LA CISL SCUOLA di Viterbo avvisa i propri iscritti che è possibile proporre in modo gratuito i segg.ti ricorsi contattando direttamente l’Avv. Cancilla Midossi al n.0761270265

A) Riconoscimento per intero di tutti gli anni di pre ruolo. Possono partecipare docenti e personale ATA attualmente in ruolo che hanno maturato almeno sette anni di pre ruolo con incarichi annuali

     Documentazione da presentare

  1. Decreto ricostruzione carriera
  2. Un cedolino degli anni di pre ruolo
  3. Un cedolino attuale

B) Riconoscimento del primo gradone stipendiale. Possono partecipare docenti e personale ATA assunti in ruolo il primo settembre 2011 che hanno maturato almeno un anno di pre ruolo con incarico annuale antecedente al 2011

     Documentazione da presentare

  1. Decreto ricostruzione carriera
  2. N. 1 busta paga degli anni pre ruolo prima del 2011
  • Riconoscimento retribuzione professionale docente. Possono partecipare i docenti che hanno prestato servizio su supplenze brevi

     Documentazione da presentare

  1. Contratti a termine
  2. Buste paga
  3.  
  4. Riconoscimento dell’anzianità di ruolo nella scuola dell’infanzia. Possono partecipare tutti i docenti che sono passati dal ruolo della scuola dell’infanzia al ruolo della secondaria

         Documentazione da presentare

  1. Decreto di ricostruzione carriera
  2. Ultima busta paga

Gissi: contrattare e decidere con responsabilità rende più forte e credibile l’azione del sindacato

Il contratto sulla didattica a distanza è un punto di chiarezza in una situazione nella quale per la scuola c’è già abbastanza confusione e un grande disorientamento. In primo luogo per decisioni assunte in un clima di rissosità politica e di scontro quotidiano fra istituzioni centrali e locali, ma contribuiscono ad alimentarlo anche certe polemiche esasperate in ambito sindacale, bisognerebbe rendersene conto e agire tutti con più responsabilità. Basta arrampicarsi sugli specchi con dissertazioni incomprensibili ai più, basta critiche fondate su fatti inesistenti o su questioni che col contratto non hanno nulla a che vedere: chi ha proposte le faccia, ci si confronti sulle soluzioni da dare ai problemi, un sindacato degno del nome non può limitarsi a farne l’elenco fermandosi lì, o addirittura gonfiandolo con altri inventati di sana pianta. Quando poi si arriva a invocare la sospensione di tutte le attività scolastiche in presenza, scagliandosi nello stesso tempo contro la regolazione contrattuale della didattica a distanza, è davvero arduo comprendere quale sia il livello di coerenza fra queste posizioni.A noi non piace una situazione in cui è impedito l’insegnamento in presenza, è una situazione anomala, addirittura innaturale per il nostro modo di intendere la scuola e il nostro lavoro, oltre che foriera di danni enormi per la società e le giovani generazioni, cosa di cui forse non c’è ancora la necessaria consapevolezza. Ma se questo modo di lavorare diventa obbligato, se diventa l’unica risorsa per scongiurare il disastro di un blackout totale del sistema d’istruzione, diamogli punti di riferimento e regole chiare, evitando confusione, improvvisazione e l’arbitrio di atti unilaterali. Senza il contratto ciò sarebbe inevitabile e avremmo il riproporsi di tutte le criticità vissute nei mesi del lockdown. È ovvio che molte di quelle criticità rimangono, perché esulano dalle materie affidate alla contrattazione: non è segno di onestà intellettuale invocarle a sostegno del proprio dissenso sul contratto. Su quelle criticità il nostro impegno non viene certo meno, anzi viene rilanciato con più forza anche alla luce di una valorizzazione complessiva delle relazioni sindacali (le RSU sui criteri per garantire il diritto alla disconnessione, tanto per fare un esempio) e degli impegni contenuti nella dichiarazione congiunta che accompagna la firma del contratto.Precisi obiettivi segnano un percorso di impegno e di azioni sindacali chiaramente delineato, che già nell’immediato incrocia quello di una possibile mobilitazione generale del lavoro pubblico per il rinnovo dei contratti. La forza e la credibilità dell’azione sindacale, specie in un momento di grave e generale difficoltà come quello che il Paese sta vivendo, dipendono anche dal senso di responsabilità che si manifesta e viene percepito nei comportamenti di ogni organizzazione. Il mondo del lavoro nella scuola non si tutela assecondando anche in ambito sindacale derive di natura populista, ma valorizzando i ruoli di rappresentanza nelle sedi in cui vanno prima di tutto esercitati, che sono quelle del confronto e della contrattazione.
Roma, 17 novembre 2020
Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola

Presentazione delle domande di pensionamento con decorrenza 1° settembre 2021:

E’ stato pubblicato con data 12 novembre il decreto del Ministro con cui viene fissato il termine per la presentazione delle domande di pensionamento con decorrenza 1° settembre 2021:
– per il personale docente, educativo ed ata il termine è fissato al 7 dicembre 2020;
– per i dirigenti scolastici il termine è il 28 febbraio 2021.
Entro i medesimi termini dovranno essere presentate le eventuali domande di revoca, le domande di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale per il personale che non ha raggiunto il limite di età ma di servizio, con contestuale riconoscimento del trattamento di pensione e le domande di trattenimento in servizio per raggiungere il minimo contributivo ovvero del personale impegnato in progetti didattici internazionali, svolti in lingua straniera, innovativi e riconosciuti.
La Cisl Scuola aveva richiesto un tempo ben più disteso per la presentazione delle domande contestando l’ipotesi iniziale dell’Amministrazione che prevedeva la scadenza il 30 novembre.

Nota M.pi prot. 20651 del 12/11/2020 sulle iscrizione a.s. 2021/22 e i relativi allegati.

Le domande di iscrizione on line vanno presentate dal 4 gennaio 2021 alle ore 8:00 al 25 gennaio 2021 alle ore 20.00 attraverso il sistema “Iscrizioni on line” disponibile sul portale del Ministero dell’Istruzione www.istruzione.it/iscrizionionline/ utilizzando le credenziali fornite tramite la registrazione che è possibile avviare già a partire dalle ore 9:00 del 19 novembre o tramite credenziali SPID. Sono escluse dalla modalità telematica le iscrizioni relative: alle sezioni della scuola dell’infanzia; alle scuole della Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano; alle classi terze dei licei artistici e degli istituti tecnici; al percorso di specializzazione per “Enotecnico” degli istituti tecnici del settore tecnologico a indirizzo “Agraria, agroalimentare e agroindustria”, articolazione “Viticoltura ed enologia”; ai percorsi di istruzione per gli adulti, ivi compresi quelli attivati presso gli istituti di prevenzione e pena; agli alunni/studenti in fase di preadozione, per i quali l’iscrizione è effettuata dalla famiglia affidataria direttamente presso l’istituzione scolastica prescelta. Si ricorda che i contributi scolastici delle famiglie sono volontari, al contrario le tasse scolastiche sono obbligatorie con eccezione dei casi di esonero.

Nota del capo dipartimento istruzione prot. 1990 relativa al DPCM 3 novembre 2020 contente nuove disposizioni valide per tutto il sistema nazionale di Istruzione e per le diverse regioni in base al livello di contagio.

La nota del capo dipartimento istruzione prot. 1990 relativa al DPCM 3 novembre 2020 contente nuove disposizioni valide per tutto il sistema nazionale di Istruzione e per le diverse regioni in base al livello di contagio. In particolare, viene previsto che:

-a far data dal 6 novembre e fino al 3 dicembre, le istituzioni scolastiche secondarie di II grado, i percorsi di IeFP, i corsi di istruzione serale per gli adulti adottano modalità organizzative in modo che il 100% delle attività venga svolto in DDI. Resta salva la possibilità di svolgere in presenza le esercitazioni pratiche di laboratorio (compresi quelli coreutici e coreografici) contemplate dagli ordinamenti e nel rispetto dei protocolli di sicurezza;

 le attività didattiche ed educative per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado si svolgono in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie (esclusi i bambini minori di 6 anni e coloro che non possono utilizzarla per patologie o disabilità certificate);- le attività convittuali proseguono a condizione che possa essere assicurato il distanziamento sociale. I convittori possono frequentare le attività didattiche in presenza se la scuola e il convitto sono posti nel medesimo ufficio o in edifici contigui. I semi-convittori frequentano invece la scuola secondaria di II grado a distanza;

l’istruzione degli adulti, realizzata per il tramite dei CPIA, segue le prescrizioni del I ciclo.
– devono essere messi in atto, per gli alunni disabili, gli strumenti necessari per mantenere una relazione educativa che realizzi una effettiva inclusione scolastica qualora l’attività si svolga in DDI;

– deve essere garantito il diritto all’istruzione degli alunni posti in situazione in quarantena;- la dirigenza scolastica, nel rispetto delle delibere degli OO.CC. nel piano della DDI, mette in campo le disposizioni più adatte a consentire l’erogazione della DDI, anche autorizzando i docenti a svolgere l’attività senzaessere presenti a scuola;

– il personale ATA, nel rispetto delle indicazioni del DPCM, svolge la propria attività, per quanto possibile, in modalità agile. Il personale che non può svolgere la propria attività a distanza continuerà a prestare servizio in presenza, mentre nelle regioni delle aree rosse dovranno essere garantite le attività indefferibili.
Il DPCM prevede l’adozione di misure di contenimento del contagio per alcune aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità (zone rosse) e da un livello di rischio massimo. In tali Regioni è estesa la modalità della didattica digitale in via esclusiva, al 100% del tempo scuola, anche alle seconde e terze classi delle scuole secondarie di I grado.
La nota, infine, precisa che i contratti sottoscritti ai sensi dell’art.231-bis del D.L.34/2020 (cosiddetti “posti COVID”) non devono essere risolti, né nel caso dei docenti né in quello degli ATA.