Gissi: green pass e scuola, sulle sanzioni chiediamo profondo ripensamento

Sul green pass per il personale scolastico il Governo si è mosso in termini discutibili e per alcuni aspetti inaccettabili. Non tanto per la scelta in sé, che risponde a una precisa responsabilità politica assunta a fronte di una situazione di emergenza, quanto per le ricadute che ne discendono sulle condizioni di lavoro del personale, su cui il confronto con le parti sociali è assolutamente doveroso e dal nostro punto di vista irrinunciabile. Le misure previste per chi non ha il green pass rispondono a una logica che definirei di giustizia sommaria, francamente inaccettabile. L’impressione è che stia prevalendo un’esigenza che definirei più di immagine che di sostanza, e che purtroppo finisce per alimentare polemiche e infinite diatribe più che produrre soluzioni realmente efficaci e concrete. Manca a questa decisione il supporto di dati attendibili – che stiamo chiedendo da tempo – sulla percentuale di personale vaccinato, mentre è del tutto evidente che sarà la popolazione scolastica, più che il personale in servizio, l’ambito privilegiato per la circolazione di eventuali contagi. Ma sotto questo aspetto, che vede per esempio nella gestione del trasporto pubblico un nodo cruciale, non si sta facendo praticamente nulla. Non vorrei che l’inevitabile polverone che seguirà le improvvide decisioni del governo serva solo a nascondere ritardi e lacune su altri aspetti che quanto e più della vaccinazione del personale concorrono a garantire le condizioni per una ripresa in sicurezza delle attività scolastiche in presenza. 
Emerge invece, e mi chiedo quale sia il motivo, una sorta di accanimento verso il personale scolastico, per il quale si prevedono sanzioni che non trovano riscontro in nessun altro settore lavorativo, nemmeno nella stessa sanità. Viene da chiedersi perché. Ora mi attendo che si alzino le solite denunce di insensibilità e chiusura corporativa ai sindacati, nei confronti dei quali continuano vere e proprie campagne di disinformazione. Ricordo allora che la mia organizzazione, per prima, rivendicò una corsia preferenziale di vaccinazione per il personale scolastico, lanciando anche una campagna di sensibilizzazione per quello che abbiamo sempre definito un gesto di responsabilità e un dovere civico. Anche sul green pass non abbiamo assunto posizioni oppositive, ma proprio per questo ci sentiamo ancor più in diritto di denunciare un modo di procedere che risolve con atti unilaterali questioni su cui il confronto con le parti sociali è semplicemente doveroso. Da qui la richiesta di un profondo ripensamento sulle sanzioni previste nel decreto e l’avvio del confronto nelle sedi dovute, che sono quelle delle relazioni sindacali. 
Il Ministro e il Governo devono essere consapevoli che su questo si gioca anche la loro credibilità rispetto a intese sottoscritte con i sindacati, come il Patto per la scuola al centro del Paese, in cui si dichiara espressamente di voler valorizzare il confronto con le parti sociali, affermazione che in questo caso è stata clamorosamente contraddetta.

Roma, 6 agosto 2021

Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola