Si ricorda che la tessera forfettaria (€ 40) di iscrizione alla CISL Scuola è scaduta il 31/12/2020.
Si rende noto che il rinnovo può essere effettuato anche in modalità telematica.
Per maggiori informazioni telefonare all’ufficio CISL Scuola. 0761 270664 oppure ai seguenti numeri:
Federica Cencioni 3384109398
Cecilia Puggelli 3332786925
Mario Pietrella 3392610388.
Categoria: Home
Nota 662 del 12 marzo 2021 con la quale la Direzione Generale per lo Studente detta istruzioni relative per alunni con Bisogni Educativi Speciali e con disabilità in relazione a quanto previsto dal DPCM 2 marzo 2021.
Nella nota si precisa che “la condizione dell’alunno con bes non comporta come automatismo la necessità di una didattica in presenza, potendo talora essere del tutto compatibile con forme di didattica digitale integrata, salvo diverse esplicite disposizioni ….”.
Le scuole, laddove ricorrano le condizioni per la frequenza dei suddetti alunni, non dovranno limitare la frequenza a tali alunni ma, al fine di rendere effettivo il principio di inclusione, ma valuteranno di coinvolgere in presenza anche altri alunni secondo metodi e strumenti autonomamente stabiliti.
Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza
Decreto Legge nr.30 del 13 marzo 2021
Gazzetta Ufficiale nr.62 del 13 marzo 2021
NUOVO DECRETO LEGGE – LA STRETTA ANTI-COVID DEL GOVERNO PER CONTENERE L’AUMENTO DEI CONTAGI
Incontro alla Funzione Pubblica, la CISL apprezza l’impegno del Governo sul rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici
ANSA) – ROMA, 12 MAR – La Cisl apprezza l’impegno del Governo a procedere con i rinnovi contrattuali del settore pubblico. Lo afferma il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga nell’incontro convocato dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta sottolineando che il sindacato “è pronto a mettersi in gioco“.
“La Cisl – sottolinea – affronta questa nuova stagione di confronto, conscia delle difficoltà socio-economiche aggravate dalla pandemia tuttora in corso, ma anche estremamente fiduciosa perché consapevole della qualità del lavoro delle donne e degli uomini delle pubbliche amministrazioni, che sta consentendo al Paese di affrontare con concreti risultati la sfida che il Covid ha improvvisamente imposto“.
“Siamo disponibili – aggiunge – ad affrontare una nuova stagione di confronto e di concertazione su grandi temi, da tradurre in conseguente contrattazione, convinti che sia quello che serve al Paese per tornare ad essere protagonista in Europa e nel mondo. L’attento utilizzo delle risorse che stanno per giungere nell’ambito del NGEU, in sintonia con la pratica applicazione del “Patto” per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, rappresentano per noi la certezza di poter assicurare ai cittadini e alle imprese un nuovo scenario di sviluppo e di benessere generale. Riteniamo che particolare attenzione andrà rivolta verso la sanità, duramente messa alla prova in questo anno terribile e siamo anche fiduciosi che arrivi ad horas un’analoga intesa per l’istruzione e ricerca“.
“Apprezziamo l’impegno – conclude Ganga – di procedere ai rinnovi della tornata 2019/21 salvaguardando tutti quegli aspetti in attesa di essere realizzati su cui intervengono gli impegni sottoscritti. Costruire un moderno sistema pubblico “fondato sull’ingresso di nuove generazioni di lavoratori è un assunto che condividiamo in toto. Così come salutiamo positivamente l’impegno condiviso che regolamenti per via contrattuale il lavoro da remoto, con le necessarie tutele – sindacali ed individuali – che da tempo stiamo chiedendo“.’
(ANSA). TL- 12 marzo, 17.58
CORSO DI FORMAZIONE ON LINE-DIDATTICA INTERCULTURALE
IRSEF/IRFED LAZIO
Sezione periferica dell’IRSEF/IRFED Nazionale – Istituto di ricerca, studi, formazione e documentazione, ente qualificato per la formazione del personale scolastico
PROPONE
IL CORSO DI FORMAZIONE
ON LINE DI 25 ORE
“DIDATTICA INTERCULTURALE”
Maggiori informazioni nel file allegato
Nota del Dipartimento Istruzione del ministero che riassume e trasmette agli Uffici scolastici periferici, le misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica, relative al servizio scolastico previsto nel DPCM pubblicato il 3 marzo .
Alleghiamo la nota del Dipartimento Istruzione del ministero che riassume e trasmette agli Uffici scolastici periferici, le misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica, relative al servizio scolastico previsto nel DPCM pubblicato il 3 marzo .
Piattaforma Istanze Online, da marzo si accede solo con SPID: avviso dal Ministero Istruzione
“In considerazione degli obblighi introdotti per le Pubbliche Amministrazioni con il Decreto Legge Semplificazione (D.L. 76/2020) convertito in legge il 11/09/2020 (120/2020), a partire dal 28 febbraio 2021 l’accesso ai servizi del Ministero dell’Istruzione può essere fatto esclusivamente con credenziali digitali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Gli utenti in possesso di credenziali rilasciate in precedenza, potranno utilizzarle fino alla data di naturale scadenza e, comunque, non oltre il 30 settembre 2021. La procedura online di registrazione resta in uso solo per i minorenni in quanto impossibilitati a richiedere le credenziali SPID.”
Dunque, chi possiede già user e password per accedere a Istanze Online continuerà ad utilizzarle fino alla loro scadenza e comunque non oltre il 30 settembre del 2021. I nuovi utenti, invece potranno registrarsi al portale solo attraverso SPID.
Gissi (Cisl): “Scuola? Serve rinnovo del contratto e il riallineamento con l’Europa”
“Per la scuola, l’auspicio è che le si riconosca nei fatti quella centralità, quel valore strategico affermato sia nel discorso programmatico del Presidente del Consiglio Mario Draghi, sia dal Ministro Patrizio Bianchi nell’incontro con i sindacati”. E’ quanto afferma Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, intervistata da Interris.it.
I temi trattati
Nel corso dell’intervista, sono diversi i temi che sono stati toccati dalla Gissi: dalla didattica a distanza a quali sono le priorità da mettere in campo ora, dalla campagna di vaccinazione del personale scolastico fino all’appello rivolto al Governo e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. La segretaria, inoltre, ha voluto sottolineare l’importante occasione che ci viene data con il Recovery Fund, “un’occasione imperdibile per aprire una forte stagione di investimento in istruzione e formazione” per poter – finalmente – riallineare la scuola italiana con il resto d’Europa.
L’intervista
Segretaria, cosa pensa del programma del nuovo governo Draghi relativamente alla scuola?
“Il Presidente Draghi ha dedicato alla scuola alcuni passaggi di grande rilievo, ribadendone la centralità e il valore strategico per le prospettive di rilancio della crescita del Paese, in più indicando un traguardo immediato, quello di un ritorno alla normalità che, ha detto testualmente, deve avvenire in sicurezza. Poche parole per una questione di enorme complessità, come dimostra la situazione che stiamo vivendo, tra l’incalzare della pandemia e la Babele di decisioni assunte in maniera diversa da territorio a territorio. Quando pone la questione di rivedere i percorsi di studio e la loro caratterizzazione, Draghi lo fa in un ragionamento che guarda molto in avanti, nel quadro dei progetti che dovranno essere sostenuti dalle risorse del Recovery Fund. Sarà interessante vedere come obiettivi e progetti troveranno una puntuale declinazione nel PNRR, cercheremo in questo senso di dare un contributo di idee e di proposte nel tavolo di confronto che il Ministro, nel suo primo incontro con i sindacati, ha detto di voler attivare. Noi abbiamo già presentato a dicembre un documento (“Rilanciare la scuola”) contenente riflessioni e proposte che spero possano diventare anche in quella sede un utile contributo al confronto”.
In molti hanno letto nel discorso di Mario Draghi la possibilità di allungare il calendario scolastico per recuperare le lezioni. Cosa ne pensa?
“Ritengo una forzatura tradurre le osservazioni di Draghi in una proposta di allungamento delle attività a fine giugno, che nemmeno nell’incontro col ministro è emersa. Una forzatura utile solo a innescare polemiche, solleticando gli umori e i pregiudizi di chi considera gli insegnanti vacanzieri e fannulloni. Una mancanza di rispetto per una categoria che da mesi si sta sobbarcando una fatica supplementare per lavorare efficacemente a distanza, ma che in buona parte non ha mai smesso di lavorare in presenza; nella scuola dell’infanzia, peraltro, da sempre le attività arrivano al 30 giugno. Io non nego certamente che l’emergenza pandemica abbia avuto ricadute pesanti, specie nelle realtà territoriali e sociali di maggioro disagio, e che vi siano carenze e ritardi da recuperare: ma mi rifiuto di pensare che la soluzione possa ridursi a due settimane di lezione in più, mentre sono convinta che debbano essere le scuole a valutare in modo puntuale il fabbisogno di attività di recupero e a gestirle con strumenti che già sono previsti e che casomai si potrebbero rafforzare e rifinanziare. Prolungare semplicemente le lezioni di un paio di settimane non è insomma una risposta all’altezza del problema; può aiutare qualcuno a mettersi sbrigativamente a posto la coscienza, ma non merita di diventare lo spartiacque tra buoni e cattivi, il metro con cui si misurano senso civico e disponibilità all’impegno. Chi ci conosce, sa che non ci siamo mai tirati indietro rispetto a scelte e responsabilità quando si è trattato di lavorare per il bene della scuola, che è il bene del Paese: non si utilizzi la questione del calendario per alimentare polemiche antisindacali”.
Cosa sarebbe necessario fare ora?
“Credo che l’intervento più urgente, per un lavoro ad elevato rischio di contagio, sia quello di portare rapidamente a conclusione la campagna di vaccinazione del personale scolastico che invece sta partendo in modo confuso e scoordinato. Ai problemi legati alla disponibilità dei vaccini si sommano quelli di una gestione priva di indicazioni chiare e omogenee sul territorio nazionale. Ogni regione, e a volte ogni ASL, adotta regole e criteri diversi. C’è chi sta già vaccinando, chi ancora non ha nemmeno raccolto le disponibilità degli interessati, posto che non vi è un obbligo di vaccinarsi. Chi lavora fuori sede spesso non sa se potrà vaccinarsi nel luogo in cui presta servizio, o se potrà farlo solo tramite l’ASL di residenza. Possono sembrare piccole questioni, non lo sono se si tiene conto che stiamo parlando di oltre un milione di persone. Tornando al tempo scuola e a cosa si potrebbe fare una volta terminate le lezioni: io credo che un terreno concreto di impegno, facendo anche tesoro di tante esperienze già in atto, sia quello di soddisfare il bisogno di spazi di socialità specie per le alunne e gli alunni più piccoli coinvolgendo soggetti diversi (enti locali, terzo settore, ecc.) nell’organizzazione di interventi per i quali utilizzare spazi e ambienti della scuola, compatibilmente con le altre attività che nel mese di giugno normalmente si svolgono. Interventi, aggiungo, che esulano dallo specifico professionale dei docenti, cui bisognerebbe riservare più attenzione e forse anche più rispetto”.
A causa di alcuni casi di contagio e focolai che sono emersi recentemente nelle scuole, sembrerebbe essere pensiero comune che le scuole debbano essere chiuse per tonare alla Dad. E’ d’accordo?
“Non lo auspico certamente, perché l’attività in presenza è quella che ritengo connaturata all’idea di una scuola in cui la rete delle relazioni interpersonali dirette gioca un ruolo fondamentale. Ma non spetta certamente al sindacato stabilire se e quando vi siano le condizioni per agire in presenza in condizioni di sicurezza. Qui entrano in gioco fattori diversi, riguardanti non solo la gestione interna, ma l’impatto che l’attività scolastica genera di riflesso anche all’esterno: penso ai mezzi di trasporto, al loro affollamento, ai rischi di contagio per i familiari. La scuola ha dato prova di saper gestire in modo efficace anche la didattica a distanza, pur non potendo certamente risolvere le situazioni che la rendono difficilmente accessibile. Un problema enorme, che acuisce squilibri e disuguaglianze, assolutamente da affrontare e risolvere. Ho avuto modo di dire, anche su queste pagine, come la didattica digitale debba e possa diventare una risorsa per arricchire, in prospettiva, tecniche e strumenti a supporto della didattica. Ma non potrà mai essere sostitutiva del rapporto in presenza, la cui privazione è certamente un disagio per tutti e in primo luogo per ragazze e ragazzi”.
Un appello al governo Draghi e al nuovo ministro dell’Istruzione?
“Anzitutto un augurio, che è quello di riuscire a corrispondere alle attese che tutti ripongono in un governo guidato da una personalità così autorevole. Ci sono letture diverse sulle ragioni che hanno condotto alla formazione del governo Draghi: chi ci vede la fine della politica, chi lo legge come un salutare soprassalto di responsabilità dei partiti, tutti comunque in preda a fibrillazioni più o meno intense. Le poche parole dette dal Presidente Mattarella per annunciare l’incarico a Draghi hanno ben rappresentato sentimenti largamente diffusi in tutto il Paese: la preoccupazione per un’emergenza gravissima sul piano sanitario, economico e sociale; il dovere di fronteggiarla con la massima energia, mettendo in campo le risorse migliori e chiamando tutti a sostenerle con una forte e comune assunzione di responsabilità. Sconfiggere la pandemia e ridare al Paese prospettive di ripresa e di crescita è la missione di questo Governo ed è per tutti l’assoluta priorità. Per la scuola, l’auspicio è che le si riconosca nei fatti quella centralità, quel valore strategico affermato sia nel discorso programmatico del Presidente del Consiglio, sia dal Ministro Bianchi nell’incontro con i sindacati. Ci è data, col Recovery Fund, un’occasione irripetibile per aprire una stagione di forte investimento in istruzione e formazione, riallineandoci finalmente al resto d’Europa. Lo stesso va fatto, ed è stata fin qui la promessa di tanti governi, per un riallineamento all’Europa anche per quanto riguarda il riconoscimento delle professionalità operanti nella scuola. Dare il giusto valore sociale ed economico al lavoro nella scuola è un impegno che va onorato, il rinnovo del contratto è in questo senso un passaggio fondamentale di verifica, io spero che sia per tutti un’occasione che si saprà e si vorrà cogliere”.
Dal ministro Bianchi importanti indicazioni di merito e di metodo. Ci sono le premesse per un buon lavoro
«Un incontro senz’altro positivo, sia per gli obiettivi su cui il ministro intende caratterizzare la sua azione di governo, sia per il metodo di lavoro proposto, che riconosce l’importanza e il valore del confronto con le organizzazioni sindacali. Ci sono dunque le premesse per affrontare in modo proficuo e costruttivo le tante questioni che abbiamo di fronte, nell’immediato e in prospettiva». Così Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola, subito dopo la conclusione del primo incontro del ministro Bianchi con i sindacati. «Il ministro si è detto intenzionato a sviluppare in modo continuo e sistematico il confronto, – prosegue la segretaria generale – indicando alcuni temi su cui mettersi da subito il lavoro: conclusione dell’anno scolastico in corso e avvio di quello successivo, reclutamento e formazione, mobilità del personale, Recovery Plan. Temi e urgenze da ricondurre a tavoli di confronto che saranno attivati nei prossimi giorni e presieduti dal capo di Gabinetto».
In apertura del suo intervento il ministro Bianchi, dopo avere espresso apprezzamento e gratitudine per lo straordinario impegno di cui tutto il personale scolastico sta dando prova nella gestione delle attività nella situazione di emergenza determinata dalla pandemia, ha detto di considerare fondamentale la raccolta sistematica di dati che possano alimentare un quadro costante di indicatori sul funzionamento del sistema, in un contesto di massima trasparenza. Tutto ciò non soltanto nell’ottica di una gestione immediata delle tante problematiche legate all’emergenza, ma partendo dalla consapevolezza che la crisi in atto sta evidenziando criticità del sistema da tempo presenti, che possono essere affrontate efficacemente solo assicurando alla scuola centralità di attenzione e di investimenti. Al riguardo, il Recovery Fund rappresenta una straordinaria opportunità e sarà anche il tema di uno dei tavoli tematici cui il ministro intende dare priorità. Non è mancato un accenno del professor Bianchi al rinnovo del contratto, per il quale ha detto di avere già avuto un primo contatto col ministro della Funzione Pubblica.
Di particolare urgenza si è ritenuta l’apertura del tavolo che il ministro ha chiesto di definire come “tavolo 1° settembre”, dedicato a tutte le questioni cui è legata la possibilità di avviare a pieno regime, fin dal suo immediato inizio, il prossimo anno scolastico. In tale ambito si affronterà anche la questione degli eventuali interventi di recupero rispetto alle carenze determinate dalle particolari condizioni in cui da mesi vengono svolte le attività scolastiche.
«È positivo che la questione non sia stata posta nei termini semplicistici e banalizzanti di un eventuale allungamento del calendario. – afferma Maddalena Gissi – Se ne discuterà al tavolo 1° settembre, e mi pare la scelta più saggia. Per quanto ci riguarda, confermo che dovranno essere le scuole, sulla base di una puntuale conoscenza del fabbisogno, a valutare ciò che può essere utile e necessario fare e quali modalità utilizzare per eventuali azioni di recupero. Credo sia giusto promuovere e favorire anche il coinvolgimento di altri soggetti (enti locali, terzo settore, ecc.) attraverso “patti di comunità” in cui la scuola diventa punto essenziale di riferimento. Rispettando anche la specificità di profili professionali rivolti alla docenza e non a compiti meramente assistenziali».
Sollevati nel corso dell’incontro anche i problemi che stanno moltiplicandosi sia rispetto ai provvedimenti di sospensione delle attività in presenza decisi a livello locale, sia nella gestione di un piano di vaccinazioni che sta procedendo in modo confuso e disomogeneo. «Ho chiesto al ministro di sottolineare anche in sede di governo la particolare attenzione che va riservata al servizio scolastico quando si varano le misure di contrasto alla pandemia. Il tavolo previsto dal protocollo sicurezza dev’essere convocato al più presto, sia per un aggiornamento legato agli sviluppi della pandemia, sia per dare indicazioni chiare sulla gestione del piano vaccinale, fissando criteri omogenei ed evitando che ogni regione, addirittura ogni ASL, segua regole diverse».
Intanto una prima convocazione dei sindacati al Ministero è già partita per un incontro che avrà luogo domani sulla mobilità del personale.