WEBINAR GRATUITO IRFED LAZIO E CISL SCUOLA LAZIO (P.E.I. indicazioni operative e proposte progettuali)

🌐WEBINAR GRATUITO-IRFED LAZIO E CISL SCUOLA LAZIO propongono un webinar gratuito sul tema
👉🏻P.E.I. indicazioni operative e proposte progettuali
Come redigere un Piano Educativo Individualizzato per una progettazione educativo didattica condivisa ai fini di una reale e proficua inclusionescolastica e sociale degli studenti con disabilità, utile anche per la preparazione all’imminente concorso docenti.
🗓Quando? 10 novembre 2021 dalle 16:00 alle 19:00
Formatore il Prof. Manuel Rapino-Pedagogista, professore di Filosofia e Scienze Umane, docente specializzato nel sostegno didattico
📃Verrà rilasciato un attestato e potranno essere scaricati durante l’incontro i materiali predisposti dal Prof. Rapino

🔗Link per partecipare:
https://attendee.gotowebinar.com/register/3340593820802754827

Calendario della seconda sessione di prove scritte suppletive relativamente alla procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno.

Come annunciato, sul Prove suppletive dell’Istruzione è stato pubblicato in data 26 ottobre il calendario della seconda sessione di prove scritte suppletive relativamente alla procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno.
L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione, con l’indicazione della destinazione dei candidati, è comunicato dagli USR responsabili della procedura almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove tramite avviso pubblicato nei rispettivi Albi e siti internet. L’avviso ha valore di notifica a tutti gli effetti.
Le prove si svolgeranno a partire dal prossimo 15 novembre e fino al 22 novembre. Si allega calendario

Nuove regole per le quarantene, protesta la Cisl Scuola

Nuove regole in arrivo per le quarantene e per l’attivazione della didattica a distanza: ne abbiamo già parlato in un nostro articolo.
Dalla Cisl Scuola arriva già una protesta: “Apprendiamo, purtroppo solo da notizie di stampa – dichiara la segretaria generale Maddalena Gissi – della possibilità che siano introdotte rilevanti modifiche alle misure da adottare nel caso in cui si rilevino casi di contagio da Covid 19 in ambiente scolastico, in particolare per quanto riguarda i conseguenti provvedimenti di collocamento in quarantena di alunni e/o personale scolastico”.

Il fatto è che la materia, secondo il sindacato, dovrebbe essere regolata con un metodo diverso: “Considerata l’importanza di un costante confronto con le parti sociali su questioni che riguardano la sicurezza in ambiente lavorativo, nell’ottica che ha fin qui presieduto alla sottoscrizione di protocolli condivisi per lo svolgimento in sicurezza delle attività scolastiche in presenza, anche ai fini di un pieno e responsabile coinvolgimento del personale come supporto alla miglior efficacia nell’applicazione delle misure adottate, si chiede la convocazione con la massima urgenza del Tavolo Nazionale Permanente di cui al Protocollo 14 agosto 2021 (lettera b)”.

Adesso si aspettano le risposte del Ministero per capire se anche questa vicenda servirà ad appesantire i rapporti fra l’esecutivo e i sindacati.

Legge di bilancio: i sindacati annunciano la mobilitazione

Non si parla ancora di sciopero, ma il comunicato unitario di Cgil Cisl e Uil, è chiaro: la bozza della legge di bilancio non piace affatto alle tre organizzazioni sindacali.
“Cgil, Cisl e Uil – si legge nel documento – per sostenere le proposte e le piattaforme presentate al governo in questi mesi e nell’incontro del 26 ottobre alla presidenza del consiglio (investimenti, lavoro pubblico e privato, creazione di nuova occupazione, protezioni sociali, fisco, pensioni, etc) per modificare il tal senso la misure previste in finanziaria avviano un percorso di mobilitazione con assemblee sui posti di lavoro, iniziative e manifestazioni regionali, con tutte le modalità e gli strumenti per garantire la più ampia partecipazione”.
Le iniziative si svolgeranno a partire dal deposito della legge finanziaria in Parlamento e avranno momenti di verifica entro il mese di novembre per rafforzare e ricalibrare se necessario le iniziative di mobilitazione, non escludendo iniziative nazionali .

Sulle misure che riguardano la scuola interviene in queste ore Cisl Scuola con un giudizio per nulla positivo: “La bozza di legge di bilancio che abbiamo visto circolare nella scorsa settimana fosse effettivamente il testo da inviare all’esame del Parlamento, non potremmo che esprimere un giudizio negativo, almeno per quanto riguarda la scuola. La bozza risulta deludente per il settore Istruzione e, nonostante gli impegni e le promesse, non contiene soluzioni ma anzi rischia di generare problemi”.

Nel concreto secondo il sindacato di Maddalena Gissi “sono molti i provvedimenti attesi che invece non sono rintracciabili nel testo della bozza”.
E poi l’elenco delle mancanze: “Non troviamo traccia del finanziamento del FUN, necessario per ripianare le incapienze dovute ai numerosi provvedimenti una tantum di questi ultimi anni; non troviamo alcun segnale sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche e nulla sulla proroga degli incarichi ispettivi, nonostante il gran parlare di valutazione e qualità della scuola. Neppure è prevista la proroga dell’organico Covid Ata, misura assolutamente necessaria se si vogliono tenere aperte le scuole. Considerando l’andamento del contagio e i segnali anche provenienti dal resto dell’Europa che spingono il Governo e le autorità sanitarie a parlare di terza dose del vaccino, la mancata previsione della proroga appare veramente inspiegabile e potrebbe creare alle nostre scuole difficoltà non indifferenti”.

COMUNICAZIONE- modifica regole svolgimento concorsi ordinari


Le disposizioni approvate dal Parlamento nel luglio scorso in sede di conversione del D.L. 73/2021 comportano la necessità di modificare le regole con cui si svolgeranno i concorsi ordinari già banditi con i Decreti 498/2020 e 499/2020, per i quali le domande di partecipazione sono state presentate nell’estate dell’anno 2020, e che riguardano rispettivamente la scuola dell’infanzia e primaria (per un totale di 12.836 posti) e la secondaria di I e II grado (per complessivi 33.000 posti).
I concorsi non sono stati finora espletati a causa dell’emergenza da covid 19, con l’unica eccezione delle classi di concorso cosiddette STEM (A020, A026, A027, A028 e A041,) i cui concorsi si sono svolti e conclusi nel corso dell’estate.
Perché le nuove regole di svolgimento dei concorsi possano trovare applicazione anche per quelli banditi in precedenza, occorre l’emanazione di un Decreto del Ministro, che è stato oggetto dell’informativa sindacale svolta il 27 ottobre e sul quale deve ora esprimere il proprio parere il CSPI.
Nel corso dell’informativa la Cisl Scuola ha prima di tutto affermato la necessità e l’urgenza di affrontare il tema del reclutamento in un’ottica complessiva, incentrando finalmente la discussione e il confronto su soluzioni realmente efficaci traguardando “a regime” un sistema non costituito unicamente dalle sole procedure concorsuali per esami. Ha chiesto pertanto che si riconosca, come prevede peraltro il Patto per la scuola del maggio scorso, un ruolo di interlocuzione e di proposta delle organizzazioni sindacali, evitando il continuo ricorso a soluzioni assunte in emergenza e sotto l’assillo delle scadenze legate alle operazioni di assunzione in ruolo.
Nel merito del provvedimento, che in parte modifica anche i concorsi già banditi, la CISL Scuola ha chiesto che la riserva del 30% dei posti ai precari con tre anni di servizio – contenuta nel DL 73/2021 – trovi applicazione già per le graduatorie di merito dei concorsi di cui ai decreti 498 e 499.
Ha contestato poi il fatto che non si preveda anche la pubblicazione della graduatoria degli idonei oltre a quella dei vincitori, pubblicazione che si ritiene necessaria e opportuna sia ai fini di eventuali scorrimenti, sia perchè col superamento delle prove consegue comunque l’abilitazione anche chi non viene assunto in ruolo.
Ha chiesto inoltre di integrare i titoli di accesso al concorso per la scuola dell’infanzia con il diploma triennale di scuola magistrale, peraltro già preso in considerazione all’atto della presentazione delle domande nel luglio 2020, e infine di definire in modo chiaro ed esplicito il punteggio da attribuire ad ogni risposta esatta e alle risposte errate o non date.

Modifiche introdotte rispetto ai bandi originari dei concorsi 2020.
Viene abolita la prova preselettiva.
Il concorso inizierà pertanto con una prova scritta (una sola prova anche per la secondaria il cui concorso in precedenza ne prevedeva due); la prova sarà “computer based” con 50 quesiti a risposta multipla (di cui una sola esatta) per rispondere ai quali i candidati avranno a disposizione 100 minuti. I quiz saranno così articolati :
Concorso per i posti comuni
· 40 quesiti volti all’accertamento delle competenze e delle conoscenze in relazione alle discipline oggetto di insegnamento nella scuola primaria, ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e delle discipline afferenti alla classe di concorso per la secondaria
· 5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue
· 5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.

Concorso per i posti di sostegno
· 40 quesiti a risposta multipla inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
· 5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue
· 5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti all’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.
La prova scritta, cui sono assegnati un massimo di 100 punti, è superata conseguendo un punteggio minimo di 70/100
Il quesiti saranno redatti da una apposita commissione nominata dal Ministero sulla base dei programmi già pubblicati nei bandi del 2020.

Chi supera la prova scritta è ammesso a sostenere la prova orale, che avrà una durata massima complessiva di 30 minuti per il concorso per scuola dell’ infanzia e primaria e di 45 minuti per il concorso per la secondaria. La prova consiste nella progettazione di una attività didattica. Anche per la prova orale il punteggio massimo assegnabile è di 100 punti e si intende superata con un punteggio di almeno 70/100.
La commissione esaminatrice dispone infine di 50 punti per i titoli, in modo che il punteggio massimo conseguibile è complessivamente di 250 punti.
Per espressa previsione normativa non è ammessa la presentazione di nuove domande. Ricordiamo che quelle presentate a suo tempo erano state 76.757 per i concorsi di scuola primaria e infanzia e ben 430.585 per la secondaria.


Concorsi ordinari: a breve i decreti del Ministro

Le disposizioni approvate dal Parlamento nel luglio scorso in sede di conversione del D.L. 73/2021 comportano la necessità di modificare le regole con cui si svolgeranno i concorsi ordinari già banditi con i Decreti 498/2020 e 499/2020, per i quali le domande di partecipazione sono state presentate nell’estate dell’anno 2020, e che riguardano rispettivamente la scuola dell’infanzia e primaria (per un totale di 12.836 posti) e la secondaria di I e II grado (per complessivi 33.000 posti).
I concorsi non sono stati finora espletati a causa dell’emergenza da covid 19, con l’unica eccezione delle classi di concorso cosiddette STEM (A020, A026, A027, A028 e A041,) i cui concorsi si sono svolti e conclusi nel corso dell’estate.
Perché le nuove regole di svolgimento dei concorsi possano trovare applicazione anche per quelli banditi in precedenza, occorre l’emanazione di un Decreto del Ministro, che è stato oggetto dell’informativa sindacale svolta il 27 ottobre e sul quale deve ora esprimere il proprio parere il CSPI.
Nel corso dell’informativa la Cisl Scuola ha prima di tutto affermato la necessità e l’urgenza di affrontare il tema del reclutamento in un’ottica complessiva, incentrando finalmente la discussione e il confronto su soluzioni realmente efficaci traguardando “a regime” un sistema non costituito unicamente dalle sole procedure concorsuali per esami. Ha chiesto pertanto che si riconosca, come prevede peraltro il Patto per la scuola del maggio scorso, un ruolo di interlocuzione e di proposta delle organizzazioni sindacali, evitando il continuo ricorso a soluzioni assunte in emergenza e sotto l’assillo delle scadenze legate alle operazioni di assunzione in ruolo. 
Nel merito del provvedimento, che in parte modifica anche i concorsi già banditi, la CISL Scuola ha chiesto che la riserva del 30% dei posti ai precari con tre anni di servizio – contenuta nel DL 73/2021 – trovi applicazione già per le graduatorie di merito dei concorsi di cui ai decreti 498 e 499. 
Ha contestato poi il fatto che non si preveda anche la pubblicazione della graduatoria degli idonei oltre a quella dei vincitori, pubblicazione che si ritiene necessaria e opportuna sia ai fini di eventuali scorrimenti, sia perchè col superamento delle prove consegue comunque l’abilitazione anche chi non viene assunto in ruolo. 
Ha chiesto inoltre di integrare i titoli di accesso al concorso per la scuola dell’infanzia con il diploma triennale di scuola magistrale, peraltro già preso in considerazione all’atto della presentazione delle domande nel luglio 2020, e infine di definire in modo chiaro ed esplicito il punteggio da attribuire ad ogni risposta esatta e alle risposte errate o non date. 

Modifiche introdotte rispetto ai bandi originari dei concorsi 2020.
Viene abolita la prova preselettiva.
Il concorso inizierà pertanto con una prova scritta (una sola prova anche per la secondaria il cui concorso in precedenza ne prevedeva due); la prova sarà “computer based” con 50 quesiti a risposta multipla (di cui una sola esatta) per rispondere ai quali i candidati avranno a disposizione 100 minuti. I quiz saranno così articolati :
Concorso per i posti comuni
40 quesiti volti all’accertamento delle competenze e delle conoscenze in relazione alle discipline oggetto di insegnamento nella scuola primaria, ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e delle discipline afferenti alla classe di concorso per la secondaria
5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue 
5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.

Concorso per i posti di sostegno
40 quesiti a risposta multipla inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue 
5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti all’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.
La prova scritta, cui sono assegnati un massimo di 100 punti, è superata conseguendo un punteggio minimo di 70/100
Il quesiti saranno redatti da una apposita commissione nominata dal Ministero sulla base dei programmi già pubblicati nei bandi del 2020.

Chi supera la prova scritta è ammesso a sostenere la prova orale, che avrà una durata massima complessiva di 30 minuti per il concorso per scuola dell’ infanzia e primaria e di 45 minuti per il concorso per la secondaria. La prova consiste nella progettazione di una attività didattica. Anche per la prova orale il punteggio massimo assegnabile è di 100 punti e si intende superata con un punteggio di almeno 70/100.
La commissione esaminatrice dispone infine di 50 punti per i titoli, in modo che il punteggio massimo conseguibile è complessivamente di 250 punti.
Per espressa previsione normativa non è ammessa la presentazione di nuove domande. Ricordiamo che quelle presentate a suo tempo erano state 76.757 per i concorsi di scuola primaria e infanzia e ben 430.585 per la secondaria.

Comunicazione “ decreto legge in materia fiscale”


Di seguito il link della Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre con la pubblicazione del Decreto Legge 146/2021, meglio noto come “decreto legge in materia fiscale”.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/21/21G00157/sg
Il provvedimento prevede misure che riguardano anche i lavoratori della scuola e sono connesse al perdurare dello stato di emergenza che – ricordiamo – scade il 31 dicembre.
In particolare l’articolo 9 ripristina i congedi parentali per i figli fino a 14 anni nei periodi di sospensione dell’attività didattica e nei casi di quarantena o di malattia da covid 19. Per i genitori con figli disabili in situazione di gravità il congedo può essere richiesto senza limiti di età del figlio.
I congedi comportano una retribuzione pari al 50%.
Nel caso di figli di età compresa fra i 14 e i 16 anni il congedo è fruibile senza retribuzione.
Eventuali periodi di ordinario congedo parentale utilizzati prima del 22 ottobre , data di entrata in vigore del DL 146/2021, possono essere convertiti nei nuovi congedo parentali COVID, a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2021/22.

Congedi parentali Covid

Di seguito il link della Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre con la pubblicazione del decreto Legge 146/2021 meglio noto come decreto legge in materia fiscale.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/21/21G00157/sg

Il provvedimento prevede misure che riguardano anche i lavoratori della scuola e sono connesse al perdurare dello stato di emergenza che – ricordiamo – scade il 31 dicembre.
In particolare l’articolo 9 ripristina i congedi parentali per i figli fino a 14 anni nei periodi di sospensione dell’attività didattica e nei casi di quarantena o di malattia da covid 19. Per i genitori con figli disabili in situazione di gravità il congedo può essere richiesto senza limiti di età del figlio.
I congedi comportano una retribuzione pari al 50%.
Nel caso di figli di età compresa fra i 14 e i 16 anni il congedo è fruibile senza retribuzione.
Eventuali periodi di ordinario congedo parentale utilizzati prima del 22 ottobre , data di entrata in vigore del DL 146/2021, possono essere convertiti nei nuovi congedi parentali COVID a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 21/22. 
Per garantire la sostituzione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche che usufruisce dei congedi e’ autorizzata la spesa di 7,6 milioni di euro per l’anno 2021.

Gissi: scuola fanalino di coda della PA, intollerabile

Si parla spesso del divario che si registra fra le retribuzioni di chi lavora nella scuola in Italia e quelle, ben più consistenti, riconosciute in altri Paesi europei e non solo. Uno scarto segnalato ancora una volta dall’annuale rapporto OCSE (Education at a Glance 2021) e che è di tutta evidenza, al di là delle differenti e specifiche situazioni di cui ogni confronto fra Paese diversi deve comunque tenere conto. La situazione non è molto diversa, né migliore, se anziché guardare all’esterno rimaniamo nei confini del nostro Paese, mettendo a confronto le retribuzioni dei diversi comparti della Pubblica Amministrazione. 
Dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici, oltre un milione è impiegato nella scuola. Di questi, il 51,40% è impiegato su profili che richiedono il possesso di un titolo di laurea, la percentuale di gran lunga più alta nell’ambito della Pubblica Amministrazione, dove la media di personale laureato si attesta al 32,10%. Nonostante ciò, la retribuzione media del comparto istruzione e ricerca, di cui la scuola è settore largamente prevalente, occupa posizioni da fondo classifica, superando solo di poco le retribuzioni del comparto funzioni locali. Ce lo dicono i dati dell’ultimo Rapporto ARAN sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici, certificando una situazione alla quale è doveroso porre rimedio. La penalizzazione del mondo del lavoro scolastico, nel confronto con gli altri comparti pubblici, investe tutti i profili, compreso quello dei dirigenti, le cui retribuzioni sono lontanissime da quelle dei loro colleghi della PA. 
I dati forniti dall’ARAN sono di per sé eloquenti e illustrano una situazione intollerabile, dimostrando quanto sia urgente, quando si afferma la necessità di restituire al lavoro nella scuola il giusto valore, passare dalle parole ai fatti. Servono politiche di forte investimento che ridiano dignità e attrattività a professioni di fondamentale importanza sul piano sociale e civile.

Roma, 22 ottobre 2021