Firmato l’accordo politico per l’erogazione di anticipazioni contrattuali

Si è da poco concluso l’incontro al Ministero dell’Istruzione che ha condotto alla sottoscrizione di un accordo politico nel quale si prevede una prima sequenza contrattuale di natura esclusivamente economica.
La sequenza verrà sottoscrita domani all’ARAN; ciò consentirà l’erogazione del 95% delle risorse contenute nelle leggi di bilancio 2019-2020-2021 (2.002 milioni circa) oltre che delle risorse previste dai commi 604 e 606 della Legge di bilancio 2022 (dalla stessa legge destinate all’accessorio per il personale docente per 89,4 milioni e per il personale ATA per14,8 milioni) e a ulteriori 100 milioni che il Ministro ha reso disponibili in forza del D.L. che verrà approvato in Consiglio dei Ministri nel corso della serata.
Tutte queste risorse saranno corrisposte nel mese di dicembre 2022 sul trattamento fondamentale della retribuzione.
Con l’accordo politico di oggi, la Cisl Scuola ha di fatto realizzato la definalizzazione delle risorse di cui al comma 327 della Legge 234/2021, destinandola, in ogni caso, all’incremento della RPD.
Eventuali, ulteriori risorse che il Ministro potrà ottenere in sede di nuova Legge di bilancio potranno anche essere destinate al trattamento fondamentale delle retribuzioni.
A gennaio seguirà un ulteriore passaggio per ripartire le ulteriori risorse rimanenti o le eventuali ulteriori risorse stanziate in sede di legge di bilancio.
Nel frattempo continueranno comunque gli incontri all’ARAN per definire, nel più breve vempo possibile, anche la parte normativa.

Ivana Barbacci nell’incontro col Ministro Valditara: per noi e per la scuola queste le priorità

Rinnovare presto e bene il contratto, riconoscere il valore del confronto con le parti sociali, rivedere le politiche sul reclutamento, anche valorizzando l’esperienza di lavoro maturata da decine di migliaia di precari, garantire organici adeguati per tutti i profili, docenti e ATA, assicurare un supporto permanente alla formazione del personale, coinvolgendo su questo anche l’Università. 

Queste le priorità su cui ha messo l’accento la segretaria generale CISL Scuola, Ivana Barbacci, nel primo incontro dei sindacati col Ministro Valditara. Un incontro che non poteva che essere interlocutorio, ma che si è svolto in un clima positivo di reciproco ascolto. 

“Il rinnovo del contratto è la risposta concreta che nell’immediato si può dare alle attese di una categoria che chiede da tempo un riallineamento con altri Paesi e altri settori della Pubblica Amministrazione. L’urgenza – ha detto la leader CISL Scuola – si fa più stringente nel quadro delle attuali pesanti difficoltà che colpiscono anche le retribuzioni, già in sofferenza, del personale scolastico.” “Occorre sostenere – ha aggiunto – i processi di innovazione digitale, coerentemente con la necessità di formazione permanente del personale, che rientrano tra gli obiettivi del PNRR, sui quali chiediamo la creazione di tavoli tematici permanenti”. 

“Siamo interessati a un cambio di passo – ha detto la segretaria generale della CISL Scuola – che recuperi un clima di confronto e di condivisione degli obiettivi, anche di quelli di riforma del sistema; ci sentiamo su questo portatori di interessi comuni fra i lavoratori che rappresentiamo e gli studenti ai quali è rivolto il nostro lavoro. Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità, a partire dai tavoli contrattuali di cui vogliamo continuare a essere protagonisti”. 

Non è mancato un riferimento alla prossima legge di bilancio per la quale è indispensabile prevedere un significativo investimento di risorse per la scuola e il suo personale.

Roma, 3 novembre 2022

UFFICIO STAMPA CISL SCUOLA

Barbacci (CISL Scuola): buon lavoro al nuovo ministro dell’istruzione. La scuola che il Paese merita è quella che promuove unità e coesione.


Giuseppe Valditara è il 45° ministro dell’istruzione, comprendendo nell’elenco anche i ministri che guidarono il MIUR (con l’accorpamento di istruzione, università e ricerca) e tenendo conto che due di loro (Segni e Misasi) ebbero l’incarico due volte. Il primo augurio da rivolgere al nuovo ministro è dunque quello di poter rimanere in carica un po’ più dei 20 mesi che rappresentano la durata media di un mandato ministeriale a viale Trastevere. Il secondo, più che un augurio è un auspicio: che sia possibile, nel quadro di un riconosciuto valore del dialogo sociale e delle relazioni sindacali, sviluppare un proficuo confronto sulle tante questioni su cui il mondo della scuola attende risposte efficaci non più rinviabili, così come sulle tante che meritano un profondo ripensamento, visti gli esiti fallimentari di politiche cariche di ambizione ma povere di visione, oltre che di buon senso e concretezza, di cui si sono resi protagonisti, da oltre un decennio, governi e maggioranze di ogni colore. La CISL Scuola, come ha sempre fatto con tutti i ministri, non farà mancare la propria disponibilità a rapportarsi in modo aperto, leale e costruttivo.

Alla nomina del nuovo ministro si accompagna una nuova denominazione del Ministero, che sarà d’ora in avanti dell’Istruzione e del merito. Si tratta ora di capire il significato e il senso di un’aggiunta che non può certo considerarsi casuale o soltanto estetica, e quali intenzioni vuole esprimere. Perché se è chiaro che l’istruzione costituisce uno dei compiti che la Costituzione affida alla scuola, sul concetto di merito ci piacerebbe che il riferimento fosse all’art. 34 della Costituzione stessa, laddove sancisce il diritto per i meritevoli di raggiungere i più alti gradi degli studi “anche se privi di mezzi”. Ci piacerebbe un po’ meno se l’aggiunta fosse dettata da suggestioni diverse, quelle di una “meritocrazia” malintesa che tanti danni ha già prodotto e potrebbe ancora produrre se legata a modelli, scolastici e non solo, in cui concorrenza e competizione prevalgono sul senso di appartenenza a una comunità di persone tutte meritevoli di vedersi riconoscere pari opportunità. Il merito che ci piace, insomma, è diverso da quello che tante volte, come ci ricordava Luigino Bruni al nostro congresso di Riccione nel marzo scorso, finisce per diventare – in una società e in una scuola fortemente influenzata dalle condizioni di contesto – una giustificazione delle disuguaglianze. Noi crediamo che tutto il paese meriti una scuola di qualità, che favorisca la riduzione dei divari territoriali e non corra il rischio di accentuarli, promuovendo ovunque crescita personale, unità e coesione, con particolare attenzione e impegno in quelle aree dove più acuti sono i disagi socio economici e più alti i tassi di dispersione e di abbandono. 

Al di là delle opinioni personali di ciascuno, è comunque un bene che l’Italia abbia da oggi un governo nel pieno delle sue funzioni, che giudicheremo sui fatti e col quale da subito chiederemo di confrontarci, a partire da quella che consideriamo in questo momento una priorità, ossia una conclusione positiva e in tempi rapidi del negoziato sul rinnovo del contratto. Tutte le forze politiche, anche quelle che oggi sono maggioranza, hanno riconosciuto in campagna elettorale l’urgenza di restituire al lavoro del personale scolastico e alla sua retribuzione una più giusta dignità. Ora attendiamo scelte coerenti. 

Roma, 22 ottobre 2022

Ivana Barbacci, segretaria generale CISL Scuola

CCNI mobilità. Incontro al Ministero

Si è appena concluso l’incontro tra Ministero e OO.SS. avente ad oggetto la riapertura del CCNI sulla mobilità.
L’incontro è stato convocato dalla Direzione Generale del Personale del Ministero per dar seguito a quanto previsto dall’ordinanza 69476 del Tribunale di Roma che ha individuato un comportamento antisindacale da parte del Ministero in occasione del CCNI sottoscritto il 27 gennaio 2022. Nonostante l’opposizione alla sentenza presentata dal Ministro e in attesa della relativa udienza, l’Amministrazione ha ritenuto di dover dare esecuzione alla sentenza stessa nel rispetto dei tempi previsti. Con l’occasione della riapertura della trattativa, l’Amministrazione ha presentato un testo per il biennio 2023/2025 nel quale vengono recepite tutte le modifiche legislative intervenute successivamente alla firma del contratto del 27 gennaio scorso: si tratta di modifiche che, se da una parte annullano i vincoli per il personale assunto fino all’a.s. 2021/22 (conversione in legge del D.L.21/2022), dall’altra prevedono nuovi vincoli alla mobilità per effetto del D.L.36/2022 convertito nella Legge 79/2022.
La Cisl Scuola ha affermato, in premessa, la piena validità delle operazioni di mobilità per l’a.s.2022/23 che hanno consentito ad oltre 15.000 docenti “vincolati” di ottenere il trasferimento. Inoltre ha chiarito che, indipendentemente dalla sentenza, il CCNI del 27 gennaio deve necessariamente essere oggetto di una riapertura per eliminare ogni vincolo per tutti gli assunti fino al 2021/22. Ciò in linea con quanto già verificatosi in occasione degli utilizzi del luglio scorso allorchè gli interessati non sono stati soggetti a limitazioni della mobilità sulla sede di titolarità, tenuto conto delle modifiche all’art.399, comma 3, del testo unico istruzione apportate dal D.L.21/2022. 
La Cisl Scuola ha infine sostenuto che la eventuale sottoscrizione del nuovo CCNL, per il quale è in corso la trattativa all’ARAN, comporterà comunque come conseguenza l’esigenza di definire un nuovo CCNI a partire dal 2023/2024 sulla mobilità con le regole che saranno previste dal CCNL.
Nel merito dei nuovi vincoli introdotti dal D.L.36/2022 che prevedono il nuovo obbligo di permanenza per un triennio non più sulla sede di titolarità bensì sulla scuola in cui si è svolto il periodo di prova, la Cisl Scuola non condivide la linea interpretativa del Ministero che intende darne applicazione a partire dagli assunti 2022/23.
L’Amministrazione ha manifestato l’esigenza di proseguire nella trattativa calendarizzando incontri settimanali. 
Oltre agli spazi che vogliamo individuare in sede di trattativa all’ARAN continua l’impegno della Cisl Scuola per ottenere modifiche di legge finalizzate all’eliminazione dei vincoli attraverso la presentazione di emendamenti alle Camere che si sono appena insediate.