vi sia una attenuazione dei sintomi della malattia rispetto ai non vaccinati. Le decisioni insomma non sono accompagnate, pur nell’urgenza dettata dalla pandemia, dalla diffusione di informazioni scientifiche verificate che consentano alle persone di operare scelte consapevoli circa l’opportunità di aderire alla campagna vaccinale o meno. Ripetiamo infatti che si tratta di una libera scelta individuale, appunto di una opportunità, essendo peraltro chiaro l’orientamento della CISL Scuola a considerare di grande importanza, nel contrasto alla pandemia, l’utilizzo dei vaccini, così come l’auspicio che nei comportamenti individuali prevalga il senso di responsabilità cui ci hanno richiamati, fra gli altri, anche figure di grande prestigio e autorevolezza (il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno, lo stesso papa Francesco anche in una recente intervista a Mediaset di enorme risonanza). Una responsabilità – va detto con chiarezza – che deve esercitarsi in un quadro di conoscenze e informazioni di cui è indispensabile disporre proprio per una valutazione corretta e consapevole di tutte le implicazioni connesse alle proprie scelte: una condizione che al momento, per quanto riguarda il piano di vaccinazione nella scuola, è ben lontana dall’essere soddisfatta. Si tratta di una lacuna che chiediamo di colmare al più presto. L’assenza di chiare indicazioni, e un modo di procedere che appare episodico e casuale da parte delle Regioni, non contribuiscono certo a creare il necessario clima di fiducia e motivazione per un’operazione che meriterebbe di essere ben diversamente sostenuta e governata. Se infatti le informazioni non vengono fornite e non si chiariscono le possibili conseguenze e le motivazioni delle opportunità offerte alla popolazione, si rischia che la disinformazione dilaghi e venga persino alimentata dall’uso spesso superficiale dei social, come per lo più avviene quando si lasciano senza risposta le domande che i cittadini legittimamente si pongono. La pandemia determina così non solo un pesante impatto sanitario ma anche un effetto collaterale di tipo sociale che genera sospetto e sfiducia, divenendo un rilevante ostacolo alla campagna vaccinale stessa ed al contrasto della diffusione del contagio. Ciò di cui abbiamo bisogno ora non è solo la disponibilità delle dosi di vaccino necessarie, ma anche la forte capacità delle autorità di comunicare con i cittadini, di diffondere dati robusti ed informazioni verificate che aiutino la popolazione a maturare scelte consapevoli. Peraltro, poiché si tratta di una scelta, va previsto che una parte del personale non aderirà alla vaccinazione e la contemporanea presenza in servizio di operatori vaccinati e non vaccinati comporterà la necessità di una revisione dei protocolli per la sicurezza nelle scuole. Alla luce dell’art. 29/bis del DL 23/2020, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40, questa revisione costituisce un elemento imprescindibile per definire la responsabilità dei datori di lavoro nell’adottare “le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro” (art. 2087 cc).Il coinvolgimento dei Sindacati è fondamentale per la tutela del personale della scuola e per la limitazione dei confini della responsabilità dei dirigenti scolastici in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, in relazione alla pandemia. I corpi intermedi rappresentano uno snodo essenziale nella difesa del personale e del diritto a condizioni di lavoro sicure, vigilano sulle scelte e costituiscono un controllo su eventuali forzature dettate dagli interessi di mercato. Coinvolgere il sindacato in questi aspetti è strategico perché siano diffuse informazioni solide e verificate e venga contrastato ogni tentativo di falsificazione o strumentalizzazione a danno dei lavoratori e della loro salute. Per questo la Cisl Scuola chiede una audizione al CTS per un approfondimento degli aspetti di sicurezza e garanzia dei lavoratori e che siano immediatamente e urgentemente riattivati i tavoli nazionali di confronto per il coordinamento della campagna vaccinale nelle scuole e la revisione del Protocollo di sicurezza per gli Istituti scolastici

AVVISO- Integrazione avviso diritto dei docenti supplenti a percepire la RDP e del personale ATA supplente a percepire il CIA

Ad integrazione dell’ avviso di ieri ,informiamo coloro che intendono presentare il ricorso dal nostro avvocato per il riconoscimento della RPD e CIA che i termini di prescrizione sono 5 anni. Pertanto il suddetto ricorso potrà essere presentato da coloro che hanno sottoscritto contratti per supplenze brevi e saltuarie negli ultimi 5 anni (in questo ultimo anno scolastico anche supplenze Covid)