Incontro fra Sindacati e Ministero sull’aggiornamento del protocollo di sicurezza per le attività scolastiche

A seguito del verbale del CTS n. 34 del 12 luglio 2021, il Ministero ha avviato gli incontri con le Organizzazioni sindacali per la necessaria redazione del Protocollo di sicurezza per la riapertura delle attività a settembre. La prima riunione, presieduta dal dott. Jacopo Greco, si è svolta il 22 luglio e ha visto un sostanziale accordo di tutti i partecipanti sulla necessità di svolgere l’attività didattica in presenza, garantendo a tal fine le necessarie condizioni di sicurezza. Il dott. Greco ha sottolineato come lo scenario epidemiologico sia in continua evoluzione, il che può rendere necessario procedere ad aggiornamenti delle scelte via via adottate, in relazione all’andamento del contagio. Tuttavia, è urgente fornire da subito alle scuole un quadro di riferimento, affinché possano organizzare per tempo la ripresa delle attività scolastiche. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità che siano fornite indicazioni chiare ed incontrovertibili circa le misure da adottare, anche per evitare un inutile e sfinente contenzioso, sottolineando la necessità di decisi investimenti che assicurino anzitutto risorse adeguate di personale per evitare il sovraffollamento delle aule. Alcuni aspetti sono certamente rimessi alle decisioni del Governo, particolarmente in tema di obbligatorietà della vaccinazione. Rimane comunque evidente che la generalizzazione della vaccinazione costituisce una delle armi più efficaci per affrontare la diffusione dei contagi, anche se sono evidentemente comunque esclusi dalla vaccinazione gli allievi sino ai 12 anni e tutti coloro che sono in condizioni di salute ostative. Occorre pertanto prestare grande attenzione alle persone in condizione di fragilità. La CISL Scuola ha apprezzato che siano previste interlocuzioni con il CTS, con il Ministero della Salute, con il Commissario straordinario per affrontare i nodi più critici ed avere chiarezza su aspetti fondamentali come il distanziamento e l’uso di mezzi di protezione, il rapporto con le strutture sanitarie e gli eventuali tracciamenti, la gestione di situazioni di contagio che dovessero eventualmente verificarsi nelle istituzioni scolastiche. Vanno inoltre chiariti aspetti relativi alla gestione dei tavoli regionali e provinciali, ai quali deve essere prevista la presenza anche delle parti sociali, e il rapporto con la gestione dei trasporti. Le organizzazioni sindacali faranno pervenire al Ministero osservazioni e indicazioni in vista del prossimo incontro, previsto per martedì.

Aggiornamento sul Fun 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020.

In data 22 luglio 2021 si è svolto, in modalità on line, un incontro tra il Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali e le Organizzazioni sindacali per un aggiornamento sul Fun 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020.
Come è noto, contrariamente alle precedenti annualità, il Fun 2019/2020 non è ancora certificato, vi sono anzi rilievi sia dell’UCB che della Corte dei Conti, che hanno portato addirittura – ed in modo del tutto singolare – alla restituzione della pratica al Ministero e ad una nuova decorrenza dei termini per la certificazione.
Il finanziamento di 25,856 milioni era stato ottenuto dalle organizzazioni sindacali per impedire la restituzione all’erario di quanto percepito dai dirigenti scolastici e la disposizione era contenuta addirittura nell’art. 1 c. 981 della legge di bilancio 2021. Sono dunque trascorsi ben quasi sette mesi dallo stanziamento delle risorse.
L’Amministrazione ha assicurato che il Ministro è particolarmente attento alle tematiche retributive dei dirigenti scolastici e che si sta lavorando per una proposta che consenta di rendere più omogenea l’articolazione delle fasce di complessità e di uniformare la retribuzione dei dirigenti scolastici sul territorio nazionale. Attualmente infatti vi sono grandi differenziazioni tra le regioni.
La CISL Scuola, nel ribadire l’urgenza di definire la certificazione del Fun 2019/2020, ha osservato che l’intervento di riordino delle retribuzioni non può certo tradursi in una perdita economica per i dirigenti scolastici, dei quali piuttosto deve essere riconosciuta la forte professionalità e l’impegno profuso anche durante la pandemia. Ha chiesto pertanto, ancora una volta, che sia avviato il tavolo tecnico su questi argomenti e che si predisponga una proposta efficace da inserire in legge di bilancio per risolvere una volta per tutte il problema degli stipendi dei dirigenti. In questi anni abbiamo assistito ad interventi parziali e temporanei e le difficoltà continuano ad intrecciarsi e cumularsi, sino ad essere ormai insostenibili. Molti colleghi neppure ricevono la retribuzione di parte variabile e la differenza retributiva non solo tra regioni, ma anche con gli altri dirigenti dell’Area contrattuale, è inammissibile.
Sono dunque necessari nuovi stanziamenti e diverse modalità di procedere, per evitare che i dirigenti scolastici debbano attendere per anni il versamento degli arretrati o che addirittura debbano essere esposti al rischio di dover restituire quanto percepito.
È inoltre fondamentale che l’Amministrazione renda nota a livello centrale una serie di dati che consentano di prevedere per tempo il fabbisogno economico e di strutturare efficienti modalità di quantificazione del Fun. In particolare è stato chiesta la strutturazione di una sezione nel Sidi per conoscere in tempo reale il numero dei dirigenti in ogni fascia e delle reggenze e quali siano le fasce retributive previste in ogni Regione.
A margine dell’incontro, la CISL Scuola ha inoltre segnalato la situazione della Liguria perché i fondi assegnati non sembrano essere sufficienti a risolvere completamente l’incapienza del Fun già certificato.
Il capo dipartimento, Dott. Greco, si è impegnato affinché sia effettuata una verifica. L’Amministrazione ha assicurato che si farà di tutto per giungere rapidamente alla certificazione del Fun 2019/2020 e che il Ministro sarà informato delle osservazioni e delle richieste presentate dalle Organizzazioni sindacali.

“Comandi dei dirigenti scolastici e del personale docente per l’anno scolastico 2021/22 ai sensi dell’articolo 26, comma 8, della legge 23 dicembre 1998, n. 448 e dell’articolo 1, comma 65, della legge 13 luglio 2015, n. 107”.

E’ stata pubblicata sul sito del ministero la circolare n.22866 del 27.5.2021, concernente “Comandi dei dirigenti scolastici e del personale docente per l’anno scolastico 2021/22 ai sensi dell’articolo 26, comma 8, della legge 23 dicembre 1998, n. 448 e dell’articolo 1, comma 65, della legge 13 luglio 2015, n. 107”.

I comandi riguardano :

  • assegnazione di dirigenti e docenti per compiti connessi all’autonomia scolastica presso gli uffici scolastici regionali e presso il ministero.Restano confermati i contingenti triennali validi fino all’anno scolastico 2021/2022 e pertanto sono confermati i comandi già disposti. In caso di posizioni vacanti si procede allo scorrimento delle graduatorie e solo in caso di esurimento delle stesse, gli uffici competenti attivano nuove selezioni.

-assegnazione di dirigenti e docenti presso associazioni per la prevenzione del disagio sociale. Si tratta di 100 comandi di durata annuale. Le richieste devono essere indirizzate alla direzione generale del personale del ministero da parte degli Enti utilizzando la scheda allegata alla circolare. La scadenza è fissata al 14 giugno.

  • assegnazioni presso associazioni professionali dei dirigenti e dei docenti e enti che svolgono attività nel campo della formazione. Anche per questi comandi le richieste devono essere presentate entro il 14 giugno alla direzione generale del personale del ministero

-comandi per progetti nazionali e di rete utilizzando la quota di organico a tal fine prevista dalla legge 107/2015. L’assegnazione è disposta dai singoli Uffici scolastici regionali che potranno confermare i docenti già comandati o provvedere ad individuare nuovi incarichi in caso di cessazioni o di progetti in scadenza.

DECRETO SOSTEGNI BIS (articoli che riguardano la scuola) pubblicato in gazzetta ufficiale il 25/05/2021

Di seguito il commento al decreto di Maddalena Gissi

COMMENTO DI MADDALENA GISSI

Le misure sul reclutamento inserite nel decreto sostegni bis sono in parte da rivedere, in parte da cancellare. Di positivo c’è solo l’apertura a un modello non incentrato esclusivamente sui concorsi per esami, ma aperto all’utilizzo di un secondo canale, per titoli, nel quale viene riconosciuta e valorizzata anche l’esperienza di lavoro. L’idea che i concorsi per esami sarebbero l’unica modalità obiettiva e trasparente di selezione, senza la quale avrebbero campo libero l’arbitrio e i favoritismi, è profondamente sbagliata: altrettanto obiettive e trasparenti sono infatti le modalità con cui vengono compilate le GPS, ossia le graduatorie dalle quali il decreto prevede si possa attingere per assunzioni destinate ad una conferma in ruolo al termine dell’anno scolastico. Bene dunque che si sia rimosso un tabù, ora è necessario proseguire su questa strada per una riforma complessiva del reclutamento, che coinvolga le GPS di II fascia e attivi la formazione iniziale abilitante, come indicato chiaramente nel “Patto per la scuola al centro del Paese” sottoscritto il 20 maggio. Peccato, tuttavia, l’inopinato inserimento di un esame finale che, intervenendo successivamente al giudizio positivo già espresso dal dirigente e dal comitato di valutazione, è solo la bandierina di un insensato accanimento ideologico e in quanto tale andrebbe senz’altro rimossa.
Tra le altre cose da rivedere c’è anche il requisito dei 36 mesi di servizio richiesti per essere assunti in ruolo dalle GPS: in questo modo si riduce enormemente il numero delle possibili nomine, rispetto a un fabbisogno di personale che è particolarmente elevato per i posti di sostegno. Gli aspiranti in possesso del titolo di specializzazione hanno alle spalle percorsi di studio lunghi e impegnativi, che offrono una buona garanzia di qualità professionale. Si faccia in modo che possano diventare risorse stabili a disposizione delle nostre scuole per programmare e gestire in modo ottimale le loro attività su un versante delicato e importante come quello dell’inclusione.
Tra le cose da cancellare, sicuramente la norma che impedisce di partecipare a un concorso chi non ha superato quello precedente. Viene da chiedersi chi abbia escogitato una forma così grave e inquietante di penalizzazione, che rende irreversibile e irreparabile anche il più banale incidente di percorso, come può capitare per mille ragioni diverse in una prova concorsuale. Davvero non se ne comprende la ragione: se fosse quella di evitare procedure sovraffollate, sarebbe facile rispondere che, nonostante il moltiplicarsi di concorsi (uno ogni due anni negli ultimi sei), lo scorso anno si è potuta coprire solo una minima parte dei posti disponibili per mancanza di aspiranti nelle graduatorie. Dunque un divieto che è al tempo stesso odioso e stupido.
Inaccettabili anche le invasioni di campo che il decreto compie su materie soggette a regolazione per contratto, come la mobilità del personale. Bruttissimo segnale dopo che, anche nel Patto, si sono fatte solenni dichiarazioni di apertura al dialogo, al confronto, alla valorizzazione delle relazioni sindacali.
Questo è il dato che maggiormente sorprende e preoccupa, cioè la palese incoerenza con gli intenti concertativi che sono alla base del Patto per la scuola e che costituiscono il presupposto necessario per uno sviluppo di tutte le sue potenzialità. L’auspicio è che ne abbiano piena consapevolezza il Ministro, che direttamente lo ha firmato, e il Governo che gliene ha conferito mandato.
È chiaro che faremo tutto il possibile perché in sede di conversione in legge del decreto si intervenga con i necessari emendamenti; incalzeremo su questo le forze politiche, ma prima di tutto l’Amministrazione e il Ministro, che non possono non rendersi conto di tante incongruenze, alcune veramente macroscopiche, che mettono a rischio il buon avvio dell’anno scolastico: si pensi alla sconcertante previsione di un avvicendamento a fine ottobre tra supplenti e vincitori di concorso. Chi ha scritto quelle norme sa evidentemente poco o nulla di come funziona realmente la scuola, quali siano i suoi tempi e le sue esigenze, a partire dalla continuità didattica. Si faccia di tutto per non compromettere sul nascere il buon lavoro avviato con la firma del Patto.

“LINEE OPERATIVE PER GARANTIRE IL REGOLARE SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI CONCLUSIVI DI STATO 2020/2021” – PROTOCOLLO D’INTESA

E’ stato sottoscritto (nota n. 14 del 21 maggio 2021) il protocollo di intesa tra MI e OO.SS. contenente le linee operative per garantire il regolare svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo e secondo ciclo d’istruzione 2020/ 2021.
Il Protocollo disciplina lo svolgimento degli Esami di Stato e degli esami preliminari per l’a.s. 2020/2021. Gli Esami di Stato si svolgeranno, fatti salvi i casi previsti dalle Ordinanze ministeriali n 52 e 53 del 3 marzo 2021, in presenza. Gli esami preliminari si svolgono esclusivamente in presenza.
Sostanzialmente sono confermate le misure di sicurezza previste nel Protocollo d’intesa 2019 – 2020 e nell’allegato Documento tecnico scientifico che, pertanto, si applicano anche agli esami conclusivi di Stato della scuola secondaria di 1° e 2° grado per l’a.s. 2020/2021. Trovano altresì applicazione le misure previste dal protocollo n. 87 del 6 agosto 2020.
Le principali novità la riguardano la tipologia di mascherine da adottarsi, che dovranno essere di tipo chirurgico. Non potranno, infatti, essere utilizzate mascherine di comunità ed altresì sconsigliato, da parte degli studenti, l’utilizzo delle mascherine FFP2 in ragione del parere del CTS espresso nel verbale n. 10 del 21 aprile 2021.
E’ consentito lo svolgimento delle prove dell’esame di Stato o dei lavori della Commissione d’esame in modalità di videoconferenza nei casi di seguito riportati e secondo le modalità previste nelle Ordinanze ministeriali:
per i candidati degenti in luoghi di cura od ospedali, o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo dell’esame, e per i detenuti;
nei casi in cui le condizioni epidemiologiche e le disposizioni delle autorità
competenti lo richiedano;
qualora il dirigente scolastico, o successivamente il presidente della commissione, ravvisi l’impossibilità di applicare le misure di sicurezza stabilite da specifici protocolli nazionali di sicurezza – in conseguenza dell’evoluzione della situazione epidemiologica e delle disposizioni ad essa correlate – e comunichi tale impossibilità all’USR per le conseguenti valutazioni e decisioni;
qualora uno o più commissari d’esame siano impossibilitati a seguire i lavori in presenza, inclusa la prova d’esame, in conseguenza di specifiche disposizioni
sanitarie connesse all’emergenza epidemiologica, il presidente della commissione dispone la partecipazione degli interessati in videoconferenza o altra modalità sincrona.
Infine, per quanto concerne le riunioni plenarie delle Commissioni d’esame è ammesso, per l’esame di Stato conclusivo del primo e del secondo ciclo di istruzione, lo svolgimento a distanza nei casi in cui le condizioni epidemiologiche e le disposizioni delle autorità competenti lo richiedano; qualora il dirigente scolastico, o successivamente il presidente della commissione, ravvisi l’impossibilità di applicare le misure di sicurezza stabilite, dovrà comunicare tale impossibilità all’Ufficio Scolastico Regionale.

Incontri di formazione per Dirigenti Scolastici di nuova nomina

Si apre una nuova entusiasmante sfida professionale. La Cisl Scuola vuole esserti vicina
con una serie di incontri e strumenti, per darti supporto e sostegno.
Le attività previste sono gratuite, svolte in modalità on line, con incontri in sincrono,
registrazioni di contributi da fruire in modalità asincrona e materiali di
approfondimento. Ti sarà assicurata una consulenza costante e tempestiva sin dal
momento dell’insediamento e verranno attivati specifici ambienti di formazione.
Per quanto possibile, utilizzeremo la metodologia degli studi di caso e ci avvarremo
dell’insostituibile esperienza di dirigenti scolastici esperti, provenienti da diverse parti
d’Italia.
Speriamo di poter realizzare anche una giornata in presenza, prima dell’avvio del
nuovo anno scolastico, per poterci incontrare di persona, scambiarci i consigli finali e
affrontare gli ultimi dubbi. Dopo l’avvio delle lezioni, continueremo la nostra attività
con alcuni incontri che si svolgeranno a fine settembre.
I primi due seminari sono aperti anche ai non iscritti alla Cisl Scuola.

“Piano scuola estate 2021”

Nota nr.643 del 27 aprile relativa al c.d. “Piano scuola estate 2021”. Alleghiamo, inoltre, un approfondimento relativo al Programma Operativo Nazionale PON e POC per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento 2014-20 finanziato con FSE e FDR relativo all’asse I istruzione e agli obiettivi specifici 10.1, 10.2 e 10.3 – azioni 10.1.1, 10.2.2 e 10.3.1.

15 aprile, “L’educazione perduta della generazione DAD”. Convegno on line con Maddalena Gissi

ForumAlCentro organizza un incontro per dibattere sulle condizioni attuali del sistema scolastico e sulle prospettive che si aprono per i giovani, le famiglie, gli insegnanti.
L’incontro si svolge on line giovedì 15 aprile alle ore 19, i partecipanti potranno rivolgere domande alla segretaria generale della CISL Scuola Maddalena Gissi.

Questo il link per partecipare

https://meet.jit.si/RightSequencesEmpowerAfterwards