Serve qualcosa di più per garantire attività scolastiche in sicurezza. Dichiarazione di Maddalena Gissi

Ritornare all’attività didattica in presenza anche nella secondaria di II grado è un’esigenza fortemente avvertita, in primo luogo da ragazze e ragazzi per i quali fare scuola fuori da un contesto di relazioni dirette con insegnanti e compagni di classe è un problema che non può essere certo sottovalutato. E tuttavia non mancano le preoccupazioni per un rientro in classe generalizzato che avverrà tra pochi giorni, perché la diffusione del contagio non può ancora dirsi sotto controllo e soprattutto non è sostanzialmente cambiata la situazione per quanto riguarda l’organizzazione delle attività all’interno e all’esterno della scuola.
Immutati gli spazi a disposizione, con aule nelle quali sarà difficile garantire la presenza in contemporanea di tutti gli alunni rispettando i parametri del distanziamento, oltretutto in presenza di varianti che aumentano il rischio di trasmissione del contagio. Non sembra garantita nemmeno la distribuzione di dispositivi individuali adeguati al nuovo livello di rischio (mascherine FFP2), e anche sul tracciamento preventivo attraverso test, sia pure semplificati, il Ministero afferma di non essere in grado di assicurarne la necessaria diffusione.
Sui trasporti, vero e proprio epicentro del rischio di contagio, difficile pensare che si riesca a fare in pochi giorni ciò che non si è fatto per mesi.
Sono solo alcune delle criticità emerse nel confronto svoltosi ieri fra sindacati e Ministero dell’Istruzione, in attesa che il CTS nella riunione di oggi stabilisca in modo chiaro se vi siano e quali siano i parametri da rivedere per quanto riguarda le misure di prevenzione del contagio contenute nel protocollo per lo svolgimento delle attività scolastiche in sicurezza sottoscritto il 6 agosto 2020, e anche in quello specifico per lo svolgimento degli esami di stato in presenza.
Più che giustificata, dunque, la preoccupazione diffusa riguardo a un appuntamento, quello del 26 aprile, al quale si giunge senza che vi sia la necessaria preparazione: non è da sottovalutare, inoltre, la difficoltà che incontreranno le scuole a dover riadattare, per l’ennesima volta, l’organizzazione del proprio lavoro.
Quanto alle vaccinazioni del personale docente, la CISL Scuola ha chiesto che la campagna sia completata il più rapidamente possibile, segnalando ancora una volta, in particolare, l’esigenza di considerare con la dovuta attenzione il rischio di una sovrapposizione, per il personale coinvolto, tra le date di somministrazione della dose di richiamo e quelle di svolgimento degli esami di Stato. Il manifestarsi di effetti collaterali piuttosto importanti, come avvenuto in moltissimi casi con la prima iniezione vaccinale, costringerebbe infatti a fare ricorso a sostituzioni con problemi di non poco conto per la regolare attività delle commissioni esaminatrici.
Se la decisione della riapertura generalizzata il 26 aprile, come viene affermato, dev’essere letta come un segnale di attenzione del Governo alla scuola, allora forse è il caso di dire che quell’attenzione dovrebbe tradursi in qualcosa di più che il fissare una data, ma concretizzarsi nella messa in atto di interventi assolutamente necessari, dal tracciamento alla fornitura di dispositivi adeguati, interventi che devono riguardare sia le classi che tornano in presenza, sia quelle dei gradi di scuola per i quali le attività in presenza sono state normalmente erogate per tutto l’anno scolastico.

Roma, 20 aprile 2021

Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola

Conferma dell’organico Covid per il 2021/22, potrebbe valere circa 80.000 posti fra docenti e ATA

Tra i punti toccati nel corso dell’incontro fra sindacati e Capo di Gabinetto sul piano di vaccinazione
del personale scolastico, che ha preso in esame più in generale i fattori che concorrono a
determinare uno svolgimento in sicurezza delle attività scolastiche, è emersa la disponibilità del
Ministero a garantire anche per il 2021/22 un rafforzamento delle dotazioni organiche, con la
conferma del cosiddetto organico Covid. Verrebbe in tal modo accolta positivamente una richiesta
su cui la CISL Scuola si è spesa con determinazione, ma che occorre adesso tradurre in atto
modificando l’impostazione seguita per il 2020/21 e indicando in modo puntuale, in sede di
definizione degli organici, il numero e la tipologia dei posti aggiuntivi attivabili.
Ciò non era avvenuto con i provvedimenti riguardanti l’anno in corso (DL 34 /2020 e DL 104/2020),
i quali si limitavano a stanziare considerevoli risorse economiche (pari complessivamente a circa 2
miliardi, di cui oltre 1.600 milioni di euro per assunzioni a tempo determinato), da utilizzare per la
stipula di contratti riguardanti indistintamente personale docente e ATA. Il numero di posti
effettivamente attivabili, non stabilito in modo puntuale, è dipeso in sostanza dalla tipologia di
personale assunto e dal relativo costo economico di ciascun contratto. In alcune elaborazioni la
nostra organizzazione aveva stimato come possibile l’assunzione, con le risorse date, di circa 60.000
docenti e di 20.000 collaboratori scolastici; dai riscontri disponibili, risulterebbero firmati circa
90.000 contratti, tenendo conto che parte di essi possono riguardare posti a orario ridotto o
sostituzioni di supplenti. Da qui una conferma dell’attendibilità delle nostre previsioni, e nello stesso
tempo un’indicazione concreta per capire quanto possa valere, tradotta in numero di posti, la
conferma dell’organico Covid anche per il 2021/22. Una conferma che riteniamo assolutamente
indispensabile, a fronte delle incertezze che tuttora permangono sull’andamento della pandemia e
considerato che sul prossimo anno scolastico ricadrà in ogni caso un onere di compensazione e
recupero rispetto alle criticità riscontrate nel precedente, nonostante l’assiduo impegno del
personale a garantire comunque, nelle condizioni e nei modi possibili, lo svolgimento delle attività
didattiche.
UFFICIO STAMPA CISL SCUOLA

15 aprile, “L’educazione perduta della generazione DAD”. Convegno on line con Maddalena Gissi

ForumAlCentro organizza un incontro per dibattere sulle condizioni attuali del sistema scolastico e sulle prospettive che si aprono per i giovani, le famiglie, gli insegnanti.
L’incontro si svolge on line giovedì 15 aprile alle ore 19, i partecipanti potranno rivolgere domande alla segretaria generale della CISL Scuola Maddalena Gissi.

Questo il link per partecipare

https://meet.jit.si/RightSequencesEmpowerAfterwards

Curriculum dello studente-Esame di Stato

Con la nota allegata, la Direzione generale degli ordinamenti
fornisce alle scuole indicazioni di massima per la
predisposizione del Curriculum dello studente, documento di
riferimento per l’esame di Stato e per l’orientamento dello
studente.
Il DM n. 88/2020 ha adottato sia i modelli del diploma finale
rilasciato in esito al superamento dell’esame di Stato conclusivo
del secondo ciclo di istruzione che quelli relativi al Curriculum dello studente.
Riferimenti normativi:

  • art. 1, commi 28, 30, 138 della Legge 13 luglio 2015, n. 107;
  • art. 21, comma 2, D.lgs. 13 aprile 2017, n. 62: “Al diploma è
    allegato il curriculum della studentessa e dello studente, in cui
    sono riportate le discipline ricomprese nel piano degli studi con
    l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di
    esse. Sono altresì indicate le competenze, le conoscenze e le
    abilità anche professionali acquisite e le attività culturali,
    artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte
    in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza
    scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite, anche ai
    fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro”
    La predisposizione del Curriculum avviene su piattaforma informatica
    all’interno dell’area SIDI le cui funzioni sono aperte dal 6 aprile.