Incontro sulle problematiche della dirigenza scolastica

Mercoledì 3 novembre si è svolto il secondo incontro tra Sindacati e Ministero, dedicato all’esame delle problematiche della dirigenza scolastica. L’incontro, condotto dalla dott.ssa Sabrina Capasso, Vice Capo di Gabinetto, è partito dalla disamina delle numerose questioni che affliggono la dirigenza, problemi che sono stati ulteriormente aggravati dalla pandemia e che sono stati puntualmente elencati dalla stessa Amministrazione. 
La dott.ssa Capasso ha sottolineato che alcune questioni (es. Fun, perequazione delle retribuzioni dirigenziali almeno entro l’area contrattuale, dimensionamento delle istituzioni scolastiche, ecc.) possono essere risolte solo con un intervento normativo e ha assicurato su questi aspetti un costante impegno politico del Ministero. Su altri nuclei problematici non ha invece escluso la possibilità di trovare soluzioni per via amministrativa, confermando nello stesso tempo l’impegno dell’Amministrazione ad avviare un momento preliminare di confronto sull’Atto di indirizzo per il prossimo rinnovo contrattuale. Alcune criticità infatti dovranno essere affrontate in sede contrattuale, come ad esempio la revisione di alcuni aspetti circa la responsabilità disciplinare, la piena regolazione della restituzione al ruolo di provenienza, il diritto alla formazione e nuove modalità di lavoro agile, la mobilità interregionale. 
La Cisl Scuola, ribadendo con forza l’urgenza di un intervento per accelerare la certificazione del Fun 19/20 in modo da finanziare il fondo evitando restituzioni delle retribuzioni già percepite e realizzare un effettivo riconoscimento retributivo per la dirigenza scolastica, ha raccolto con interesse la disponibilità alla ricerca di soluzioni di natura amministrativa da realizzare con immediatezza. Fra i temi che potrebbero essere oggetto di provvedimenti amministrativi, il tema della sicurezza negli ambienti di lavoro (Decreto interministeriale previsto nel Dlgs 81/2008 mai realizzato), dello stress lavoro correlato dei dirigenti scolastici, del ritardo nella certificazione dei pensionamenti che incidono sulla disponibilità dei posti per le assunzioni, della semplificazione amministrativa, della delega al personale all’accesso alle diverse piattaforme in uso alle istituzioni scolastiche.
Altrettanto importante è che le decisioni assunte siano supportate dai dati e che le organizzazioni sindacali possano avere la possibilità di accedervi: ciò in modo particolare per quanto attiene alle informazioni relative all’organico dei dirigenti scolastici e alla gestione delle dirigenze e delle reggenze, per poter efficacemente costruire delle proiezioni e sostenere proposte dettagliate. 
A margine dell’incontro la dott.ssa Capasso ha anticipato l’intenzione di avviare i lavori per il Regolamento riguardante il nuovo concorso regionale, aprendo all’ipotesi di inserire clausole per dare comunque la precedenza al rientro nella loro regione dei dirigenti scolastici che hanno superato il concorso nazionale. Si è anche impegnata a verificare le ragioni della non corresponsione della retribuzione di posizione parte variabile ai neo dirigenti scolastici in alcune Regioni o Province. Il Tavolo è stato aggiornato al prossimo 12 novembre.
Il confronto relativo alla dirigenza scolastica è comunque proseguito il 4 novembre con la Direzione del Personale, relativamente alla definizione dei criteri per la graduazione delle posizioni dirigenziali dei dirigenti scolastici, come previsto nell’art. 5 c. 3 lettera b) del CCNL Area istruzione e Ricerca. 
Si tratta del terzo incontro su questa tematica, che appare estremamente complessa anche perché ancora non sono conclusi i CIR 18/19, non è certificato il FUN 19/20, non si sa quali fondi saranno inseriti nella legge di bilancio per il rinnovo contrattuale, ammesso che ve ne siano, e non si hanno notizie sul dimensionamento scolastico. Considerando le condizioni in cui ci si trova a operare (che certo non erano quelle auspicate al momento della firma del contratto e pre covid), l’intera operazione si presenta come un salto nel buio e comunque richiede una simulazione degli effetti sulle diverse realtà regionali per analizzare l’impatto del cambiamento dei parametri già in uso. 
Al di là della individuazione di criteri, la CISL scuola ritiene non accettabile qualsiasi ipotesi da cui possa derivare una diminuzione retributiva per i dirigenti in servizio. E inoltre arduo immaginare di graduare con punteggi definiti tutte le scuole con una operazione condotta su scala nazionale, poiché le differenze regionali sono estremamente accentuate e appare difficile, per definire la complessità della gestione di una istituzione scolastica, utilizzare identici parametri per tutte le regioni, ignorando le differenze talora macroscopiche delle situazioni che le caratterizzano per dimensione, tipologia del tessuto economico, sociale e produttivo. Inoltre, l’operazione certamente non può essere retroattiva e deve prevedere una fase transitoria per consentire a chi ha il contratto triennale in corso di validità di assumere decisioni in relazione al nuovo scenario che si potrà delineare. 

Nuove regole per le quarantene, protesta la Cisl Scuola

Nuove regole in arrivo per le quarantene e per l’attivazione della didattica a distanza: ne abbiamo già parlato in un nostro articolo.
Dalla Cisl Scuola arriva già una protesta: “Apprendiamo, purtroppo solo da notizie di stampa – dichiara la segretaria generale Maddalena Gissi – della possibilità che siano introdotte rilevanti modifiche alle misure da adottare nel caso in cui si rilevino casi di contagio da Covid 19 in ambiente scolastico, in particolare per quanto riguarda i conseguenti provvedimenti di collocamento in quarantena di alunni e/o personale scolastico”.

Il fatto è che la materia, secondo il sindacato, dovrebbe essere regolata con un metodo diverso: “Considerata l’importanza di un costante confronto con le parti sociali su questioni che riguardano la sicurezza in ambiente lavorativo, nell’ottica che ha fin qui presieduto alla sottoscrizione di protocolli condivisi per lo svolgimento in sicurezza delle attività scolastiche in presenza, anche ai fini di un pieno e responsabile coinvolgimento del personale come supporto alla miglior efficacia nell’applicazione delle misure adottate, si chiede la convocazione con la massima urgenza del Tavolo Nazionale Permanente di cui al Protocollo 14 agosto 2021 (lettera b)”.

Adesso si aspettano le risposte del Ministero per capire se anche questa vicenda servirà ad appesantire i rapporti fra l’esecutivo e i sindacati.

Legge di bilancio: i sindacati annunciano la mobilitazione

Non si parla ancora di sciopero, ma il comunicato unitario di Cgil Cisl e Uil, è chiaro: la bozza della legge di bilancio non piace affatto alle tre organizzazioni sindacali.
“Cgil, Cisl e Uil – si legge nel documento – per sostenere le proposte e le piattaforme presentate al governo in questi mesi e nell’incontro del 26 ottobre alla presidenza del consiglio (investimenti, lavoro pubblico e privato, creazione di nuova occupazione, protezioni sociali, fisco, pensioni, etc) per modificare il tal senso la misure previste in finanziaria avviano un percorso di mobilitazione con assemblee sui posti di lavoro, iniziative e manifestazioni regionali, con tutte le modalità e gli strumenti per garantire la più ampia partecipazione”.
Le iniziative si svolgeranno a partire dal deposito della legge finanziaria in Parlamento e avranno momenti di verifica entro il mese di novembre per rafforzare e ricalibrare se necessario le iniziative di mobilitazione, non escludendo iniziative nazionali .

Sulle misure che riguardano la scuola interviene in queste ore Cisl Scuola con un giudizio per nulla positivo: “La bozza di legge di bilancio che abbiamo visto circolare nella scorsa settimana fosse effettivamente il testo da inviare all’esame del Parlamento, non potremmo che esprimere un giudizio negativo, almeno per quanto riguarda la scuola. La bozza risulta deludente per il settore Istruzione e, nonostante gli impegni e le promesse, non contiene soluzioni ma anzi rischia di generare problemi”.

Nel concreto secondo il sindacato di Maddalena Gissi “sono molti i provvedimenti attesi che invece non sono rintracciabili nel testo della bozza”.
E poi l’elenco delle mancanze: “Non troviamo traccia del finanziamento del FUN, necessario per ripianare le incapienze dovute ai numerosi provvedimenti una tantum di questi ultimi anni; non troviamo alcun segnale sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche e nulla sulla proroga degli incarichi ispettivi, nonostante il gran parlare di valutazione e qualità della scuola. Neppure è prevista la proroga dell’organico Covid Ata, misura assolutamente necessaria se si vogliono tenere aperte le scuole. Considerando l’andamento del contagio e i segnali anche provenienti dal resto dell’Europa che spingono il Governo e le autorità sanitarie a parlare di terza dose del vaccino, la mancata previsione della proroga appare veramente inspiegabile e potrebbe creare alle nostre scuole difficoltà non indifferenti”.

Comunicazione “ decreto legge in materia fiscale”


Di seguito il link della Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre con la pubblicazione del Decreto Legge 146/2021, meglio noto come “decreto legge in materia fiscale”.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/21/21G00157/sg
Il provvedimento prevede misure che riguardano anche i lavoratori della scuola e sono connesse al perdurare dello stato di emergenza che – ricordiamo – scade il 31 dicembre.
In particolare l’articolo 9 ripristina i congedi parentali per i figli fino a 14 anni nei periodi di sospensione dell’attività didattica e nei casi di quarantena o di malattia da covid 19. Per i genitori con figli disabili in situazione di gravità il congedo può essere richiesto senza limiti di età del figlio.
I congedi comportano una retribuzione pari al 50%.
Nel caso di figli di età compresa fra i 14 e i 16 anni il congedo è fruibile senza retribuzione.
Eventuali periodi di ordinario congedo parentale utilizzati prima del 22 ottobre , data di entrata in vigore del DL 146/2021, possono essere convertiti nei nuovi congedo parentali COVID, a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2021/22.

Congedi parentali Covid

Di seguito il link della Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre con la pubblicazione del decreto Legge 146/2021 meglio noto come decreto legge in materia fiscale.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/21/21G00157/sg

Il provvedimento prevede misure che riguardano anche i lavoratori della scuola e sono connesse al perdurare dello stato di emergenza che – ricordiamo – scade il 31 dicembre.
In particolare l’articolo 9 ripristina i congedi parentali per i figli fino a 14 anni nei periodi di sospensione dell’attività didattica e nei casi di quarantena o di malattia da covid 19. Per i genitori con figli disabili in situazione di gravità il congedo può essere richiesto senza limiti di età del figlio.
I congedi comportano una retribuzione pari al 50%.
Nel caso di figli di età compresa fra i 14 e i 16 anni il congedo è fruibile senza retribuzione.
Eventuali periodi di ordinario congedo parentale utilizzati prima del 22 ottobre , data di entrata in vigore del DL 146/2021, possono essere convertiti nei nuovi congedi parentali COVID a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 21/22. 
Per garantire la sostituzione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche che usufruisce dei congedi e’ autorizzata la spesa di 7,6 milioni di euro per l’anno 2021.

“MAI PIÙ FASCISMI,PER IL LAVORO,LA PARTECIPAZIONE, LA DEMOCRAZIA”

Mai piu fascismi, per il lavoro, la partecipazione, la democrazia’ è lo slogan della Manifestazione Nazionale indetta da Cgil Cisl Uil per sabato 16 ottobre che si terrà in Piazza San Giovanni a Roma a partire dalle ore 14.00. L’iniziativa è stata decisa unitariamente subito dopo i gravi fatti di sabato 9 ottobre, quando la sede nazionale della CGIL è stata invasa e danneggiata da manifestanti aderenti a gruppi neofascisti; un episodio di squadrismo che richiama alla memoria quanto accadde cent’anni fa con attacchi alle sedi sindacali che prepararono l’avvento del fascismo.
Una manifestazione che assume un significato di grande valenza sociale” sottolinea il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra invitando alla “mobilitazione ed alla partecipazione” non solo gli iscritti al sindacato “ma anche tutti i cittadini e le tante forze sane e democratiche del nostro paese”. 
Non sarà una manifestazione politica. Sarà una grande mobilitazione civile per riaffermare i valori della nostra Costituzione” – tiene a precisare il leader della Cisl. “Il coraggio della responsabilità è stato il motore della nostra battaglia per la diffusione della campagna vaccinale. Impegno che ci ha esposti tutti, ad ogni livello, all’attacco di gruppi estremisti e veri e propri movimenti neofascisti e neonazisti. Noi continueremo nella nostra strada, alzeremo un argine contro la violenza, respingendola, come abbiamo già fatto in passato contro il terrorismo, contro ogni forma di illegalità e di attacco alla nostra democrazia” conclude.

Pensionamenti dal 1° settembre 2022, pubblicato il decreto ministeriale. Domande entro il 31 ottobre

Pubblicati il 1° ottobre, il DM 294 col quale vengono fissati i termini per la presentazione delle domande di collocamento in pensione del personale scolastico a decorrere dal 1° settembre 2022, nonché la nota della Direzione Generale del Personale contenente le indicazioni operative.
Per il personale docente, educativo e ATA il termine, come annunciato nel corso dell’informativa svoltasi il 24 settembre, è stato fissato al 31 ottobre 2021, quindi con un netto anticipo rispetto ai termini previsti negli anni precedenti.
La data del 31 ottobre vale anche per eventuali revoche e per le istanze di trasformazione a part time del rapporto di lavoro con contestuale riconoscimento del trattamento di pensione.
Resta ferma al 28 febbraio la scadenza, fissata contrattualmente, per le domande di collocamento in pensione dei dirigenti scolastici.
Diffusa anche la tabella riepilogativa dei requisiti richiesti per l’accesso al trattamento pensionistico.

Il DL 111/2021 è stato convertito nella Legge 133 del 24/09/2021( Gazzetta Ufficiale del 01/10/2021)- personale fragile di cui all’art. 26 del DL 18/2020

La Legge di conversione prevede che per il personale fragile di cui all’art. 26 del DL 18/2020 (personale in possesso di una certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazioni di gravità) fino al 31/12/2021, l’eventuale periodo di assenza dal lavoro (esclusivamente nel caso in cui la stessa prestazione non possa essere resa in modalità agile) è equiparato al ricovero ospedaliero senza computo nel periodo di comporto.