Decisione Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria n. 11

E’ stata pubblicata in data odierna la decisione del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria n. 11 avente ad oggetto l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che hanno conseguito prima dell’anno accademico 2000/2001 il diploma magistrale.
Il Giudice Amministrativo, dopo un breve excursus sulle decisioni prese nel corso del lungo contenzioso che ha visto alternarsi decisioni favorevoli e sfavorevoli, ha ritenuto non fondato il diritto dei ricorrenti, respingendo le domande proposte per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.
Per ciò che riguarda tutti coloro che hanno avuto ad oggi, tramite i ricorsi patrocinati dalla Cisl scuola, un provvedimento giudiziale di accoglimento cautelare e conseguentemente siano titolari di contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato, la decisione presa dall’Adunanza Plenaria influenzerà l’esito del contenzioso pendente producendo effetti, però, solo nel momento della sentenza di merito relativa agli specifici ricorsi.
Seguiranno ulteriori approfondimenti.
La sentenza dell’Adunanza Plenaria emanata oggi, è bene rammentarlo, non esplica i suoi effetti immediatamente nei confronti dei docenti inseriti in GaE a seguito di provvedimento cautelare e i contratti in essere, siano essi a tempo determinato o indeterminato, non potranno essere rescissi. I provvedimenti cautelari emanati dal TAR o dal Consiglio di Stato, infatti, mantengono tutti i loro effetti fino a quando i giudici non fisseranno l’udienza di merito e non si esprimeranno con sentenza definitiva per ogni singolo ricorso.

Comunicato unitario sul rinnovo del CCNL nel Comparto Istruzione e Ricerca

La trattativa è entrata in un pericoloso stallo. Gli 85 euro medi mensili non sono trattabili. Solo il contratto può restituire dignità al lavoro e ai lavoratori

La trattativa per il rinnovo contrattuale del comparto Istruzione e ricerca è in stallo. Lo denunciano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, ritenendo inaccettabile che dal 9 novembre, data di inizio del negoziato, non si sia fatto alcun passo in avanti.

I sindacati hanno dimostrato la più ampia disponibilità al confronto, pur mantenendo alcuni punti fermi su cui non sono disponibili a trattare al ribasso, a partire dagli 85 euro medi mensili di aumento sullo stipendio tabellare per tutto il personale del Comparto, in coerenza con i contenuti dell’Accordo del 30 novembre 2016, come condizione di salvaguardia delle fasce più basse che si addensano numerose nei settori dell’Istruzione e Ricerca. Su questo punto i sindacati chiedono le dovute garanzie al Governo per assicurare al comparto un aumento medio mensile di 85 euro, senza alcuna diminuzione.

Sulle partite economiche – rilanciano i segretari generali – chiediamo certezza e trasparenza e riconfermiamo la richiesta di risorse aggiuntive per recuperare la perdita stipendiale dopo otto anni di vuoto contrattuale che ha colpito più di tutti il nostro settore, indispensabili per valorizzare l’impegno e la professionalità di docenti, educatori, Ata, ricercatori, tecnici e amministrativi, riducendo il gap stipendiale esistente sia all’interno del Pubblico Impiego che  nel confronto con gli stipendi dei colleghi europei”.

Un terzo punto fermo riguarda la riconduzione al contratto di materie come l’organizzazione del lavoro, il salario accessorio, le sanzioni disciplinari, la formazione e la determinazione dei periodi di prova.

Dopo otto anni di attesa – proseguono Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Giuseppe Turi e Elvira Serafini – i lavoratori non possono tollerare questa ‘melina’ e nemmeno i giochi a carte coperte. In mancanza di risposte convincenti e immediate la reazione della categoria non si farà attendere, continuando e se necessario inasprendo le iniziative di mobilitazione”.

In questa prospettiva, già nei prossimi giorni saranno attivate le procedure obbligatorie previste dalla legge per il raffreddamento dei conflitti. Da parte dei sindacati non c’è alcuna disponibilità, dopo anni di attesa e di rivendicazioni, ad accettare un contratto al ribasso.

Esigiamo un riconoscimento concreto delle nostre professionalità – concludono i segretari generali – attraverso un Contratto che restituisca loro dignità e valore, che sia strumento di regolazione di crescita della qualità in tutti i settori della conoscenza e di coesione tra tutte le categorie dei lavoratori di scuola, università, ricerca e Afam. Il tempo dei tentennamenti e delle tattiche di dilatorie, è abbondantemente scaduto: è urgente procedere senza dubbi e incertezze all’attribuzione delle risorse necessarie per una positiva chiusura del confronto negoziale”.

Roma, 18 dicembre 2017

COMUNICATO CONTRATTO ISTR-RICERCA 18_12_2017 (scarica)

Corso di Formazione ATA: novità previdenziali

È previsto per Lunedì 11 Dicembre (Ambito 27) e Martedì 12 Dicembre (Ambito 28) il Corso di formazione “Novità sulla Previdenza del Personale Scolastico” dedicato agli Assistenti Amministrativi e DSGA di Viterbo e Provincia.

Il corso si svolgerà presso l’ITE P. Savi di Viterbo, nelle modalità e nei tempi che è possibile visionare nella locandina allegata e sarà tenuto dal Prof. Giuliano COEN.

Per maggiori informazioni, si prega di contattare i nostri uffici.

Corso_Formaz_ATA_Pensioni (scarica la locandina e il programma del corso)

Corso Formazione per docenti sulle Competenze Dirigenziali

Partirà il 3 Gennaio 2018 il Corso di formazione dedicato anche a quei docenti che intendono partecipare alle fasi al concorso per Dirigente Scolastico.

Il corso si svolgerà presso l’ITE P. Savi di Viterbo, nelle modalità e nei tempi che sarà possibile consultare nella locandina allegata.

Per maggiori informazioni potete contattare i nostri uffici.

Dal “Manifesto per la scuola” al rinnovo del contratto, il percorso continua. Comunicato unitario

Rinnovare il contratto nel settore scuola, dopo 10 anni di blocco, è un obiettivo importante ed ineludibile su cui Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e Snals Confsal proseguono il loro impegno unitario. Una trattativa che i quattro sindacati intendono accelerare per giungere, nel più breve tempo possibile, alla firma del nuovo contratto. È da tutti condivisa l’esigenza che non ci debba essere nessun rallentamento del negoziato ma serva piuttosto una intensificazione degli incontri.
L’accordo del 30 novembre rappresenta la premessa su cui il contratto va rinnovato. Una base di partenza per un percorso che assume come orientamento il modello di scuola delineato nel manifesto che è in via di sottoscrizione da parte di migliaia di persone. Una scuola che fa da argine alle crescenti disuguaglianze, principale canale di integrazione, che rifiuta la logica delle classifiche e della gerarchizzazione. Una scuola comunità educante autogovernata, dove tutte le professionalità hanno dignità e riconoscimento. Una scuola aperta a tutti e a tutte, una scuola come bene comune per l’intera società, una scuola comunità aperta alla partecipazione e fondata su pluralismo, autonomia, collegialità, su cui investire le necessarie risorse, a partire da quelle che chiediamo di inserire nella Legge di Bilancio.
Il primo obiettivo che ci poniamo è ottenere nella legge di stabilità le risposte alle nostre rivendicazioni: risorse aggiuntive per la scuola da investire anche nel rinnovo contrattuale, potenziamento degli organici ATA e infanzia, eliminazione del divieto di sostituire il personale ATA, indispensabile per il funzionamento delle nostre scuole.
Su questi temi Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal sollecitano un coinvolgimento ampio della società civile, in quanto rispondenti all’interesse delle giovani generazioni e dell’intera comunità sociale, attraverso la raccolta di firme in atto sul manifesto per una scuola aperta a tutte e a tutti, on line e direttamente nelle scuole, e che sarà oggetto anche di ulteriori iniziative pubbliche dopo quelle svolte il 18 novembre in tutta Italia.

Roma, 28 novembre 2017

Flc CGIL Francesco Sinopoli
CISL Scuola Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua Giuseppe Turi
SNALS Confsal Elvira Serafini

Manifesto_Unitario_Contratto (scarica)

Dirigenti scolastici, sulla Gazzetta Ufficiale del 24 novembre il bando di concorso

Il bando di concorso per dirigenti scolastici è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale oggi, 24 novembre. Saranno messi a bando a livello nazionale 2.425 posti dei quali 9 destinati alle scuole di lingua slovena nel FVG. Si tratta di un concorso molto atteso, che vedrà probabilmente una larga partecipazione e che interviene in una situazione in cui al prossimo primo settembre si prevedono 1.189 posti vacanti. Le domande di partecipazione potranno essere inviate tramite il sistema Polis dal 29 novembre al 29 dicembre prossimi. La verifica dei requisiti di accesso sarà svolta dagli USR di appartenenza dei candidati. Per quanto riguarda l’avvenuto superamento del periodo di prova dopo l’assunzione a tempo indeterminato come insegnante, viene precisato che in caso di passaggio di ruolo nell’anno scolastico corrente, ai fini dell’accertamento di tale requisito si terrà conto della prima immissione in ruolo. Agli Usr verrà affidato anche l’abbinamento aula/candidati e la nomina dei comitati di vigilanza.
Con successivo avviso, che sarà pubblicato in G.U. il 27 febbraio prossimo, sarà comunicato il calendario delle prove preselettive. I quesiti (in tutto 4000), saranno resi noti almeno venti giorni prima dello svolgimento delle prove. I candidati dovranno affrontare 100 quesiti in 100 minuti. Poiché la prova si svolgerà su postazione informatica, i risultati ottenuti saranno immediatamente noti al candidato/a e verranno anche inseriti sul sistema Polis. Tendenzialmente le prove preselettive si svolgeranno nei luoghi di residenza dei partecipanti e tra le prove preselettive e le prove scritte trascorreranno almeno venti giorni. Al termine delle prove scritte ed orali, saranno ammessi al corso di formazione dirigenziale 2.899 candidati. A metà dicembre verrà emanato un avviso pubblico per l’individuazione dei membri delle Commissioni.

Bando_Concorso_DS_GU (scarica)

18 novembre P.zza Esquilino, Roma: cento appuntamenti per la scuola.

In concomitanza con l’avvio della trattativa per il rinnovo del contratto i sindacati scuola promuovono, in base al mandato ricevuto dai direttivi unitari del 4 ottobre scorso, una giornata di iniziative da tenersi il 18 novembre prossimo, diffuse su tutti i territori per sottolineare il ruolo e il valore della scuola pubblica italiana a settant’anni dal varo della Costituzione e a cinquant’anni dalla morte di don Lorenzo Milani, protagonista della straordinaria esperienza educativa di Barbiana. Proprio per rendere omaggio alla sua figura una delle iniziative del 18 novembre prevede anche una visita a Barbiana dei segretari generali, impegnati nella mattinata in un’assemblea a Vicchio di Mugello.
Le iniziative del 18 novembre, dovranno favorire insieme alla partecipazione dei lavoratori della scuola il coinvolgimento e il confronto con la comunità in cui la scuola agisce e con chi è investito di ruoli di rappresentanza a livello politico e istituzionale. È comunque più in generale alla pubblica opinione che i sindacati intendono rivolgersi, sollecitando una maggiore attenzione della società per il grande “bene comune” rappresentato dalla scuola, che il manifesto in apertura definisce “risorsa fondamentale di crescita umana e civile per le persone e la società, una priorità su cui far convergere gli interessi dell’intera comunità nazionale“.
Assicurare a tutto il personale che lavora nella scuola, dal collaboratore scolastico al dirigente, un trattamento economico e normativo più adeguato, in linea con quanto avviene in altri Paesi e, per la dirigenza, con altri settori della Pubblica Amministrazione, è una delle condizioni necessarie per mettere il nostro sistema scolastico in una condizione che favorisca un elevato livello di efficacia e qualità del servizio svolto. Un’esigenza che più volte e da più parti è stata riconosciuta come pienamente giustificata e ineludibile: il contratto può costituire in questo senso, insieme alla legge di bilancio oggi in discussione alle Camere, un momento importante di verifica, un’opportunità a chi detiene potere di scelta e di decisione a livello politico per passare dalle parole ai fatti.

L’appuntamento è a Roma per il 18 novembre 2017, P.zza dell’Esquilino (Santa Maria Maggiore) dalle ore 10:00 alle ore 13:00, PRESIDIO E ASSEMBLEA PUBBLICA.

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Rinnovare il contratto, riconoscere in modo adeguato il lavoro nella scuola. Documento conclusivo dell’Assemblea Nazionale

Al termine dei lavori dell’Assemblea Nazionale del 6 e 7 novembre a Napoli, è stato approvato all’unanimità un documento che indica nel rinnovo del contratto nazionale il passaggio irrinunciabile di un’azione cui dare continuità anche in prospettiva, puntando a ottenere un più giusto e adeguato riconoscimento, normativo e retributivo, di tutte le professionalità operanti nel sistema di istruzione pubblico. Di seguito il testo del documento.

L’Assemblea Nazionale della Cisl Scuola, riunitasi a Napoli presso l’aula magna dell’Università Federico II nei giorni 6 e 7 novembre 2017, udita la relazione della Segretaria Generale Maddalena Gissi, ne assume i contenuti che hanno evidenziato la dimensione valoriale e prospettica della nostra vocazione sociale e di un ruolo che si esercita nel rapporto tra politica, scuola e sindacato e non può essere ridotto alla sola erogazione di servizi.
Lo scenario politico nazionale e internazionale nel quale ci stiamo muovendo è caratterizzato da tensioni e contraddizioni, da spinte autonomistiche e populismi, da perduranti incertezze economiche e dal diffondersi di atteggiamenti di violenza e aggressività verso i soggetti più deboli e indifesi. In questo quadro, in cui emerge la necessità di promuovere e rafforzare coesione sociale, equità e giustizia, si apre una stagione contrattuale densa di attese da parte dei lavoratori del mondo della scuola.
Il dibattito ha sottolineato come alle aspettative di un recupero del valore delle retribuzioni si accompagnino quelle di una chiara ridefinizione di ruoli e compiti per il riconoscimento delle diverse professionalità. Vi è l’esigenza di una complessiva rivisitazione dei contenuti dei profili professionali, evidenziandone la complessità, oggi non compiutamente riconosciuta.
L’Assemblea indica come particolarmente pressanti, al pari delle richieste economiche, quelle relative al miglioramento delle condizioni di lavoro, nell’ottica della sostenibilità degli impegni richiesti, anche individuando modalità di organizzazione del lavoro che tengano conto delle esigenze derivanti dal prolungarsi della permanenza in servizio conseguente all’innalzamento dell’età pensionistica.
Il disagio diffuso che si è manifestato nelle assemblee territoriali va raccolto e tradotto in fattore di supporto al negoziato, assumendo la contrattazione come luogo di democrazia e traguardando un contratto che sia strumento per una chiara definizione di diritti e doveri dei lavoratori.
Il rinnovo del contratto offre l’opportunità di superare tensioni e contraddizioni indotte da ripetute “invasioni di campo” legislative, puntando a recuperare una necessaria dimensione di collegialità e condivisione rispetto a logiche di esasperato individualismo.
La scuola va riportata al centro di un positivo e costruttivo dibattito pubblico: l’appuntamento del 18 novembre sarà a tal fine una delle occasioni per rafforzare il legame tra scuola, lavoratori e comunità sociale di riferimento. Punto di forza del sindacato è il rapporto diretto con le persone, attraverso il quale costantemente è possibile consolidare quella fiducia che i cittadini sembrano avere smarrito nei confronti della politica e delle altre istituzioni.
L’Assemblea Nazionale considera l’accordo del 30 novembre come fondamentale punto di partenza per riportare all’ambito contrattuale sia la definizione dell’organizzazione del lavoro che gli aspetti retributivi, ivi compresi quelli legati al salario accessorio.
L’Assemblea Nazionale ritiene importante sostenere e rafforzare la contrattazione di secondo livello soprattutto sulle questioni che investono direttamente le condizioni di lavoro, valorizzando il ruolo delle RSU/RSA in una visione di scuola intesa come comunità educativa e di valori.
L’Assemblea, nella consapevolezza che il contratto non potrà essere risolutivo rispetto a tutte le attese del personale della scuola, lo ritiene tuttavia un passaggio irrinunciabile per affrontare e risolvere le tante criticità in atto e per la definizione di un percorso che dia continuità, anche in prospettiva, ad azioni e iniziative volte ad ottenere un più giusto e adeguato riconoscimento economico e sociale di tutte le professionalità operanti nella scuola.
L’Assemblea, nella convinzione che la Cisl Scuola saprà essere ancora una volta protagonista autorevole della trattativa, dà mandato alla Segreteria Nazionale per una gestione del confronto negoziale, che preveda anche un puntuale e costante coinvolgimento degli organismi statutari, finalizzata alla definizione di un contratto che dia significative risposte alle istanze e alle attese dei lavoratori della scuola.

I Dirigenti Scolastici incontrano le forze politiche

Alla vigilia dell’apertura del tavolo di contrattazione per il rinnovo del CCNL dell’aerea istruzione e ricerca, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, e SNALS CONFSAL organizzano un incontro aperto con le forze politiche per denunciare le difficili condizioni di lavoro dei dirigenti scolastici e sollecitare un impegno a trovare le necessarie soluzioni.

FAI SENTIRE LA TUA VOCE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO!

ROMA, 23 OTTOBRE 2017 – ore 10,00-13,00

CENTRO CONGRESSI CAVOUR, Via Cavour 50/A, ROMA