Luigi Sbarra: sulla scuola il governo sbaglia, Draghi faccia retromarcia.

07.08.2021

Con un articolo pubblicato sul quotidiano “Il Mattino” il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, interviene sul tema del contrasto alla pandemia e delle misure a tal fine adottate dal Governo, criticando la scelta di procedere con decisioni unilaterali per quanto riguarda l’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro e in particolare nella scuola. “È un grave errore – afferma – aver deciso senza il necessario e approfondito confronto con il sindacato“. E questo nonostante il green pass sia considerato da Sbarra “sicuramente uno strumento utile per contrastare la diffusione del virus che purtroppo circola ancora in maniera preoccupante“.
Non si possono introdurre sanzioni e sospensioni del personale con decisioni prese dall’alto – aggiunge il leader della CISL – è un precedente pericoloso, un vulnus alle relazioni sindacali“. In ogni caso, ribadisce Sbarra, non può essere il green pass l’unico strumento per garantire le attività scolastiche in presenza e in sicurezza: servono organici adeguati, stabilità del lavoro, un sistema dei trasporti che non diventi un enorme focolaio di contagio. Ecco perché secondo il segretario generale della CISL la vaccinazione va estesa agli studenti; ma soprattutto serve più coordinamento tra i diversi livelli istituzionali e una strategia basata su scelte condivise a livello europeo, a partire da quelle sull’obbligo vaccinale, qualora lo si ritenga indispensabile a fronte di una recrudescenza della pandemia.

Pubblicazione in data odierna (www.provveditoratostudiviterbo.it ), delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) definitive della provincia di Viterbo, comprensive degli elenchi aggiuntivi alla prima fascia, su posto comune e di sostegno del personale docente nelle istituzioni scolastiche statali e del personale educativo per l’a.s. 2021/2022.

Contingente immissione in ruolo personale ATA

Contingente immissione in ruolo personale ATA

Nel pomeriggio, siamo stati convocati dal Ministero per l’informativa sul contingente per le immissioni in ruolo del personale ATA.
Il Mef ha autorizzato per l’anno scolastico 2021-22 l’assunzione a tempo indeterminato di 12.193 unità di personale, comprensivi di 45 assunzioni di personale ex LSU risultato in sovrannumero nella propria provincia e di 1.000 Assistenti tecnici, laboratorio “informatica” (codice T72) la cui assunzione è stata prevista dalla Legge di Bilancio n.178/2020.

In particolare, viene prevista l’assunzione di :

  • 948 Dsga
  • 2.280 assistenti amministrativi
  • 1.824 assistenti tecnici
  • 7.116 collaboratori scolastici
  • 1 collaboratore addetto alle aziende agrarie
  • 13 guardarobieri
  • 9 cuochi
  • 2 infermieri

Come per gli anni precedenti, le assunzioni in ruolo avverranno su provincia, con assegnazione della sede di titolarità attraverso le operazioni di mobilità per l’a.s.2022/23.
Sarà provvisoria anche la sede assegnata per le assunzioni dei DSGA e pertanto su richiesta della Cisl Scuola, il Direttore del Personale ha affermato che i Dsga neo assunti in ruolo a far data dal 1/9/2021 potranno chiedere anche le sedi dichiarate normo dimensionate per effetto dell’art.1, comma 978, della L.178/2020.

Le operazioni di assunzione si svolgeranno, come noto, attraverso la piattaforma POLIS in modalità telematica con tempistiche gestite dai singoli uffici periferici. Dal 10 agosto gli UU.SS.RR. potranno richiedere al ministero l’apertura delle delle funzioni per gli aspiranti DSGA del proprio territorio che, a partire dall’11 agosto potranno presentare domanda per la scelta della provincia . I singoli Uffici provinciali potranno, a loro volta, a partire dal 16 agosto, aprire le funzioni per la scelta della scuola per Dsga e per tutti gli altri profili ATA inseriti nelle graduatorie dei 24 mesi) . La durata della finestra per l’inoltro delle istanze sarà fissata dai singoli uffici (UU.SS.RR. e AT).

Gissi: green pass e scuola, sulle sanzioni chiediamo profondo ripensamento

Sul green pass per il personale scolastico il Governo si è mosso in termini discutibili e per alcuni aspetti inaccettabili. Non tanto per la scelta in sé, che risponde a una precisa responsabilità politica assunta a fronte di una situazione di emergenza, quanto per le ricadute che ne discendono sulle condizioni di lavoro del personale, su cui il confronto con le parti sociali è assolutamente doveroso e dal nostro punto di vista irrinunciabile. Le misure previste per chi non ha il green pass rispondono a una logica che definirei di giustizia sommaria, francamente inaccettabile. L’impressione è che stia prevalendo un’esigenza che definirei più di immagine che di sostanza, e che purtroppo finisce per alimentare polemiche e infinite diatribe più che produrre soluzioni realmente efficaci e concrete. Manca a questa decisione il supporto di dati attendibili – che stiamo chiedendo da tempo – sulla percentuale di personale vaccinato, mentre è del tutto evidente che sarà la popolazione scolastica, più che il personale in servizio, l’ambito privilegiato per la circolazione di eventuali contagi. Ma sotto questo aspetto, che vede per esempio nella gestione del trasporto pubblico un nodo cruciale, non si sta facendo praticamente nulla. Non vorrei che l’inevitabile polverone che seguirà le improvvide decisioni del governo serva solo a nascondere ritardi e lacune su altri aspetti che quanto e più della vaccinazione del personale concorrono a garantire le condizioni per una ripresa in sicurezza delle attività scolastiche in presenza. 
Emerge invece, e mi chiedo quale sia il motivo, una sorta di accanimento verso il personale scolastico, per il quale si prevedono sanzioni che non trovano riscontro in nessun altro settore lavorativo, nemmeno nella stessa sanità. Viene da chiedersi perché. Ora mi attendo che si alzino le solite denunce di insensibilità e chiusura corporativa ai sindacati, nei confronti dei quali continuano vere e proprie campagne di disinformazione. Ricordo allora che la mia organizzazione, per prima, rivendicò una corsia preferenziale di vaccinazione per il personale scolastico, lanciando anche una campagna di sensibilizzazione per quello che abbiamo sempre definito un gesto di responsabilità e un dovere civico. Anche sul green pass non abbiamo assunto posizioni oppositive, ma proprio per questo ci sentiamo ancor più in diritto di denunciare un modo di procedere che risolve con atti unilaterali questioni su cui il confronto con le parti sociali è semplicemente doveroso. Da qui la richiesta di un profondo ripensamento sulle sanzioni previste nel decreto e l’avvio del confronto nelle sedi dovute, che sono quelle delle relazioni sindacali. 
Il Ministro e il Governo devono essere consapevoli che su questo si gioca anche la loro credibilità rispetto a intese sottoscritte con i sindacati, come il Patto per la scuola al centro del Paese, in cui si dichiara espressamente di voler valorizzare il confronto con le parti sociali, affermazione che in questo caso è stata clamorosamente contraddetta.

Roma, 6 agosto 2021

Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola